La prima di queste due conclusioni - prosegue il nostro autore - è quella ch’è stata tratta finora, vale a dire press’a poco quella accettata da tutti: suppone in ogni animale una organizzazione costante e delle parti che non abbiano mai variato e che non varieranno mai; suppone ancora che le circostanze dei luoghi ove abita ogni specie d’animali non varino mai, in quelle località, perché, se variassero, gli stessi animali non potrebbero più vivere colà, e la possibilità di cercare altrove circostanze simili e di trasferirsi potrebbe esser loro preclusa.
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