Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abc

Numero di risultati: 19 in 1 pagine

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Astronomia

406644
J. Norman Lockyer 3 occorrenze

Durante ogni rotazione della Terra voi, portato da essa, percorrete ora la parte del circolo ABC, ora la parte CQA, (rigorosamente ora il semicircolo aBc, ora quello eQa); durante il primo percorso avete il giorno, durante il secondo la notte, e questo vi spiega il perché e i giorni e le notti si susseguono con regolare e non interrotta alternativa.

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Avremmo invece giorno perpetuo in ogni luogo dell'emisfero ABC, e contemporaneamente notte perpetua ovunque sull'emisfero CQA.

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inclinati al piano dell'orbita e paralleli fra di loro; il punto p segna polo nord in ciascuna posizione e la linea abc l’equatore; vi prego di por mente alla giacitura del circolo d'illuminazione che divide la parte illuminata della Terra da quella in ombra.

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Elementi di genetica

417405
Giuseppe Montalenti 5 occorrenze
  • 1939
  • L. Cappelli Editore
  • Bologna
  • biologia
  • UNIPIEMONTE
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Se si ammette dunque che i fattori ABC abbiano azione additiva e che l’intensità del color rosso delle cariossidi dipenda dal numero di fattori posseduti da ciascuna pianta, ne segue che la F 2 deve costituire, per la intensità del rosso, una serie di variabilità distribuita secondo la curva normale: alle intensità estreme (rosso intenso, 6 fattori, e bianco, 0 fattori) corrispondono frequenze minime, alle intensità intermedie frequenze più alte. La distribuzione

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Osserviamo innanzi tutto che, come sopra abbiamo detto, quando si misura la distanza di due geni piuttosto vicini, in genere le somme (o le differenze) tornano, nel senso che, data una serie lineare di tre geni vicini ABC, la distanza

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abc abC aBC aBc

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ABC ABc Abc AbC

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La legge dell’indipendenza si estende anche al caso dei tri-ibridi, cioè ad incroci che possono essere rappresentati dalla formula ABC x abc = AaBbCc.

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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

477473
Angelo Secchi 1 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
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Su questa base, come Ac (vedi figura 53) si costituisce una rete di triangoli AcB, ABC, BCD, CDF, DFE, ecc. colla quale si congiungono le stazioni estreme L ed A Questa figura è tratta dalla triangolazione realmente fatta dal Boscowich tra Roma e Rimini, ed è una delle più semplici e brevi. . I punti intermedii sono tutti distinti con segnali in muratura collocati sulle vette dei monti, dai cui vertici si misurano gli angoli colla massima accuratezza. Col calcolo trigonometrico quindi si rileva il valore di ciascun lato de’ triangoli. Orientati che questi siano per mezzo di opportune osservazioni astronomiche, si determina precisamente la direzione del meridiano nel mezzo della rete, dai lati della quale si deducono le porzioni dell’arco intercetto Ad, de, ef, fh, ecc. e quindi la distanza lineare dei due paralleli che passano tra le stazioni estreme A e L, delle quali si conoscono le differenze di latitudine. Si ha così il valore in date unita di misura dell’arco lineare che separa le due verticali, donde si rilevano le dimensioni del grado e quindi della intera circonferenza del globo. Questi archi essendo stati misurati in molti luoghi distanti tra di loro, altri presso il polo, altri presso l’Equatore, altri nel mezzo, hanno rivelato che al polo essi sono più lunghi, e all’Equatore più corti, benchè comprendano un egual numero di gradi; donde si è concluso che la Terra non è sferica, ma schiacciata ai poli e rilevata all’Equatore. Dalle molte misure confrontale tra di loro si sono rilevati gli elementi seguenti:

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Lezioni di meccanica razionale. Volume primo

496544
Tullio Levi Civita - Ugo Amaldi 6 occorrenze

Piuttosto importa notare che quanto dianzi si è detto del punto D del sistema S, si può ripetere per ogni altro punto, che anche fuori di S, si riguardi rigidamente connesso col dato sistema; cosicché dal moto di S (e più precisamente del triangolo ABC) resta definito un moto dell’intero spazio dei punti rigidamente connessi ad S. Si è così condotti a pensar sovrapposto allo spazio solidale colla terna Ωξηζ (spazio fisso) uno spazio solidale colla S e mobile rispetto al punto. Perciò si parla spesso di moto rigido, nel senso di moto di un intero spazio rigido, senza specificare il particolare sistema (e basterebbe un triangolo) considerato per definirlo.

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E in primo luogo supponiamo che in un certo moto rigido si verifichi la circostanza, evidentemente realizzabile, che, un triangolo determinato ABC si muova in modo che ciascuno dei tre segmenti orientati AB, BC, CA si mantenga equipollente a se stesso. Allora, preso un qualsiasi punto P 1 solidale con ABC e considerata nelle sue successive posizioni la quaderna di punti (sghemba o piana) ABCP 1, si assoda che, per, la rigidità, resta equipollente a se stesso anche ciascuno dei segmenti AP 1, BP 1, CP 1; onde, infine, preso un ulteriore punto P 2, solidale con ABC (e P 1), si conclude, in base alla considerazione delle successive posizioni assunte da ABP 1 P 2 , che anche il segmento orientato P 1 P 2 conserva immutata, durante tutto il moto, la sua direzione e il suo verso. In altre parole, nel moto considerato ogni vettore P 2 – P 1, determinato da due punti in moto quali si vogliano, si mantiene costante, non solo in lunghezza come in ogni altro moto rigido, ma anche in direzione e verso. Ogni moto rigido siffatto dicesi traslatorio.

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Invero se C è la posizione inizialmente occupata su π da un qualsiasi punto di p, esso alla fine. dovrà assumere la posizione C' tale che la tenia A'B'C' (triangolare o allineata) risulti direttamente uguale ad ABC (cfr. per lo spazio il n. 1 del Cap. III).

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Le diagonali AC, BD lo decompongono ciascuna in due triangoli ABC, ADC e BAD, BCD.

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I baricentri H, K dei due triangoli BCD e ABC si trovano su queste due mediane ad un terzo dal piede E, ossia EH ed EK sono la terza parte di ED e di EA rispettivamente. Ne consegue che i due triangoli EHK ed EDA sono simili, avendo uno stesso angolo compreso tra lati proporzionali; perciò anche HK è la terza parte di AD. Ciò posto, congiungiamo H e K coi vertici opposti A e D, e badiamo che la loro intersezione G, è precisamente il baricentro del tetraedro. Dalla simiglianza dei triangoli GHK, GAD scende precisamente che GH e GK sono rispettivamente la terza parte di GA e di GD.

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Una gru ABC, girevole attorno ad un asse verticale AB, ha il perno inferiore A sostenuto dalle fondazioni (fisso), mentre il perno superiore B, distante h da A, è semplicemente inserito in un cuscinetto. La gru pesa p, e sopporta un carico q applicato in C. Le distanze del baricentro e di C dall’asse sono rispettivamente a e c.

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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

515996
Venanzio Giuseppe Sella 1 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
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L’immagine data dalla lente è perciò il triangolo abc.

Pagina 096

Problemi della scienza

523400
Federigo Enriques 2 occorrenze

., il concetto di una linea (orientata) L come serie di punti, ci dà un modo di ordinare i punti che sieno pensati sopra di essa; onde se si considerano su L tre punti A, B, C, resta determinato un modo dì ordinarli in serie, che ci fa scegliere una delle sei permutazioni possibili ABC, ACB, BAC, BCA, CAB, CBA, come quella in cui i tre elementi si succedono entro la supposta serie L.

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(a) (ab) (abc) ....

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Il Nuovo Cimento | Giornale di fisica, di chimica e scienze affini

539407
Stanislao Cannizzaro 1 occorrenze
  • 1858
  • Società italiana di fisica
  • Bologna
  • chimica
  • UNIPIEMONTE
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Se nella stessa formula o nella medesima equazione voglio indicare in generale 2 o più radicali monoatomici, l’uno diverso dall’altro, aggiungerò ai simboli le lettere minuscole abc ec.; perciò indicherà una unica molecola formata da 2 radicali monoatomici diversi; come sono i così detti radicali misti.

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