L'autorizzazione abilita all'esercizio dell'aerodromo o dell'impianto. Le tariffe relative devono essere approvate dal ministro per l'aeronautica.
L'ispettorato di porto rilascia al richiedente un certificato provvisorio che lo abilita all'esercizio della navigazione interna. Il periodo di validità di tale certificato è stabilito dal ministro per le comunicazioni.
L'ispettorato di porto rilascia al richiedente un certificato provvisorio che abilita la nave o il galleggiante alla navigazione. Il periodo di validità di tale certificato è stabilito dal ministro per le comunicazioni.
La sospensione, la decadenza o la revoca, di cui ai commi precedenti, sono disposte dall'autorità che ha rilasciato il titolo che abilita al trasporto.
Il certificato di idoneità abilita a condurre le vetture filoviarie presso qualsiasi azienda.
Le Forze armate provvedono direttamente nei riguardi del personale in servizio: a) all'addestramento e all'accertamento dei requisiti necessari per la guida, all'esame di idoneità e al rilascio della patente militare di guida, che abilita soltanto alla guida dei veicoli comunque in dotazione delle Forze armate; b) al rilascio dei certificati di abilitazione alle mansioni di insegnante di teoria e di istruttore di scuola guida, relativi all'addestramento di cui alla lettera a).
L'iscrizione nella sezione non abilita a effettuare operazioni riservate agli intermediari finanziari.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentiti i Ministri competenti nonché, per le infrastrutture di competenza dei soggetti aggiudicatori regionali, i presidenti delle regioni o province autonome interessate, abilita eventualmente i commissari straordinari ad adottare, con le modalità e i poteri di cui all'articolo 13 del decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135, in sostituzione dei soggetti competenti, i provvedimenti e gli atti di qualsiasi natura necessari alla sollecita progettazione, istruttoria, affidamento e realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi.
Le Forze armate e i Corpi armati dello Stato provvedono direttamente nei riguardi dei conducenti dei loro veicoli a motore all'accertamento dei requisiti necessari per la guida, all'esame di idoneità e al rilascio della patente militare di guida, la quale abilita soltanto alla guida dei veicoli a motore indicati nel comma primo.
La nomina a spedizioniere doganale abilita al compimento di operazioni doganali esclusivamente presso le dogane di una determinata circoscrizione doganale, prescelta dall'interessato, che deve risultare indicata nella patente. In relazione all'espletamento delle operazioni presso le dogane predette lo spedizioniere è tuttavia abilitato al compimento degli atti necessari presso altri uffici, anche fuori dal territorio della circoscrizione.
La licenza di esercizio di cui all'art. 387 abilita le stazioni radiotelegrafiche e radiotelefoniche ad effettuare solo le comunicazioni riguardanti la sicurezza e la regolarità del volo.
Ciascuno dei certificati di cui alle lettere a), b) e c) abilita il titolare anche all'esercizio dei servizi per i quali è prescritto uno qualsiasi dei certificati che lo seguono nell'elenco e conferisce titolo all'ottenimento della patente di operatore di stazione di radioamatore di cui alla lettera g, senza sostenere esami.
E' dunque arduo il compito cui è chiamato il legislatore, costretto a raccordare la fenomenologia del diritto con una realtà giuridica in cui le coordinate temporali e spaziali non sono più quelle tradizionali. Ad aggravare la situazione vi sono l'incessante evoluzione della finanza on-line (che rende i provvedimenti normativi obsoleti già nel momento in cui essi vedono la luce) nonché il tecnicismo della materia: occorre riempire di contenuto concetti sfuggenti, la cui ricostruzione richiede particolare attenzione ed abilità. L'A. tenta di delineare un primo quadro ricostruttivo della disciplina in materia di commercializzazione a distanza di prodotti finanziari, così come dettata dalla normativa comunitaria e attuata dal legislatore italiano.
E' questa la logica sottesa in via generale ai principi sulla responsabilità per colpa: i doveri di diligenza rilevanti per il diritto (non solo penale) sono in prima battuta doveri di acquisizione di conoscenze e di abilità; doveri di sapere e di saper fare, premessa necessaria dell'agire correttamente.
Per pacifica opinione, alla p.a. è attribuita la prerogativa dell'autotutela, la quale abilita ciascun ente a farsi ragione unilateralmente con i mezzi amministrativi a sua disposizione, naturalmente nel rispetto delle norme e salvo il controllo giurisdizionale della sua attività. Ispirandosi in via immediata ai canoni di buon andamento ed imparzialità, espressi dall'art. 97 della Costituzione, l'autotutela costituisce un principio generale dell'ordinamento giuridico, rappresentando una delle manifestazioni tipiche del potere amministrativo (Consiglio di Stato, sez. VI, 5.6.2003, n. 3124).
Le Sezioni Unite, muovendo dalla constatazione che l'art. 334 c.p.c. abilita all'impugnazione incidentale tardiva la parte che non avrebbe impugnato le statuizioni a sé sfavorevoli, se solo la controparte avesse fatto altrettanto, affermano che tale impugnazione perde efficacia anche qualora la principale sia dichiarata improcedibile: l'impugnante incidentale tardivo non avrebbe motivo di dolersene, verificandosi il passaggio in giudicato della sentenza le cui statuizioni aveva inizialmente accettato. L'A. tuttavia ritiene la conclusione non persuasiva: poiché l'improcedibilità si ricollega all'inattività del solo impugnante principale, si verrebbe a dare a questi la facoltà di determinare, con suo fatto posteriore all'impugnazione, la sorte dell'incidentale tardiva, con conseguente alterazione dell'equilibrio delle parti.
Con riferimento al secondo tema, l'A. ritiene che non si tratta di una metodologia regolativa inedita poiché la "flessibilità controllata o contrattata" appartiene all'arsenale delle tecniche cui il diritto del lavoro ricorre, specie in fasi di emergenza. Del tutto distonico con le previsioni dell'accordo interconfederale del 28 giugno 2011 risulta invece il comma 2-bis dell'art. 8 nella parte in cui abilita la contrattazione aziendale a derogare a clausole del contratto nazionale. Mentre l'intesa del 28 giugno consentiva modifiche a livello aziendale "nei limiti e con le procedure previste dagli stessi contratti collettivi nazionali di lavoro", confermando una articolazione contrattuale improntata alla sostanziale egemonia di questi ultimi, l'art. 8, sia pur con riferimento alle materie indicate nel comma 2, conferisce ai contratti di prossimità un potere derogatorio pieno, non delegato, né limitato dal contratto nazionale.
Oltre a configurarsi quale strumento di analisi del contenzioso da utilizzarsi, con opportuni metodi di "record linkage" con altri "database", ai fini della messa a punto, a vari livelli, di strategie di miglioramento della sicurezza dei pazienti, l'Osservatorio abilita l'analisi dei modelli adottati dalle Regioni per la gestione del rischio da responsabilità civile. Negli ultimi anni si è assistito in Italia ad una significativa diversificazione di detti modelli nell'ambito di un processo di progressivo abbandono del trasferimento del rischio alle compagnie assicuratrici. Pur con alcune riserve sulla sostenibilità dei modelli di gestione diretta dei sinistri, positivi effetti vanno ad essi riconosciuti in termini di "accountability" dei servizi sanitari pubblici e di recupero del rapporto fiduciario con il paziente.
Ciò si evince dalla presenza di una serie di norme che presuppongono la natura strumentale del "diritto ad essere eletti", quali, innanzi tutto, gli artt. 51 e 54, Cost. Il primo abilita la legge a fissare i "requisiti" necessari all'accesso alle cariche elettive. Il secondo impone che il mandato elettivo si svolga nel rispetto del duplice canone, ivi enunciato, della "disciplina" e dell'"onore".
Il saggio ha per oggetto le ordinanze "extra ordinem", ovvero quelle ordinanze che la legge abilita a derogare alla normativa vigente, e in particolare quelle che per le loro caratteristiche sono da considerare aventi natura normativa e dunque vere e proprie fonti del diritto. Dopo una rassegna della legislazione, della giurisprudenza, e dell'ampia casistica, lo studio affronta le tematiche sia della individuazione dei presupposti e dei limiti cui sono astrette tali genere di ordinanze, sia dell'ammissibilità della loro eventuale configurazione (in presenza di determinati presupposti) anche come atti dotati di normatività, sia infine le problematiche in punto di conformità costituzionale. Conformità che viene individuata nella presenza dello stato di necessità; in quanto principio essenziale per la vita delle istituzioni che opera non solo attraverso lo strumento dell'art. 77 Cost. (come conferma la giurisprudenza costituzionale), e la cui ricorrenza e indi la individuazione delle specifiche misure necessarie per fronteggiarla sono demandate alla sede del procedimento amministrativo, a sua volta improntato ai garantistici principi di proporzionalità e ragionevolezza nonché ai principi di esauriente istruttoria e di adeguata motivazione, talché può affermarsi come proprio nelle situazioni di emergenza la riserva di procedimento amministrativo trovi la sua affermazione più esaustiva e naturale, concorrendo così a conformare le ordinanze "extra ordinem" al principio di legalità.
Il creditore che iscriva ipoteca giudiziale su beni il cui valore superi ampiamente la cautela, pone in essere un abuso del proprio diritto (sostanziale) alla garanzia patrimoniale nonché un abuso del proprio diritto (processuale) alla iscrizione ipotecaria. Ciò abilita il debitore, anche nel caso in cui la scelta di iscrivere la garanzia reale non possa essere rimproverata al creditore nemmeno a titolo di colpa lieve, a pretendere il risarcimento del danno sofferto a titolo di responsabilità processuale aggravata ai sensi del comma 2 dell'art. 96 cod. proc. civ. Una tale conclusione è imposta dalla crescente importanza assunta dal divieto di abuso del processo, al fine della realizzazione del giusto processo ex art. 111 Cost. anche dal punto di vista della correttezza dei comportamenti delle parti coinvolte. D'altra parte, nessuna norma dell'ordinamento costituisce un ostacolo decisivo alla cennata tesi, ed anzi meriterebbe di essere riconsiderato anche il presupposto della necessaria soccombenza totale o inesistenza del diritto sostanziale di cui sempre all'art. 96 cod. proc. civ.
In un contesto normativo connotato da una forte instabilità, qual è quello dell'attuale diritto fallimentare, la norma disciplinatrice dei "contratti pendenti" - introdotta nel 2012 - ha subito rimaneggiamenti e revisioni già nel corso del 2015. Confrontandosi con il testo attuale dell'art. 169 bis della legge fallimentare, il saggio si interroga sull'effettiva portata delle modifiche cosi apportate: per concludere,che l'esercizio del potere di scioglimento, o sospensione, del contratto pendente che la norma abilita, se può essere rivolto anche nei riguardi dei contratti unilateralmente non eseguiti (dal lato del debitor