Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La Stampa

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AA. VV. 1 occorrenze

La Basilicata cita (da comunità albanese, i rifugiati, gli apolidi» (art 7) e ricorda «le persone diversamente abili, compresi i sordomuti». L'Umbria allarga il concetto di cittadinanza alla categoria dei consumatori, per cui a Perugia funziona uno sportello apposito dal 1993, e gli dedica l'intero articolo 6: «La Regione concorre a tutelare i diritti dei consumatori e favorisce la correttezza dell'informazione, la sicurezza e la qualità dei prodotti». Stranieri, portatori di handicap, vittime del mercato. E le donne? Non se la prendano le femministe per l'accostamento alla voce minoranze. La maggior parte degli Statuti esplicita tra i principi fondamentali l'uguaglianza e la parità dei sessi, inserendosi così nel dibattito sull'opportunità di prevedere una quota di posti riservati alle cittadine in politica e negli ordini professionali di tradizionale appannaggio maschile. La Basilicata, storica terra di lavoratrici immortalate dalle foto di neppure troppi anni fa con le sporte sul capo a fare la spola tra il paese e la stazione per assicurare il traffico di merci, guida l'avanguardia e prevede una correzione all'eventuale ingiustizia: «Qualora la presenza nella Giunta regionale di uno dei due sessi sia inferiore ad un terzi dei componenti, il Presidente ha l'obbligo di esplicitare al Consiglio e alla Commissione per le pari opportunità le ragioni di tale disuguaglianza» (art. 5). L'AMBIENTE. La materia è controversa. Uno dei punti contestati alla Toscana riguarda proprio «la tutela dell'ambiente e del patrimonio naturale» che, si obietta, rientra nelle competenze dello Stato. A volte però, la formulazione fa la differenza. L'Emilia Romagna progressista promuove «la ricerca e l'uso di risorse energetiche pulite e rinnovabili» e sostiene «la riduzione e il riciclaggio dei rifiuti» (art. 3). D Piemonte, come le Marche, sposa le fonti d'energia pulita. Ma è la Liguria che spende le parole più auliche per descrivere la propria peculiarità territoriale. Prima delle disposizioni generali, la premessa: «La Liguria, stretta tra monti e mare in paesaggi di poetica bellezza, fitta di itinerari che, intrecciandosi tra la costa e l'interno valorizzano la funzione essenziale del più grande sistema portuale del Mediterraneo...» CIASCUNO A SUO MODO. Per capire quanto profondamente le Regioni rivendicano il diritto all'autogoverno, bisogna leggere tutti, ma davvero tutti gli articoli degli Statuti. Si scoprono così curiosità attribuibili alla volontà di dire la propria opinione più che alla tradizione storica e culturale della comunità. La Campania fa divieto di «pratiche eugenetiche finalizzata alla selezione di persone, di commercio del corpo umano e della clonazione riproduttiva» (art. 8). Il Molise esclude la partecipazione contemporanea alla giunta regionale di «ascendenti, discendenti, fratelli, congiunti, adottanti e adottati» (art. 26). La Calabria, dove si vendono 37 copie di quotidiani ogni mille abitanti, dedica l'articolo 9 al pluralismo dell'informazione, «presupposto fondamentale della partecipazione». La Basilicata, segnata dai terremoti, aggiunge all'elenco dei diritti riconosciuti quello all'abitazione (art. 4) «Ma la unità politica importa essa necessariamente la unità amministrativa?», si domandava il ministro Minghetti all'alba del Regno d'Italia. La risposta arriva un secolo e mezzo dopo, il paese dei mille campanili e delle mille leggi.

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