Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbracciare

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Come devo comportarmi. Le buone usanze

185270
Lydia (Diana di Santafiora) 1 occorrenze
  • 1923
  • Tip. Adriano Salani
  • Firenze
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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La madre corre incontro al marito che torna dall'ufficio, depone il bambino in terra, e il bambino corre barcollando ad abbracciare le ginocchia del babbo. Quando i bambini sono in grado di camminare e di correre, bisogna lasciare che in essi si sviluppi la vita animale; intendo dire che conviene che il loro piccolo corpo cresca liberamente. Ciò non impedirà di reprimere, con dolcezza ma con fermezza, i primi capricci. I bambini si laveranno ogni giorno dalla testa ai piedi (l'uso del bagno giornaliero, per chi ne ha i mezzi, è eccellente); si vestiranno di bianco o di chiaro, ma poi si lasceranno giocare sui tappeti o in giardino, senza troppi riguardi ai loro vestiti. Il vestito dei bambini dev'essere molto semplice. A questo modo, non ci sarà bisogno di tormentarli gridando loro tutto il giorno: - Badate di non insudiciarvi, di non strapparvi i vestiti. - Senza dubbio, è bene insegnar loro per tempo ad esser puliti e ordinati, ma si deve anche capire che, nell'ardore dei loro giuochi, essi non possono pensare continuamente a sorvegliare i loro abiti. I bambini quieti, tranquilli, puliti, sono generalmente di salute cagionevole. Le madri hanno una tendenza a rimpinzare i loro bambini di dolci, guastando loro lo stomaco e l'appetito. Sarà difficile non dare a un bambino, di tanto in tanto, un confetto o un cioccolatino; ma non se ne farà un uso costante, e soprattutto si eviterà l'abuso che è sempre nocevole. Nei pasti, è bene fare in modo che i bambini non sorpassino mai i limiti del loro appetito e che non mangino cibi che eccitano o riscaldano. Ai loro piccoli stomachi non giova nè il vino, nè il caffè, nè la carne in gran quantità. I latticini, i legumi, le uova, un po' di carne bianca sono i cibi che più loro si confanno. Quanto alle bevande, l'acqua pura di fonte o minerale è la migliore di tutte; ma non arriveremo fino a proscrivere, come oggi è di moda, un po' di vino molto allungato. La prima e la seconda dentizione sono talvolta difficili e pericolose. Sarà bene, se si vede che tutto non precede regolarmente, consultare il medico. I bambini hanno bisogno di dormir molto. Si metteranno perciò a letto la sera molto presto, e si farà buio intorno ad essi. È una pessima abitudine tenerli svegli insieme coi grandi, finchè non si addormentano su una poltrona o sulle ginocchia della mamma: il vero sonno riparatore si fa a letto e svestiti. Generalmente, una mamma ha per il suo primo nato attenzioni e cure esagerate. Un po' per inesperienza, un po' per troppo affetto, essa finisce con l'avvezzarlo male e col rendergli necessari e indispensabili tanti riguardi perfettamente inutili e talvolta anche dannosi. Ecco: il bimbo dorme, e tutta la casa deve mantenere un religioso silenzio: guai a chi alza la voce, a chi non cammina in punta di piedi! Così abituato, il bambino si sveglia ad ogni più piccolo rumore: basta che una porta sbatta o un mobile scricchioli. Ancora: il bambino piange se la mamma non l'addormenta cullandolo; e la povera donna, vittima colpevole, passa ore e ore in camera a canticchiare sottovoce, perdendo un tempo prezioso. Care mammine, date ascolto a una mamma piena d'esperienza. Fino dai primi tempi mettete il vostro bambino nella sua culla, accomodatevelo con tutto l'amore e la diligenza possibile, e poi lasciatelo lì. Forse egli piangerà un po'; ma poi s'addormenterà placidamente; e una volta avvezzato così, non avrà mai bisogno d'esser cullato o tenuto sulle ginocchia. Quando dorme, evitate i rumori forti e improvvisi, che potrebbero farlo svegliare di soprassalto, ma lasciate che la vita della casa si svolga regolarmente intorno a lui. Oltre a risparmiarvi preoccupazioni e perdita di tempo, farete anche il vantaggio del vostro piccino. Quando sarà grande avrà il sonno più facile e più profondo, e non gli accadrà, come accade a tanti, di passare in un albergo una nottata bianca, per i rumori della strada o del corridoio.

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