Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbracciare

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Enrichetto. Ossia il galateo del fanciullo

179170
Costantino Rodella 1 occorrenze
  • 1871
  • G.B. PARAVIA E COMP.
  • Roma, Firenze, Torino, Milano
  • paraletteratura-galateo
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Enrichetto avendo compiuti gli studi liceali, e trovandosi perciò sulla soglia dell'Università, doveva chiarirsi intorno alla carriera che intendeva abbracciare. La scelta dello stato, diceva il padre, è la faccenda più importante della vita, come quella da cui dipende il carattere e tutto l'avvenire dell' uomo, e pur troppo s'ha a confessare che in ciò si procede colla massima leggerezza. Senza punto badare alla condizione, all'indole, alle spinte dell'animo, alle facoltà fisiche, morali e, intellettuali, altri si lascia far forza dai genitori o dagli amici, altri cercando solo il tornaconto s'appiglia a quello che gli promette maggior lucro; altri borioso si lascia adescare dalla vanità di un nome, e così accade non di rado che uno si trovi in tale tenor di vita, al quale riesce del tutto disadatto, e quindi continui ripetii, malcontenti, contrasti; quindi quel cambiar di professione e di mestiere, senza mai trovarne uno che gli vada, pari a quegli infelici di Dante, condannati a volgersi continuamente senza posa mai. La maggior parte poi di costoro finisce per far niente. Ripeteva il signor Carlo che tutti debbono avere una occupazione, dal ricco sfondolato all'ultimo operaio, secondo la condizion loro e facoltà; rammentava la professione del Cardinal Federico Borromeo nel Manzoni, che la vita non già destinata ad essere un peso per molti, e una festa per alcuni; ma per tutti un impiego, del quale ognuno renderà conto. Quindi ben a riprendere devono essere coloro che dicono: «tant' e tanto sono ricco, e non ho bisogno di lavorare; non ho mestieri di prendere una carriera per vivere; oppure io prendo cosi una professione per aver un titolo; ma non voglio punto esercitarla». E chi sei tu, esclamava egli, essere privilegiato che vai esente dal lavoro? Dunque a te inutili strumenti sono e le braccia e le mani e l'intelletto che ti diè la Provvidenza? La società umana è una grande macchina che per volgersi si richiedono le mani di tutti i viventi, e tu vorrai negare le tue, vorrai essere un attrito, un inutile ingombro al girarsi di quella? Il re sul trono, i magistrati ne' tribunali, l'operaio nelle manifattorie, il contadino ne' campi, concorrono tutti nella grand'opera della civiltà. Ogni uomo venne su questa terra per portare il suo sassolino al grande edifizio sociale; chi viene solo per comparsa, è come l'albero che solamente dà foglie il quale aduggia e reca danno a'fruttiferi; o meglio sono piante crittogame che incagliano la maturanza de'frutti. Ogni professione è buona ed onorata, purchè onesta e onestamente si eserciti; l'avvocato, il medico, il legnaiuolo, il ciabattino sono egualmente degni di rispetto, quando nell'esercizio dell'arte loro si mostrino capaci e virtuosi. Laddove per alta che sia la tua carica, tu riuscirai biasimevole e brutale, ove ti mostri inetto, o la deturpi colle tue nequizie. A questo proposito nel giornale di Enrichetto si leggevano le seguenti considerazioni, tratte da Silvio Pellico. « Entra in quella carriera, a cui sei chiamato e » t'innoltra, ma portandovi le virtù che richiede. Mediante » tal virtù ogni stato è eccellente per chi v'inclina. » Il sacerdozio che spaventa chi l' ha abbracciato » per leggerezza e con cuore avido di divertimenti, » è delizia e decoro ad uomo pio e ritirato.... » La toga che molti portano quasi enorme peso, per » le pazienti cure che esige, è grata all'uomo in cui » prevale lo zelo di difendere col senno i diritti del » suo simile. Il nobile mestiere delle armi ha un incanto » infinito per chi arde di coraggio, e sente » non esservi più glorioso atto che l'esporre i suoi » giorni per la patria. Mirabil cosa! tutti gli stati, » dal più sublime, sino a quello d'umile artigiano, » hanno la loro dolcezza ed una vera dignità! Basta » voler nutrire quelle virtù che in ciascuno stato son » dovute. Solo perchè pochi le nutrono s'odono tanto » maledire la condizione che hanno abbracciata. Ogni » via della vita ha le sue spine, dacchè ponesti il » piede in una, prosegui, retrocedere a fiacchezza. Il » persistere è sempre bene, fuorchè nella colpa. E solo » chi sa persistere nella sua impresa può sperare di » divenire alcun che di segnalato ». Enrichetto per altro non ebbe molto a riflettere sulla scelta dello stato. Egli fin da ragazzino era preso d'ammirazione per il medico di sua casa, da cui aveva appreso tante buone massime, e tante profittevoli abitudini, e più cresceva negli anni e più apprezzava la bontà, l'onestà, la scienza, l'operosità, la tenacità nel bene di lui; onde la medicina, che vedeva in figura nella persona di quello, gli pareva la più bella professione che potesse abbracciare. Senza che l'arte salutare, l'andar per le case ad asciugar lagrime, a sollevare dolori, meglio rispondeva a quel bisogno istintivo dell'animo suo di far del bene a ogni persona.

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Galateo morale

196361
Giacinto Gallenga 1 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino-Napoli
  • paraletteratura-galateo
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Ma se prima di abbracciare una violenta risoluzione egli si abbocca colla moglie, questa gli farà conoscere con quella forza di persuasione che da l'affetto l'inconseguenza del suo procedere, e i tristi effetti di cui può essere cagione; e torna poco a poco alla mente agitata del marito quella riflessione, quella pacatezza che deve ognora procedere una importante decisione. Dicono i S. Proverbii che la moglie prudente viene da Dio. Perché dunque tenere in non cale, colui che ha la ventura di possederlo, un simile tesoro? perchè non approfittarne e stringere, con quelle saggie confidenze, l'affetto che nasce dall'estimazione? Alcuni sciocchi mariti non danno veruna importanza alle cure poste dalla moglie nel tenere in sesto la casa. Considerano questo zelo, questa passion per l'ordine, per la pulizia come una mania, non altro; ed anco qualchevolta ne ridono, quando non se ne mostrano impazienti. E non pensano costoro che con quelle cure minute le donne fanno un considerevole guadagno; giacché in tal modo nulla si guasta, nulla si perde, nulla si consuma inutilmente; sono meno frequenti, perchè più difficili a nascondersi, i furti, gli scialacqui per parte dei servitori. La polvere, la ruggine non ha alcuna presa sui mobili, sugli arnesi: il tarlo non si mangia gli abiti e va dicendo. Vi par poco tutto questo, o mariti?

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