Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abitano

Numero di risultati: 98 in 2 pagine

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Carlo Darwin

411249
Michele Lessona 5 occorrenze

I bruchi che vivono nelle foglie, sono generalmente verdi; e i vermi terrestri sono del color della terra in cui abitano; le farfalle sono dipinte alla foggia dei fiori che frequentano; gli uccelletti che svolazzano fra le siepi, hanno il dorso verdiccio come le frondi, e il ventre d'un color chiaro come quello del cielo, loché li rende meno visibili al falcone che passa sopra e sotto di loro. Quelli uccelletti che amano di stare in mezzo ai fiori, come il cardellino, sono forniti di colori vivaci. L'allodola, la pernice, la lepre hanno il colore delle stoppie e della terra ove dimorano. Le rane cangiano il loro colore secondo il fango dei rigagnoli dove s'abbicano; e quelle che vivono sopra li alberi sono verdi. I pesci che aggiransi generalmente a fior d'acqua e le rondini che generalmente volteggiano nell’aria, per lo più hanno il dorso del color della terra e la pancia del color del cielo. Ne' climi più freddi, molti di questi animali diventano bianchi durante i mesi nevosi."

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"Siccome le parti abitabili della terra crebbero e tuttora continuano a crescere per mezzo della produzione dei gusci delle ostriche e delle coralline e per mezzo dei secrementi d'altri animali e vegetabili, cosi fin dalla prima esistenza di questo globo terracqueo gli animali che lo abitano andarono sempre perfezionandosi e sono tuttavia in uno stato di perfezionamento progressivo." (Vol. 3°, pag. 269).

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"Nell'America del sud, tre classi di fenomeni fecero sopra di me una viva impressione; primieramente, il modo in cui certe specie, vicinissime, si succedono e si rimpiazzano a mano a mano che si va dal nord al sud; in secondo luogo, la prossima parentela delle specie che abitano le isole del littorale dell'America del sud e di quelle che sono proprie di quel continente; ciò mi stupì grandemente, come la varietà delle specie che abitano l'arcipelago delle Galapagos, vicino alla terra ferma; in terzo luogo, i rapporti stretti che collegano i mammiferi sdentati e i rosicanti del nostro tempo colle specie estinte della medesima famiglia. Io non dimenticherò mai la sorpresa che provai nel dissotterrare un avanzo di un gigantesco armadillo analogo all’armadillo vivente.

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In questa collezione vi sono specie estinte di tutti i trentadue generi, eccetto quattro dei quadrupedi terrestri che abitano ora le provincie in cui si trovano queste caverne, e le specie estinte sono molto più numerose che non quelle viventi oggi; vi sono fossili formichieri, armadilli, tapiri, pecari, guanachi, opossum, tutti fossili, ed un gran numero di rosicanti del nord America, di scimmie e di altri animali. Questa meravigliosa affinità nello stesso continente fra i morti ed i vivi, spargerà, senza dubbio, in seguito maggior luce sull’aspetto degli esseri organici del nostro globo e la loro scomparsa da esso, che non qualunque altra classe di fatti.

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Atti della società italiana di Scienze naturali (seduta del 29 giugno 1862)

412056
Quintino Sella 1 occorrenze
  • 1862
  • Tipografia Bernardoni
  • Milano
  • geologia
  • UNIPIEMONTE
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Si potrebbe ancora pensare, che il governo potrebbe dare direttamente l'incarico della carta geologica in grande scala ai professori, o ad ingegneri per le provincie che abitano, invece di addossare al bilancio dello Stato un personale apposito. Ma egli è certo che il lavoro in tal guisa condotto mancherebbe di unità che vi sarebbero sempre delle difficoltà per la colorazione e le pubblicazioni dei lavori di ciascun geologo, che non può lasciare ad altri la sorveglianza della stampa delle cose sue; finalmente, che, mancando un intimo contatto fra questi geologi, i fatti dall'uno osservati non potrebbero servir di norma e di luce all'altro. Aggiungerei ancora che, se una persona debbe attendere ad altre occupazioni, come al servizio di un distretto mineralogico, od al fare lezioni e dare esami, non può di molto far avanzare la lunga e laboriosa opera della carta geologica in grande scala.

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Contro la tubercolosi. Saggio popolare

412279
Giulio Bizzozero 2 occorrenze
  • 1899
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Proibisce ai proprietari delle case dove abitano i tisici denunziati, di poter licenziare dalle medesime tali pigionali, e perché il male non si dilati e serpeggi, e per assicurare quei miserabili dal risico di non trovare altra casa ove ricoverarsi.

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Tale debolezza acquisita noi la vediamo sopravvenire in coloro che vivono in cattive condizioni igieniche, abitano p. es. in camere o lavorano in opifici soverchiamente affollati, umidi, poveri di luce e d'aria, o con aria carica di polvere o di gas irritanti, si nutrono in modo insufficiente, faticano oltre la loro potenzialità fisiologica; oppure la vediamo tener dietro a parti troppo ripetuti, a un allattamento troppo protratto, a gravi e prolungati dolori morali, a soverchie fatiche intellettuali, e eccessi d'ogni genere; oppure, infine, la vediamo conseguenza di malattie svariate, che infiacchiscono profondamente l'organismo, quali le malattie croniche dello stomaco, il diabete, la tifoide, il morbillo, il vaiuolo.

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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

464430
Carlo Darwin 20 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Gli uomini che sogliono vivere nelle barche possono avere le gambe un po’ più corte; quelli che abitano regioni elevate hanno il petto più ampio, e quelli che adoperano costantemente certi organi dei sensi hanno la cavità in cui questi stanno di volume più grande, e quindi ne deriva una modificazione nelle loro fattezze. Nelle nazioni civili, lo scemare della mole delle mascelle pel minore esercizio, il movimento consueto di differenti muscoli che servono ad esprimere le varie emozioni, e l’aumento nel volume del cervello per la maggiore attività della mente, hanno tutti insieme prodotto un notevole effetto sull’aspetto generale di esse in confronto dei selvaggiVedi il prof. Schaaffhausen, tradotto nella Anthropological Review, 8bre 1868, p. 429.. È anche possibile che la statura corporea più grande, senza l’aumento corrispondente nel volume del cervello, possa aver dato ad alcune razze (giudicando dei casi menzionati precedentemente nei conigli) un cranio allungato del tipo dolicocefalo.

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Parimente i Botocudi, come gli altri abitanti dell’America tropicale, sono al tutto differenti dai Neri che abitano le sponde opposte dell’Atlantico, che sono esposti ad un clima a un dipresso simile al loro, e conducono quasi lo stesso genere di vita.

Pagina 179

Prendiamo una specie qualunque, per esempio un uccello, e dividiamo le femmine che abitano un distretto in due branchi uguali; uno composto degli individui più vigorosi e meglio nutriti, e l’altro dei meno robusti e meno sani. Gli individui del primo branco, senza dubbio, saranno pronti per la riproduzione prima degli altri; e questa è l’opinione del signor Jenner Weir, il quale ha per molti anni tenuto dietro accuratamente ai costumi degli uccelli. Non vi può essere neppure gran dubbio che le femmine più vigorose, più sane e meglio nutrite sarebbero per riescire a calcolo fatto meglio nell’allevare il maggior numero di figli. I maschi, come abbiamo veduto, sono generalmente pronti per la riproduzione prima delle femmine; i maschi più forti ed in alcune specie i meglio armati discacciano i maschi più deboli, e i primi si accoppieranno poi colle femmine più robuste e meglio nutrite, siccome queste sono le prime ad esser pronte per la riproduzione. Queste coppie vigorose alleveranno certo un numero maggiore di figli che non le femmine più ritardatarie, che saranno obbligate, supponendo i sessi numericamente uguali, ad accoppiarsi coi maschi vinti e meno robusti; e questo è tutto ciò che ci vuole per accrescere, nel corso di successive generazioni, la mole, la forza ed il coraggio dei maschi, o per migliorarne le armi.

Pagina 190

Da quanto ho inteso dal signor Waterhouse il giovane, i coleotteri ciechi, che naturalmente non possono vedere la loro reciproca bellezza, non presentano mai colori brillanti, sebbene abbiano sovente un invoglio liscio; ma la spiegazione del loro colore oscuro può ottenersi dal fatto che quegli insetti ciechi abitano le caverne od altri luoghi bui.

Pagina 264

Siccome tante belle farfalle abitano i tropici, è stato creduto che esse debbano i loro colori al gran calore ed alla umidità di queste zone; ma il sig. BatesThe naturalist on the Amasons, vol. I, 1863, p. 19. ha dimostrato, comparando i vari gruppi d’insetti strettamente affini delle regioni temperate e tropicali, che questo modo di vedere non può essere considerato come vero; e l’evidenza diviene concludente quando si veggono i maschi coperti di brillanti colori e le femmine con colori smorti delle stesse specie che abitano il medesimo distretto, vivono dello stesso cibo, e conducono esattamente il medesimo genere di vita. Anche quando i sessi si rassomigliano, noi non possiamo quasi credere che i loro splendidi e così ben disposti colori siano l’effetto senza scopo della natura dei loro tessuti e dell’azione delle circostanti condizioni.

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In alcuni altri casi notevoli la bellezza può venire acquistata per scopo di protezione mercè l’imitazione delle altre belle specie che abitano le stesse regioni e vanno immuni dalle aggressioni essendo in certo modo offensive ai loro nemici.

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Al contrario, siccome essa rassomiglia ai due sessi delle varie specie dello stesso genere che abitano le diverse parti del mondo, è più probabile che essa abbia semplicemente conservato molto i suoi colori primitivi.

Pagina 292

Wallace, alcune specie protette che abitano la medesima regione. La femmina del Diadema anomala è di un bel colore bruno-porpora ed ha quasi tutta la superficie ricoperta di turchino lucido, ed imita intimamente la Euploœa midamus, «una delle farfalle comunissime dell’Oriente»; mentre il maschio è color bronzo o bruno-olivastro, con una sola lieve tinta azzurra sulle parti esterne delle aliWallace, Notes on Eastern Butterflies, Transact. Ent. Soc., 1869, p. 287.. I due sessi di questo diadema e del D. bolina hanno lo stesso modo di vivere, cosicchè le differenze nel colore dei due sessi non possono venire attribuite al fatto di essere esposte a condizioni differentiWallace nella Westminster Review, luglio 1867, p. 37; e nel Journal of Travel and Nat. Hist., vol. I, 1868, p. 88., anche se questa spiegazione fosse ammissibile in altri casi Vedi le osservazioni dei signori Bates e Wallace, nei Proc. Ent. Soc., nov. 19, 1866,pag. XXXIX..

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Due uccelli mosca che appartengono al genere Eustephanus, entrambi benissimo coloriti, abitano l’isoletta di Juan Fernandez, e sono sempre stati considerati come specificamente distinti. Ma è stato ultimamente riconosciuto che uno dei due, che è color castagno-bruno-brillante col capo rosso-dorato, è il maschio, mentre l’altro, il quale è elegantemente varieggiato di verde e bianco col capo verde metallico, è la femmina. Ora i giovani rassomigliano dapprima fino ad un certo punto agli adulti del sesso corrispondente, e la rassomiglianza va facendosi man mano più compiuta.

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I suoi discendenti, avendo un vantaggio simile, hanno propagato quella particolarità in un grado costantemente maggiore, finchè essi vanno ora facendosi più numerosi e ricacciano fuori dalla regione che abitano i cervi dalle corna ramose».

Pagina 476

Nessuno ha mai messo in dubbio che i quadrupedi che abitano le regioni coperte di neve siano divenuti bianchi per essere protetti contro i loro nemici, o per favorire il loro avvicinarsi alla preda. Nelle regioni ove la neve non ricopre a lungo il terreno una pelliccia bianca sarebbe dannosa; in conseguenza le specie così colorite sono sommamente rare nelle parti più calde del mondo. Merita d’esser notato che molti quadrupedi che abitano regioni moderatamente fredde, quantunque non assumano un abito invernale bianco, diventano più pallidi durante questa stagione; e questo è da quanto pare l’effetto diretto delle condizioni cui essi sono stati lungamente esposti. PallasNovae species Quadrupedum e Glirium ordine, 1778, p. 7. Quello che ho chiamato roe è il Capreolus Sibiricus subecaudatus di Pallas. asserisce che in Siberia un mutamento di questa natura segue nel lupo, in due specie di mustele, nel cavallo domestico, nell’Equus hemionus, nella vacca domestica, in due specie di antilopi, nel mosco, nel roe, nell’alce e nella renna. Per esempio il roe ha un abito estivo rosso ed uno invernale grigio-bianco; e l’ultimo può forse servire come una protezione all’animale mentre va in giro nei boschetti senza foglie, spruzzati di neve e di ghiaccio. Se gli animali sopra menzionati andassero graduatamente estendendo la loro area di dimora in regioni perpetuamente coperte di neve, il loro pallido abito invernale diverrebbe, probabilmente mercè la scelta naturale, sempre man mano più bianco finchè diverrebbe bianco come la neve.

Pagina 505

Può essere stato un gran vantaggio pel leone e pel puma che abitano comunemente località aperte aver perduto le loro striscie ed essere divenuti così meno vistosi alla loro preda; e se le successive variazioni, mercè le quali si otteneva questo intento, seguivano piuttosto tardi nella vita, i giovani avrebbero conservato le loro striscie, come sappiamo essere il caso. Rispetto al cervo, ai maiali ed ai tapiri, Federico Müller mi ha fatto notare che questi animali perdendo per opera della scelta sessuale le loro macchie e le loro striscie sarebbero divenuti meno appariscenti pei loro nemici; ed avrebbero avuto specialmente bisogno di questa protezione, perchè i carnivori crescevano in mole ed in numero durante i periodi terziari. Questa può essere la vera spiegazione, ma è piuttosto strano che i giovani non abbian goduto della stessa protezione, ed è ancora più strano che in alcune specie gli adulti abbiano conservato le loro macchie, sia parzialmente o compiutamente durante una parte dell’anno. Quantunque non ci sia dato spiegare la causa, sappiamo che quando l’asino domestico varia e diviene rossiccio-bruno, grigio o nero, le striscie sulle spalle ed anche sulla spina spesso scompaiono. Pochissimi cavalli, tranne le specie di colori oscuri, presentano striscie sopra ogni parte del corpo; tuttavia abbiamo buona ragione per credere che il cavallo originario fosse striato sulle zampe e sulla spina, e probabilmente sulle spalleThe Variation of Animals and Plants under Domestication, 1868, vol. I, p. 61-64.. Quindi la scomparsa delle macchie e delle striscie nel nostro cervo attuale adulto, nei maiali e nei tapiri, può essere dovuta ad un mutamento nel colore generale dei loro abiti; ma non è possibile decidere se questo mutamento venisse effettuato mercè la scelta sessuale o la naturale, o sia stato l’effetto dell’azione diretta delle condizioni della vita, o di qualche altra causa ignota. Una osservazione fatta dal signor Sclater dimostra bene la nostra ignoranza delle leggi che regolano la comparsa e la scomparsa delle striscie; le specie dell’Asino che abitano il continente asiatico mancano di striscie, non avendo neppure la striscia in croce sulle spalle, mentre quelle che abitano l’Africa hanno striscie vistose, tranne l’eccezione parziale dell’A. toeniopus che ha soltanto la striscia a croce sulle spalle e generalmente qualche fascia sbiadita sulle zampe; e questa specie abita la regione quasi intermedia del superiore Egitto e dell’AbissiniaProc. Zool. Soc., 1862, p. 164. V. pure il dott. Hartmann, Ann. d. Landow, Bd. XLIII, s. 222..

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Nel Sud America, gli Yuracaras, che abitano i pendii boscheggianti ed umidi delle Cordigliere orientali, hanno un colore sommamente pallido, come esprime il loro nome nella loro lingua; nondimeno considerano le donne europee come molto inferiori alle loro propriePei Giapponesi ed i Cocincinesi, vedi Waitz, Introduction to Anthropology, trad. ingl., vol. I, p. 305. Intorno agli Yura-caras, A. D’Orbigny, come è citato in Prichard, Phis. Hist. of Mankind, vol. V, 3a ediz., p. 476..

Pagina 540

Sahara, uccelli del; animali che abitano quel deserto.

Pagina 580

Bianchezza, ornamento sessuale di alcuni uccelli; dei mammiferi che abitano paesi nevosi.

Pagina 580

., località poco sane dell’Africa del Nord; costumi del fringuello in Palestina; uccelli del Sahara; animali che abitano il Sahara.

Pagina 580

Farfalle, proporzione fra i sessi; zampe anteriori atrofizzate in qualche maschio; differenza sessuale nella nervatura delle ali di esse; indole battagliera del maschio; somiglianze che servono di protezione delle superficie inferiori; mostra delle ali; bianche, che si posano sui pezzetti di carta; attirate da un esemplare morto della medesima specie; loro corteggiamento; maschio e femmina che abitano differenti luoghi.

Pagina 580

., intorno alla variazione nella forma del capo degli indigeni delle Amazzoni; intorno alla proporzione dei sessi fra le farfalle delle Amazzoni; intorno alle differenze sessuali nelle ali delle farfalle; intorno al grillo campestre; intorno al Pyrodes pulcherrimus; intorno alle corna dei coleotteri lamellicorni; intorno ai colori delle Epicaliae, ecc; intorno alla colorazione delle farfalle dei tropici; intorno alla variabilità del Papilio Sesostris e Childrenae; intorno alle farfalle maschi e femmine che abitano diverse regioni; intorno alla imitazione; intorno al bruco di una sfinge; intorno agli organi vocali dell’uccello ombrello; intorno ai tucani; intorno al Brachyurus calvus.

Pagina 580

., origine dell’uomo; facoltà d’imitazione nell’uomo; uso che fa l’urango di proiettili; vario apprezzamento della verità per parte delle differenti tribù; limiti della scelta naturale nell’uomo; presenza del rimorso fra i selvaggi; convergenza dei peli verso il gomito nell’urango; linea di separazione fra i Papuani ed i Malesi; sessi dell’Ornithoptera Craesus; somiglianze protettrici; relativa mole dei sessi negli insetti; intorno all’Elaphormyia; uccelli di Paradiso; indole battagliera dei maschi del Leptorhynchus angustatus; suoni prodotti, dell’Euchirus longimanus; colori del Diadema; coloramento protettore delle farfalle notturne; colore brillante delle farfalle come protezione; variabilità dei Papilionidae; farfalle maschi e femmine che abitano regioni distinte; natura protettrice del colore smorto delle farfalle femmine; imitazione nelle farfalle; imitare le foglie per parte delle Fasmide; colori brillanti dei bruchi; pesci brillantemente coloriti che frequentano gli scogli; intorno ai serpenti corallo; intorno alla Paradisea apoda; mostra del piumaggio nei maschi degli uccelli di paradiso; assemblee degli uccelli di paradiso; instabilità delle macchie ocellate dell’Hypparchia Janira; eredità sessualmente ereditata; coloramento sessuale degli uccelli; rapporto fra il colore e la nidificazione degli uccelli; colori delle Cotingidae; femmine della Paradisea apoda e papuana; incubazione del Casoaro; colore degli uccelli, come protezione; capelli dei Papuani; intorno al Babirussa; macchie della tigre; barba nei Papuani; distribuzione del pelo sul corpo dell’uomo.

Pagina 580

Vi sono pure differenze notevoli nell’aspetto fra gli affinissimi Indi che abitano il Gange Superiore ed il Bengala vedi la History of India, vol. I, p. 324, di Elphinstone.

Pagina 88

L'uomo delinquente

471214
Cesare Lombroso 1 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Eppure Mettray raggiunge l'ideale di un riformatorio; i ricoverati vi sono divisi in gruppi o famiglie di 16 a 17 che abitano ciascuno una piccola casa con speciali capi e sottocapi. - E come credere ai miracoli del riformatorio cellulare della Roquette, che riduceva anch'esso i recidivi dal 15 al 9% (vedi Biffi, Sui riformatori dei giovani, 1870), quando vediamo pochi anni dopo una Commissione governativa trovare necessario di sopprimerlo, e gli statisti francesi, mentre fissano al 17% i recidivi dei riformatori pubblici, all'11 quelli dei riformatorî privati, nel 1866-67-68 confessano che la metà degli usciti era mal notata! (Bertrand, Essai sur l'intempérance, 1875, p. 195).

Pagina 421

Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II

474826
Filippo De Filippi 1 occorrenze
  • 1864
  • Editori del Politecnico
  • Milano
  • scienze naturali
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Stando a quegli scarsi materiali che finora si posseggono, si dovrebbe credere che abbia primitivamente esistito in Europa una razza umana diversa da quelle che attualmente la abitano, una razza dal fronte depresso, dagli incisivi inclinati all'infuori; ma è ancora oggetto di questione se questa razza sia apparsa in Europa sola oppure insieme ad altre razze differenti. Sono pochi anni soltanto che tali studi, per loro stessi cotanto astrusi e delicati, sono all'onor della scienza, e quindi sarebbe temerario il precipitare ora delle asserzioni nell'uno o nell'altro verso. Non devo però passare sotto silenzio la maravigliosa scoperta fatta nel 1858 in una piccola grotta a Neanderthal presso Dusseldorf, di alcuni avanzi di uno scheletro umano assai probabilmente contemporaneo dell'elefante velloso (E. primigenius), e che sarebbero rappresentanti di un tipo umano affatto piteciforme, veramente bestiale: il cranio è segnalato dalla forte sporgenza dell'orlo superiore dell'orbita, dalla grande depressione del fronte obbliquo all'indietro, dall'occipite obbliquo al davanti, dalla grossezza delle pareti. Anche alcune ossa lunghe, sole residue del tronco di quello scheletro che andò in gran parte disperso, si distinguono per la grossezza delle pareti e per le scabrosità molto pronunciate degli attacchi muscolari.

Pagina 24

Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e cucina

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Piero Bianucci 3 occorrenze

Da un lato, se non ci fosse stata una così forte selezione delle specie produttive sarebbe impossibile sfamare i 6,7 miliardi di persone che abitano la Terra, per di più fornendo cibo a prezzi decrescenti: nei paesi Ocse la spesa per alimentari, fatta uguale a 100 quella del 1900, si è ridotta a 90 nel 2000. Dall’altro lato, è preoccupante che la biodiversità si sia tanto ridotta e che l’esistenza dell’umanità dipenda un numero così limitato di specie. Secondo la Fao nell’ultimo secolo abbiamo perso tre quarti della diversità genetica esistente nelle colture agricole, e delle 6300 razze animali di interesse alimentare 1350 sono in via di estinzione. Una epidemia globale che colpisse qualche specie di importanza primaria per l’alimentazione (l’aviaria dei polli, per esempio) avrebbe conseguenze gravissime. Solo una grande diversità biologica permetterebbe di fronteggiare una tale emergenza.

Pagina 102

Quattrocento specie di batteri abitano nel nostro intestino, una bella varietà se pensiamo che sono 600 in tutto le specie di uccelli che possiamo trovare in Europa. Altri batteri colonizzano i denti e le mucose, la pelle è un autentico ecosistema microbico, con flore ben diverse a seconda che si tratti del dorso della mano, dal clima ventilato, o del palmo, dove il clima è caldo-umido, mentre sulla nostra fonte, nei pori delle ghiandole sebacee prosperano milioni di acari commensali, i Demodex follicolorum. Insomma: non siamo individui ma popolose comunità. E si può discutere se siamo noi a usare miliardi di creature microscopiche o se sono loro a usare noi.

Pagina 108

È preferibile questa regolazione delle nascite piuttosto che uno sterminio radicale in stile nazista perché i numerosi microrganismi che abitano sulla pelle svolgono anche funzioni protettive.

Pagina 145

Sulla origine della specie per elezione naturale

539100
Carlo Darwin 17 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Edoardo Forbes ci attesta che le conchiglie, al limite meridionale della loro patria e quando abitano acque poco profonde, acquistano colori più brillanti di quelli che presentano gli individui della medesima specie che trovansi in distretti più settentrionali o a maggiori profondità. Ma certamente questa regola non si verifica in tutti i casi. Gould crede che gli uccelli della stessa specie abbiano piume di colori più vivi sotto un'atmosfera limpida che quando abitano sulle isole o presso le coste. Anche il Wollaston è convinto che la dimora in prossimità del mare influisca sul colore degli insetti. E Moquin Tandon dà una lista di piante, le quali in riva al mare acquistano foglie più o meno carnose, mentre non le hanno carnose quando abitano entro terra. Questi organismi leggermente varianti sono d'interesse in quanto che presentano dei caratteri analoghi a quelli delle specie che sono limitate a simili condizioni di vita.

Pagina 119

Come trovasi in abbondanza una specie cieca di Bathyscia, all'ombra delle rocce fuori delle caverne, potrebbe credersi che la perdita della vista nelle specie che le abitano non abbia probabilmente alcuna relazione colla località oscura; ed è naturale che un insetto già privo della vista siasi facilmente accostumato alle caverne oscure. Un altro genere di insetti ciechi (lo Anophthalmus) offre una particolarità rimarchevole; alcune specie distinte, secondo Murray, abitano in parecchie caverne d'Europa ed anche in quelle del Kentucky, ed il genere non trovasi in altro luogo che nelle sole caverne. Ma è possibile che il progenitore o i progenitori di queste varie specie siano stati anticamente sparsi sui due Continenti, e che poscia rimanessero estinti (come l'elefante dei due Mondi), eccetto nelle presenti loro abitazioni sotterranee. Lungi dal rimanere sorpreso vedendo che alcuni animali delle caverne presentano strane anomalie, come Agassiz osservava riguardo al pesce cieco, l'Amblyopsis, ovvero come nel caso del proteo cieco fra i rettili d'Europa, io debbo soltanto meravigliarmi che non siano stati preservati maggiori avanzi dell'antica vita, considerando la lotta meno severa che gli abitanti di questi oscuri recessi ebbero a sostenere (Nota XIX).

Pagina 124

Quindi a costoro non parrà strano che esistano anitre e fregate a piedi palmati, le quali vivano in un paese secco e non scendano nell'acqua che assai di rado; che vi siano dei Crex dotati di lunghe dita, i quali abitano nei prati, anzichè nelle paludi; che si trovino dei picchi in luoghi in cui non esistono alberi; che si abbiano tordi che si tuffano nell'acqua e che esistano delle procellarie colle abitudini dei pinguini.

Pagina 155

Se ambedue sono state adattate, ad abitudini e condizioni di vita leggermente diverse, esse potranno vivere insieme; e se facciamo astrazione dalle specie polimorfe, nelle quali la variabilità; sembra di natura affatto peculiare, e da tutte le variazioni meramente temporanee, come sarebbero la grandezza, l'albinismo, noi troviamo, per quanto a me consta, che le varietà permanenti abitano stazioni distinte, come altipiani o basse pianure, distretti asciutti od umidi. Di più, in quegli animali che migrano molto e s'incrociano largamente, le varietà sono generalmente confinate sopra distinte regioni.

Pagina 180

Avviene altrettanto, se gettiamo uno sguardo ai tempi passati e confrontiamo le specie da poco scomparse con quelle che ora abitano il medesimo distretto; oppure se confrontiamo tra loro le specie fossili racchiuse nei diversi piani di una medesima formazione geologica. Si rileva allora che molte specie sono strettamente affini con altre ancora esistenti o da poco scomparse, e ben difficilmente si vorrà sostenere che tali specie si siano sviluppate in modo subitaneo. Se poi si faccia attenzione alle parti speciali di specie affini, anzichè alle specie distinte, si potranno seguire le gradazioni numerose ed estremamente leggere che congiungono insieme le differenti strutture.

Pagina 209

Le piante annue e le perenni, gli alberi a foglie caduche o sempre verdi, le piante che abitano stazioni diverse e sono stabilite sotto climi i più opposti, possono di sovente essere incrociate facilmente.

Pagina 250

Ma forse noi potremo intendere viemmeglio la poca probabilità in cui siamo di giungere a collegare le specie, per mezzo di numerose forme gradatamente intermedie, quando ci domandiamo, se, per esempio, i geologi di qualche epoca futura sarebbero capaci di provare che le nostre razze differenti di buoi, di pecore, di cavalli e di cani siano derivate da un solo ceppo o da vari stipiti originali; od anche se certe conchiglie marine che abitano le coste dell'America settentrionale, le quali furono da alcuni conchigliologi considerate come specie distinte dalle loro omonime di Europa, e da altri soltanto come varietà, siano realmente varietà, ovvero siano piuttosto distinte specificamente. Ciò non potrebbe farsi che da qualche geologo futuro, il quale scoprisse molte gradazioni intermedie nello stato di fossili; ma questo successo è improbabile al più alto grado.

Pagina 285

È probabile che non rimarrebbero nel sedimento molti fra gli animali che abitano esclusivamente il littorale, e neppure molti di quelli che vivono sulle roccie sotto-marine denudate; e quelli che sono ricoperti di ghiaia o di sabbia, non durerebbero fino ad un'epoca lontana. Laddove il sedimento non si accumula sul fondo del mare, oppure non si ammassa in quantità bastante a proteggere i corpi organici dalla decomposizione, non si conserverebbe avanzo di sorta.

Pagina 287

Se, per esempio, potesse provarsi che il levriere, il bracco, il bassotto, lo spagnuolo e l'alano, le razze dei quali si propagano tanto pure, sono i discendenti di una specie unica; simili fatti avrebbero molto peso per farci dubitare della immutabilità di moltissime specie selvagge strettamente affini, come, ad esempio, delle numerose razze di volpi che abitano in diversi punti del globo. Non credo, e in breve ne vedremo la ragione, che tutte le differenze constatate fra le varie razze de' nostri cani siano state prodotte allo stato di domesticità; al contrario ritengo che una parte di queste differenze sia dovuta alla provenienza delle nostre razze canine da specie distinte. Rispetto poi ad altri animali domestici abbiamo delle presunzioni od una grande evidenza per opinare che tutte le varietà da noi possedute derivino da un solo tipo selvaggio.

Pagina 30

E qui ricorderemo che le forme di vita, almeno quelle che abitano il mare, si cambiarono quasi simultaneamente per tutto il mondo e perciò sotto i climi più diversi e in condizioni opposte. Basta considerare le prodigiose vicissitudini del clima durante il periodo pleistocenico, che racchiude l'intero periodo glaciale, ed osservare quanto poco furono affette le forme specifiche degli abitatori del mare.

Pagina 311

Oltre queste forme identiche e strettamente affini molte specie che abitano distretti tra loro molto discosti appartengono a generi che più non si rinvengono nelle interposte pianure tropiche.

Pagina 343

Così gli angoli sud-est e sud-ovest dell'Australia sono in condizioni fisiche quasi identiche e sono congiunti da una terra continua, però sono abitati da un grande numero di mammiferi, di uccelli e di piante distinte; e secondo il Bates la stessa cosa avviene coi lepidotteri, e cogli altri animali che abitano la vallata grande, aperta e continua del fiume delle Amazzoni.

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Noi vediamo il medesimo principio in alcuni animali ciechi che abitano nelle caverne dell'America e dell'Europa.

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Anche la distribuzione geografica può giovarci talvolta, nel classificare i generi ricchi ed ampiamente sparsi, perchè tutte le specie del medesimo genere, le quali abitano una regione distinta ed isolata, sono derivate probabilmente dai medesimi parenti.

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Inoltre un organo, utile in determinate condizioni, può in altre diventare perfino dannoso; così le ali degli insetti che abitano in isole piccole ed aperte. In tale caso l'elezione naturale tenderà a ridurre lentamente questo organo, fino a renderlo innocuo e rudimentale.

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È la totalità degli animali che abitano allo stato naturale in una determinata contrada o regione, o che vi sono vissuti durante un determinato periodo geologico.

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Se noi ci rivolgiamo alla natura per riconoscere le verità di queste osservazioni e consideriamo qualche regione isolata e piccola, come un'isola dell'oceano, benchè l'intero numero delle specie che vi abitano sia assai piccolo (come vedremo nel capo della Distribuzione geografica), pure molte di queste sono indigene, cioè furono formate nel luogo stesso, nè s'incontrano altrove. Quindi sembrerebbe a primo aspetto che un'isola oceanica fosse molto acconcia per l'origine di nuove specie. Ma noi potremmo in tal caso ingannarci assai, giacchè, per accertare se una regione piccola ed isolata, ovvero un'area molto vasta, come un continente, sia più favorevole alla produzione di nuove forme organiche, noi avremmo a istituire il confronto in tempi uguali, locchè non ci è dato di fare.

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