Ma Bearzot la diceva con un tono così accorato e smarrito che al Tifoso è venuto in mente, dal fondo dei ricordi scolastici, il Giusti di «Sant'Ambrogio»: quello che sta per abbracciare un caporale croato o boemo, «duro e piantato lì come un piolo».
Ma Süskind c'è tutto: il suo senso della solitudine ebbro e desolato insieme, il gusto dell'assurdo che trasforma il contrabbasso in una figura femminile da abbracciare fra attrazione e disgusto. E l'ironia: quell'ironia che riscattava anche le pagine più macabre c sanguinolente del «Profilino».