Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abitano

Numero di risultati: 10 in 1 pagine

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«Tex Willer» 1 (1 Ottobre 1958)

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Gianluigi Bonelli 1 occorrenze

VAI A NOME MIO DAI SANDERSON CHE ABITANO A S.THOMAS!

«Diabolik» 20, Anno V (3 Ottobre 1966)

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1 occorrenze

INDAGARE SU TUTTI I KASTER CHE ABITANO IN QUELLA CITTÀ NON È UN LAVORO SEMPLICE!

Corriere della Sera

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AA. VV. 1 occorrenze

Se qualcuno di loro avesse avuto la forza di alzarsi dal letto, avrebbe provato ad avvertire i parenti che abitano al piano superiore. Invece niente. Anzi, è stato proprio un familiare dei Paone a preoccuparsi per la loro strana assenza. Solitamente si incontravano ogni giorno, ma ieri né Tommaso, né sua moglie e sua figlia si sono fatti vedere. Perciò, poco dopo le otto di sera, uno dei parenti è sceso a dare un'occhiata. Ha aperto la porta con il doppione delle chiavi di cui era in possesso e ha scoperto quella scena tragica. Tommaso e Rosa erano nel letto matrimoniale. Chiara era coricata nella sua stanzetta.

Il Corriere della Sera

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AA. VV. 1 occorrenze

Fra le tre famiglie, che da circa sette anni abitano al terzo piano, come s'è detto, della casa N. 9, i buoni rapporti non furono mai offuscati dal più piccolo screzio.

La Stampa

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AA. VV. 1 occorrenze

Su 202 squadre presenti, ce ne sono di quelle meno raccomandate che invece abitano in periferia, ma delle efficientissime navette gialle e blu fanno continuamente la spola nelle strade interne a raccogliere atleti (e ospiti!) stramazzati dal caldo; la squadra olandese è più paonazza delle loro maglie orange. Gli australiani, per provare aria di casa, si sono costruiti un prato finto con annesso canguro nel cortile, gli inglesi hanno piazzato una cabina rossa del telefono di fronte al cancello principale, dei cubani sappiamo. Gli americani, invece, niente; fuori dal loro quartiere né bandiere né colori, né segni distintivi di alcun genere. Olimpiadi in incognito e atleti vestiti come capita, per non essere identificati in nessun modo; solo una ragazza coraggiosa, alla mensa, ha il becco di indossare dei pantaloncini blu con un minuscolo marchio Usa. La mensa, appunto: qui i greci non si sono tenuti e, malgrado delle scelte rigorosamente ecumeniche in fatto di cibo (cucina europea, asiatica, vegetariana, pizze, e naturalmente anche McDonald's) tutto trasuda olio e condimenti a volontà nella miglior tradizione locale. Probabilmente, molti atleti torneranno da Atene medagliati ma anche inciccioniti; molti, ma certo non le minuscole ginnaste romene che a 15 anni ne dimostrano sì e no 8. Se ne stanno lì mute con uno yogurt in mano, e guardano tristemente il resto del mondo che mangia e cresce.

La Stampa

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AA. VV. 3 occorrenze

Il cadavere è stato scoperto soltanto alle 19,45 da una coppia di anziani coniugi che abitano nel palazzo. Dopo avere atteso per qualche minuto che si liberasse l'ascensore, sono scesi al piano terra ed hanno trovato la ragazza raggomitolata nella cabina.

Don Onorino, originario di Jalnicco di Palmanova (provincia di Udine, dove tuttora abitano ancora alcuni suoi nipoti) era stato ordinato sacerdote nel 1949. L'anno dopo era partito per l'Africa. Continua la sorella: «È sempre stato in Mozambico. Con gli altri due confratelli aveva fondato una missione all'interno del paese, in una regione del Nord, molto distante dalla capitale».

I parenti, fratelli, e sorelle, che abitano a Chieti ed a Ortona, non ne hanno voluto sapere.

Il Nuovo Corriere della Sera

378400
AA. VV. 2 occorrenze

Le statistiche demografiche brasiliane non considerano separatamente i bianchi ed i negri, e pertanto non è facile dedurre, dalle statistiche stesse, quanti siano i cosiddetti negri sui circa ottanta milioni di cosiddetti bianchi che abitano il Brasile. A occhio e croce, e sempre che, come negli Stati Uniti, si considerino coloreds tutti coloro che hanno anche una sola goccia di sangue negro (in Brasile, al contrario, anche i più incalliti e solitari razzisti accettano per bianco chiunque abbia una sola goccia di sangue bianco, per cui tutti i mulatti sono bianchi anche per i brasiliani più schizzinosi) circa il trentacinque per cento della popolazione brasiliana dovrebbe avere tracce di sangue africano, ma lo Stato non ci bada, la Repubblica non ci pensa.

E tutti quei negri che abitano Bahia e le regioni brasiliane del nord-est, nella stessa proporzione dei bianchi (e forse più, in alcuni centri) a che diamine di razza appartengono? E tutti quei negri che vivono, appollaiati come gallinacci, nelle fiabesche favelas, dove li mettiamo? La risposta è assai semplice: quei negri non son negri. Lo sarebbero se, invece di vivere nel Brasile, vivessero negli Stati Uniti, o nel Sud Africa, o nel Basutoland: e lo sarebbero, negri, perfino se vivessero in un qualsiasi Stato libero africano, ma non lo sono in Brasile. Quando un uomo, per essere negro o mulatto o moreno o che so io, non viene indicato come tale, come negro o mulatto o moreno, e non subisce discriminazioni di sorta o le subisce in casi che non riguardano esclusivamente la sua razza; e quando un uomo, essendo negro, può proclamarsi bianco alla maniera di Jairzinho e può partecipare a parità di diritti alla vita della società in cui vive, quest'uomo non è più negro, o per lo meno non lo è, ovviamente, nel senso in cui è negro chi si trovi a dover subire discriminazioni per il solo fatto di essere negro.

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