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Distanza del Sole conclusa dalla aberrazione delle stelle.
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Questa deviazione fu chiamata aberrazione della luce, e veramente essa spiegava perfettamente il fenomeno, dando ragione del continuo trasporto in avanti della stella. Per questo movimento stando la Terra in A, la stella dal suo luogo s fig. 76) era trasportata in c lungo la sc parallela Fig. 76 ad AB, e stando la Terra in C la stella da s era portata in e lungo se parallela a CD, cioè sempre di un quadrante, in avanti, e così descriveva un orbita apparente simile nelle sue fasi all’orbita della Terra attorno al Sole, ma stando sempre avanzata di un angolo retto. Se la stella era fuori del polo dell’ecclittica, il movimento dovea pur essere sensibile, ma allora l’ellisse sarebbesi veduta ridotta alla sua proiezione in cielo, e ciò spiegava come tutte le stelle avessero mostrato un simile movimento, benchè diverso in grandezza secondo la loro posizione rapporto all’ecclittica.
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La seconda, la grandezza usuale, la terza l’ascensione retta, la quarta la variazione annuale di questa per la precessione, aberrazione, nutazione, e moto proprio. La quinta la declinazione e la sesta le sue variazioni per le stesse cagioni. Il segno + indica declinazione boreale il − australe. Queste posizioni variano necessariamente di giorno in giorno di piccolissime quantità per le quali volendo tutta l’esattezza bisogna ricorrere alle effemeridi.
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Aveva scoperto quella che fu poi chiamata “aberrazione della luce”: poiché la Terra si muove intorno al Sole alla velocità di 30 chilometri al secondo ora in una direzione ora nell’altra, occorre inclinare il telescopio di una ventina di secondi da un lato o dall’altro per raccogliere la luce di una stella, proprio come bisogna inclinare in avanti l’ombrello per intercettare tutta la pioggia quando si cammina di buon passo sotto un acquazzone.
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