Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbracciava

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Passa l'amore. Novelle

241167
Luigi Capuana 1 occorrenze
  • 1908
  • Fratelli Treves editori
  • Milano
  • verismo
  • UNICT
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La Trisuzza, vedendosi scoperta, scese rapidamente i pochi gradini, e, non sapendo come comportarsi, abbracciava donna Ortensia, che voleva fare la severa, la burbera, rimproverandola: - Chi vi ha chiamato?... Andatevene, compare Tinu; di quest'affare riparleremo un'altra volta; venite quando è in casa il padrone. - Non mi dici neppure una parola, Trisuzza? - Come se col pianto si riparasse a qualche cosa! - fece donna Ortensia, svincolandosi e andando ad affacciarsi alla porta per accertarsi se passava gente per la via. In quell'istante la Trisuzza sussurrò qualcosa a Tinu, che rispose affermativamente con gli occhi. - Via, lesto - disse donna Ortensia. - E riflettete bene intorno a quel che vi ho detto. Ripassate domani alla stess'ora, e salite su a dirittura. In chiesa, terminate le funzioni, l'addobbatore proseguiva l'opera sua sotto la direzione dl don Pietro. Il sacrestano chiudeva le porte, O tutti e tre parlavano a voce alta, quasi non si trovassero nella casa di Dio. È vero che dal tabernacolo dell'altare erano stati tolti il Sacramento e la pisside con le ostie consacrate. Il cattivo esempio intanto lo dava il sacrestano, abituato a stare in chiesa come in casa sua; l'addobbatore aveva la scusa di essere un po' sordo e di figurarsi, come tutti i sordi, che fossero tali anche gli altri. Don Pietro, seduto in un posto dello stallo dei canonici, doveva gridare per forza, se voleva essere udito dall'addobbatore che Io consultava frequentemente, sapendo che bisognava contentarlo, perchè infine era colui cha pagava. Lavorando, ragionavano anche del più e del meno, per passare il tempo. E fu così, a proposito di certa carne di vaccaccia vecchia che il Municipio permetteva al macellaio di vendere come carne di vitella, fu così che l'addobbatore disse a don Pietro: - Si sa che voscenza non ne ha mangiato. A voscenza piace la carne tenera.... la vitellina di latte.... macellata in casa. E il sacrestano, ridendo, accennava di sì con la testa. Dapprima don Pietro non aveva capito la maligna allusione; ma l'addobbatore soggiunse: - E c'è chi è rimasto a bocca asciutta! E per ciò va sbraitando qua e là che.... che.... Ma i buoni bocconi sono di chi sa pigliarseli; è vero, signor don Pietro? - Certe cose, non si dicono neppure per ischerzo! - egli rispose. - Vi parrebbe bello se qualcuno si permettesse d'insinuare che vostra figlia.... - In primis, io non ho figlia.... E poi il cavalier Ferro diceva soltanto: - A questo mondo così: uno toglie di bocca all'altro la preda! E don Pietro Sbano me l'ha fatta! - Dio gli perdoni! Dio gli perdoni! - E che male c'è? Che cosa ne abbiamo di questa vitaccia, se non.... - Zitto! Rispettate il luogo dove siete! Se l'aspettava. Non gli dispiaceva per lui, ma per quella disgraziata, che a quest'ora andava per le bocche di tutti gli sfaccendati di Ràbbato. Avrebbe dovuto dunque gettarla in mezzo a una via o consegnarla con le sue stesse mani al cavaliere? Ma che doveva importargli dei pettegolezzi, delle calunnie della gente? Male non fare, paura non avere. Intanto la ragazza era in salvo. Povero don Pietro! Se in quel punto avesse avuto la visione di quel che accadeva in casa sua! Se avesse visto che la Trisuzza, mentre donna Ortensia badava in cucina, afferrava lesta lesta la mantellina di panno, se la buttava in testa e scendeva a due a due gli scalini! Tinu Mendola, appoggiato alla cantonata, l'attendeva da un quarto d'ora; e appena ella uscì dalla porta le fe'cenno di seguirlo da quel lato del vicolo.

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