Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abelli

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Fisiologia dell'uomo sulle Alpi: studii fatti sul Monte Rosa

433157
Angelo Mosso 19 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • fisiologia
  • UNIPIEMONTE
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Nella spedizione ebbi per compagni mio fratello Ugolino, professore di farmacologia nella Università di Genova, il dottore Vittorio Abelli capitano medico, e lo studente di medicina Beno Bizzozero, rapito l’anno di poi da morte immatura all’affetto degli amici e dei congiunti. Conoscendo il suo talento di artista gli avevo affidato la parte fotografica, e dalla bella collezione delle sue negative ho preso alcune vedute che riproduco per dare un’idea dell’ambiente nel quale si svolsero i nostri studi.

La notte che arrivammo, il dottor Abelli soffrì di emicrania, ed ebbe anche vomito. Furono i primi sintomi del male di montagna che apparvero, e dopo egli non ebbe a soffrire più nulla.

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Il dottor Abelli dormiva nella baracca del Laboratorio, ed i soldati avevano una tenda poco lontano dal luogo che aveva servito di cucina e di alloggio per il seguito della Regina. La figura che rappresenta la piramide Vincent nel secondo capitolo mostra questo piano roccioso, guardando verso i ghiacciai dell'Indren e del Garstelet. A pochi metri dall'accampamento, la neve accumulata fra le roccie serviva per darci l'acqua.

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Nel giorno successivo venne su mio fratello con altra parte della carovana, e nel terzo giorno arrivò il dottor Abelli colla retroguardia e le provviste.

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Il dottor Abelli e Beno Bizzozero, che per divertimento avevano fatto spesso quella gita, giunsero ansanti e trafelati e non finivano dal maravigliarsi di essere tornati in quello stato, con affanno del respiro, le gambe che non gli reggevano e leggero giracapo.

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Al Colle del Lys dette segni di tali sofferenze, che il dottor Abelli, il quale trova vasi con lui, credette non fosse prudenza di condurlo alla Capanna Regina Margherita, e lo fece ricondurre indietro dalle guide.

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Abelli ed io, facemmo per turno queste osservazioni sopra i soldati, al mattino prima che si alzassero da letto, e la sera dalle 3 alle 5 prima che mangiassero. Per brevità riferisco solo la storia di cinque soldati; ma le risultanze corrispondono a quelle delle altre persone che vennero con me sul Monte Rosa. Ho tralasciato i dati presi in quei giorni nei quali le persone non erano del tutto riposate, perchè sappiamo che la fatica di un'ascensione si fa risentire anche nel giorno successivo. Le osservazioni fatte al mattino prima di alzarsi sono le più sicure; nel pomeriggio i soldati si facevano stare circa dieci minuti in posizione orizzontale prima di esaminarli.

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Abelli e Beno Bizzozero meravigliati della lentezza del mio polso, lo contarono entrambi ripetutamente mentre stavo coricato, e trovarono da 54 a 55 pulsazioni al minuto; respiro, 16 a 17 ; temperatura rettale, 36° ,6. Tutti i fenomeni dovuti alla depressione erano dunque scomparsi. Solo il respiro era più frequente del normale, perchè a Torino prima di alzarmi da letto faccio solo 11 a 12 respirazioni al minuto. Un inconveniente che non scomparve mai fu la molestia maggiore che provavo a chinarmi, mettendo così un ostacolo alla circolazione venosa del sangue.

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Non si vede la tenda a baracca che serviva di laboratorio, la quale era più lontana e in essa dormiva il dottor Abelli, e mancano pure le tende del personale di servizio.

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Vittorio Abelli, dei due caporali Camozzi e Jachini, e del soldato Marta.

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Vittorio Abelli capitano medico e presentata all'Accademia dei Lincei. Rendiconti seduta 5 luglio 1896. — Nella memoria originale vi sono tre figure di tracciati che per brevità non ho riprodotto in questo sunto.

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Vittorio Abelli capitano medico e presentata all'Accademia dei Lincei. Rendiconti seduta 5 luglio 1896. — Nella memoria originale vi sono tre figure di tracciati che per brevità non ho riprodotto in questo sunto., è un giovane alpigiano dell'età di 22 anni, pesa 62 chilogrammi ed è alto metri 1,62. La conformazione del suo corpo è regolare. La costituzione sua robusta, benchè abitualmente sia alquanto pallido. Capacità vitale misurata il 13 luglio 3872 cc. Da ragazzo soffrì male di orecchi e non ricorda altri fatti degni di nota.

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Abelli aveva già accennate. Può darsi che i germi della polmonite (pneumococchi di Fraenkel) siano meno attivi a quell'altezza, e che per tale minore virulenza dell'infezione il soldato Ramella sia guarito più rapidamente; ma potrebbe anche darsi che l'organismo nostro e degli animali, sia in quelle altezze più resistente alla febbre e alla polmonite. Le esperienze numerose fatte sui conigli, ai quali si injettavano i germi della polmonite, mentre stavano sotto la campana pneumatica per parecchi giorni nell'aria rarefatta, corrispondente all'altitudine del Monte Rosa, vennero già pubblicati in esteso Desiderio Kuthy, Azione dell'aria rarefatta sulla virulenza del diplococco della polmonite. Rendiconti, R. Accademia dei Lincei, luglio 1890. — Archives italiennes de Biologie, Tome XXVI, pag. 11.. Trattandosi di ricerche batteriologiche minute, mi limiterò a riferire i risultati di questi studi coi quali venne iniziata una indagine importante nella patologia alpina.

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Abelli ed io ci alzavamo per turno a fare le osservazioni sul polso, il respiro e la temperatura prima che i soldati uscissero dalla tenda. Tenni conto nelle tabelle solo delle osservazioni fatte nel riposo completo. Molte volte per il servizio della spedizione c'erano dei soldati che dovevano alzarsi prima di noi, o stavano lontani da noi. Questo spiega le interruzioni frequenti che vi sono nelle tabelle riguardo al tempo. Altre osservazioni vennero fatte su di me, sul dott. Abelli, su mio fratello e su Bizozzero, e queste le tralascio, perchè vanno d'accordo nei risultati colle tabelle riferite. Dai valori indicati si giunge alla conclusione che sulla vetta del Monte Rosa non cambia la frequenza del respiro, quando si è completamente riposati, e che parecchi di noi respiravano con frequenza minore.

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Treves a Torino e col dottor Abelli sul Monte Rosa, dalle quali è provato che le prime traccie di questa malattia possono comparire nell'uomo sano in seguito ad una ascensione.

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Il capitano medico Abelli fece questa osservazione determinando colla percussione l'ottusità cardiaca nel caporale Cento. Il giorno 7 agosto mentre eravamo nella Capanna Gnifetti, la posizione e la forma del cuore erano quali sono rappresentate nella linea nera 1 della fig. 37. Il punto preciso dove batteva la punta del cuore, il limite dell'ottusità relativa e dell'ottusità assoluta, erano segnati prima esattamente con una matita azzurra sul torace, e dopo con una carta trasparente messa sopra si copiava la forma e la posizione del cuore. L'esame del cuore venne fatto mentre la persona stava seduta avendo verticale il torace. Nel giorno successivo il caporale Cento parte dall'accampamento presso la Capanna Linty e viene su lentamente alla Capanna Gnifetti, portando 15 chilogrammi sulle spalle. È una piccola ascensione con una marcia sul ghiacciaio che dura circa un'ora e mezzo. Dopo ogni esperienza si cancellavano sul torace tutti i segni della matita, eccetto quello del bordo superiore della seconda costa (riprodotto in queste figure), perchè nell'esame successivo la delimitazione Fig. 37. — Caporale Cento. 1. Forma Forma e posizione del cuore prima di una ascensione. — 2. Dopo un' ascensione. precisa dell'area di ottusità non fosse guidata da idee preconcette.

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Abelli credeva che il caporale Cento, malgrado l'apparenza di essere un uomo robusto, avesse forse il cuore alquanto più piccolo del normale. L'urto dell'apice del cuore contro il torace sentivasi al bordo superiore della quinta costa. In una bellissima giornata, senza vento, fece con difficoltà il tragitto dalla Capanna Gnifetti alla Capanna Regina Margherita, quantunque avesse sulle spalle solo il peso di 10 chilogrammi.

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In uomini più robusti l'abbassamento del cuore per una ascensione così piccola è meno considerevole, come si vede nella figura 38, la quale rappresenta le misure fatte dal dottore Abelli nel soldato Solferino. La linea 1 segna la posizione del cuore alla Capanna Gnifetti nel riposo, il giorno 8 agosto alle ore 8, dopo aver dormito bene la notte. Il bordo superiore della seconda costa, alla linea parasternale sinistra, è fissato anche qui come nella fig. 37 dalla linea nera soprastante. La punta del cuore si percepisce al sesto spazio intercostale. Dopo essere ritornato alla Capanna Gnifetti dall'accampamento della Capanna Linty, portando solo 4 chilogrammi sulle spalle, l'ottusità e la punta si abbassano leggermente, come si vede nella linea 2, punteggiata. Il giorno 18 agosto arriva scarico Fig. 38. — Soldato Solferino. Posizione e forma del cuore: 1. nel riposo, 2. dopo ascensione piccola, 3. arrivato alla Capanna Regina Margherita. alla Capanna Margherita: la linea 3, fig. 38, rappresenta la forma del suo cuore dopo tale ascensione. Il volume è aumentato, il diametro trasversale è maggiore, la punta batte più in alto.

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Alla Capanna Regina Margherita il dottor Abelli, anche nel soldato Sarteur, sul quale fece una serie esatta di misure, vide che aumentava il diametro trasverso del cuore, e che si sollevava la punta del cuore salendo su dalla Capanna Gnifetti.

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