Nella sentenza la suprema Corte - confermati gli ormai consolidati orientamenti in tema di interventi di restauro e di ristrutturazione, anche in relazione ai relativi titoli abilitanti - enuncia il principio di diritto secondo cui i vincoli diretti e quelli indiretti posti a protezione dei beni culturali sono equiparati in ragione delle omogenee funzioni da essi svolte. Da ciò consegue che anche nell'ipotesi di abuso edilizio in zona sottoposta a vincolo indiretto si incorre nella sanzione prevista dall'art. 44, lett. c) t.u. dell'edilizia.