Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abitanti

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La Stampa

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AA. VV. 3 occorrenze

Nel palazzo governatoriale di Boston, il più artistico degli Stati Uniti (come tutti sanno Boston è l'Atene d'America, conta un milione di abitanti di cui centomila italiani) adorno di marmi preziosi e di magnifici affreschi, S.. E, Fuller accoglie facilmente i giornalisti stranieri e trova sempre modo di esprimere loro un complimento che solletica il sentimento nazionale del visitatore. Al nostro collega egli ricordò, per esempio, che quasi tutti i nomi del grandi scolpiti sulla facciata della monumentale Biblioteca Statale di Boston erano latini o italiani. Interrogato sul caso Sacco e Vanzetti, che sin d'allora appassionava la pubblica opinione in America e fuori, il Governatore Fuller disse ad Arnaldo Cipolla che egli non s'era ancora potuto fare un'opinione in proposito, ma che bisognava aver fiducia nella giustizia americana.

Si tratta di sapere se un grande paese di 100 milioni di abitanti, fierissimo della sua civiltà industriale, della sua prodigiosa prosperità, della sua brillante salute pubblica, abbia raggiunto al di là dei secoli, con l'atrofia del suo senso morale, e con il disprezzo delle più elementari nozioni di umanità, la barbarie primitiva. Mai infatti l'apparato solenne della Giustizia aveva coperto uno scandalo più odioso. I versi vendicatori di Victor Hugo vengono irresistibilmente alla nostra memoria: « Cene justice-là, sort de ces juges-là, cornine des lombeaux la vipere .. » . «Se l'America tollererà che, mercoledì prossimo, Sacco e Vanzetti salgano sulla sedia elettrica si disonorerà agli occhi dell'intero universo. Ahimè! Noi sappiamo perfettamente che essa è spietata e che un duro materialismo regola tutti i suoi atti. Noi stessi proviamo quanto essa sia chiusa agli appelli del cuore. L’asprezza che essa porta nel reclamare i nostri debiti di guerra, ce la fa comparire sotto l’aspetto di Shylock. Essa è alla età della cassaforte. Quello che essa non perdona a Sacco e Vanzetti è di avere toccato all’Arca Santa, alla Cassa, a uno dei suoi guardiani e dei suoi schiavi al Cassiere, innocenti o colpevoli, essi moriranno perché professano opinioni sovversive. Noi che conosciamo la loro innocenza, proclamiamo con tutte le nostre forze che considereremo la loro morte come un assassino. Il sangue di tale delitto ricadrà su tutti gli americani.

— niente, in quest'ora, ci pare più significativo, più profondamente espressivo di verità, dell'inflessibile verità eternale, che quel molle, quel voluttuoso intenerire di rosa, quell'appariscenza fantasiosamente affascinante, sensualmente piacevole del nembo, che già si riversò su queste contrade in uragano di fuoco e di cenere, in tempesta di roventi massi e in straripare di fusa pietra e di torrenti incandescenti, e travolse e distrusse e seppellì campi e ville, città e abitanti, e del più delizioso soggiorno fece in brev'ora il più atroce deserto. Così una mirabile nube, che al vespro si colora di rosa; e se noi, alunni di Leonardo, ci affissiamo in essa con gli occhi, scorgiamo forme prodigiose crearsi nelle sue volute, titani proromperne, movendo all'assalto del cielo, e galoppate di centauri impennarsi nell’alto, e delinearsi fors'anche figure di numi a concilio, e una dea soggiacere a un eroe. E l'illusione, il sogno. La realtà è la minaccia terrifica che in quel nembo si contiene, che da esso, in un attimo, può prorompere, esplodere, folgorare... Vedo, nei salienti giri della fumida nube, l'orrore della folle corsa della fanciulla fuggente, che fu còlta dalla pioggia delle bruciate ceneri, là, al quadrivio di Pompei, sùbito fuori dalla casa di piacere, immobilizzata nel gesto disperato, e sepolta, con la vanità del suo tentativo di fuga, col fiore de' suoi anni, col fiore del piacere sulla bocca non detersa, per sempre. E milleottocento anni dopo, l'archeologo colava il liquido gesso nella forma che il suo corpo aveva lasciato vacua per entro le solidificate ceneri: sicché ella rinasceva, impudicamente seminuda, gesso da museo.

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