Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abita

Numero di risultati: 5 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

453629
Carlo Darwin 5 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

In un curioso granchio di Borneo, che abita nelle spugne, il sig. Bate potè sempre distinguere i sessi da ciò che il maschio non aveva la sua epidermide tanto liscia. Il dottor Power cercò di distinguere i sessi della specie che abitano le isole Maurizie dal loro colore, ma sbagliò sempre, tranne in una specie di squilla, probabilmente la S. stilifera, il maschio della quale è descritto come colorito di «un bell’azzurro verdiccio», con alcune appendici rosso-ciliegia, mentre la femmina è ombreggiata di bruno e di grigio «colla tinta rossa che l’adorna molto meno vivace che non nel maschio»Il sig. C. Fraser, nei Proc. Zoolog. Soc., 1869, p. 3. Vado debitore al sig. Bate pel ragguaglio preso dal dottor Power.. In questo caso possiamo sospettare l’opera della scelta sessuale. Nella Saphirina (genere oceanico di Entomostracei, e quindi basso nella scala) i maschi sono forniti di minuti scudetti o corpi celliformi, che mostrano bellissimi colori cangianti; mentre questi mancano nelle femmine, e nel caso di una specie nei due sessiClaus, Die freilebenden Copepoden, 1863, s. 35.. Sarebbe tuttavia una ben grande temerità conchiudere che questi curiosi organi servano puramente come mezzo per attirare le femmine. Nella femmina della specie brasiliana di Gelasimus, tutto il corpo, siccome ho imparato da Federico Müller, è di un grigio-bruno quasi uniforme. Nel maschio la parte posteriore del cefalotorace è di un bianco puro, colla parte anteriore di un bel verde, che sfuma in bruno-scuro; ed è notevole che questi colori vanno soggetti a mutare nel corso di pochi minuti, il bianco diviene un grigio sucido o anche nero, il verde «perde molto del suo splendore». Apparentemente i maschi sono molto più numerosi che non le femmine. Merita singolare notizia il fatto che essi non acquistano i loro bei colori se non quando hanno raggiunto lo stato adulto. Differiscono pure dalle femmine nella mole più grande delle loro chele. In alcune specie del genere, forse in tutti, i sessi vivono in coppie o dimorano nello stesso buco. Sono pure, siccome abbiamo veduto, animali intelligentissimi. Da queste varie considerazioni sembra molto probabile che il maschio in queste specie abbia acquistato i suoi begli ornamenti allo scopo di attrarre o eccitare la femmina.

Pagina 242

Nei casi sopramenzionati i due sessi delle specie imitanti rassomigliano alle specie imitate; ma alle volte la femmina sola imita una specie brillantemente colorita e protetta che abita lo stesso distretto. In conseguenza la femmina differisce nel colore dal suo proprio maschio, ed è quella dei due, circostanza rara ed anomala, più brillantemente colorita.

Pagina 294

La parte superiore del cranio del maschio C. bifurcus (fig. 35), che abita il Madagascar, è fatto di due grandi, salde sporgenze ossee, coperte di scaglie come il resto del capo; e la femmina non presenta che un solo rudimento di questa meravigliosa modificazione di struttura. Parimente, nel Chamaeleon Owenii (fig. 36) della costa occidentale dell’Africa, il maschio porta sul muso e sulla fronte tre curiose corna, di cui non si rinviene traccia nella femmina. Queste corna consistono in una escrescenza dell’osso coperta di una liscia guaina, che forma parte dell’integumento generale del corpo, cosicchè sono identiche nella struttura con quelle di un bue, di una capra o di qualsiasi altro ruminante dalle corna ricoperte di guaina. Quantunque le tre corna differiscano tanto nell’aspetto dai due grandi prolungamenti del cranio del C. bifurcus, non possiamo guari porre in dubbio che non abbiano lo stesso scopo generale nell’economia di questi due animali. La prima congettura che si presenterà a chiunque è quella che siano adoperate dai maschi per combattere insieme; ma il dottor Günther, al quale vado debitore dei precedenti ragguagli, non crede che creature così pacifiche possano mai divenire battagliere. Quindi siamo indotti a supporre che queste deviazioni di struttura quasi mostruose servano come ornamenti maschili.

Pagina 326

Due uccelli mosca che appartengono al genere Eustephanus, che abita l’isola di Juan Fernandez, furono per lungo tempo creduti specificatamente distinti; ma oggi si sa, come m’informa il sig. Gould, che sono i sessi della stessa specie, e differiscono lievemente nella forma del becco. In un altro genere di uccelli mosca (Grypus) il becco del maschio è seghettato lungo il margine ed uncinato all’apice, e così differisce molto da quello della femmina. Nella curiosa Neomorpha della Nuova Zelanda vi è una differenza ancor più grande nella forma del becco; ed è stato riferito al signor Gould che il maschio col suo «becco robusto e diritto» toglie via la corteccia degli alberi, onde la femmina possa cibarsi delle larve scoperte in tal guisa col suo becco più debole e più ricurvo. Si può osservare qualche cosa di simile nel nostro cardellino (Carduelis elegans), perchè mi fu assicurato dal signor J. Jenner Weir che gli uccellatori possono distinguere i maschi pel loro becco un tantino più allungato. I branchi di maschi, come asseriva un vecchio e veridico uccellatore, si vedono comunemente cibarsi dei semi del Dipsacus che possono prendere col loro becco allungato, mentre le femmine si cibano più solitamente di semi della scrofolaria. Con una così lieve differenza per fondamento possiamo vedere come il becco nei due sessi possa essere venuto a differire grandemente per opera della scelta naturale. Tuttavia, in tutti questi casi, specialmente in quello dei rissosi uccelli mosca, è possibile che le differenze del becco possano essere state dapprima acquistate dai maschi in rapporto colle loro lotte, e in seguito pel modo di vita lievemente mutato.

Pagina 330

Una osservazione fatta dal signor Sclater dimostra bene la nostra ignoranza delle leggi che regolano la comparsa e la scomparsa delle striscie; le specie dell’Asino che abitano il continente asiatico mancano di striscie, non avendo neppure la striscia in croce sulle spalle, mentre quelle che abitano l’Africa hanno striscie vistose, tranne l’eccezione parziale dell’A. toeniopus che ha soltanto la striscia a croce sulle spalle e generalmente qualche fascia sbiadita sulle zampe; e questa specie abita la regione quasi intermedia del superiore Egitto e dell’AbissiniaProc. Zool. Soc., 1862, p. 164. V. pure il dott. Hartmann, Ann. d. Landow, Bd. XLIII, s. 222..

Pagina 509

Cerca

Modifica ricerca

Categorie