Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbracciano

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Marina ovvero il galateo della fanciulla

193663
Costantino Rodella 1 occorrenze
  • 2012
  • G. B. Paravia e Comp.
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Mettete insieme due ragazze, che non si siano pur mai vedute, non son passati cinque minuti che si abbracciano, si baciano, si fanno le più intime confidenze, non possono più star separate, si dicono nate l'una per l'altra, si siedono accanto, si parlano all'orecchio, ridono, piangono, si allontanano dalla compagnia per essere più in libertà; non guardano più le antiche amiche, tutto il mondo è lì. Dimani s'incontra un'altra ragazza, s'abbandona la prima per darsi tutta alla nuova. Queste amicizie d'un giorno, fatte a vapore, erano biasimate da Marina, e raccontava non pochi inconvenienti, nati da questi rapidi passaggi di amicizie, come segreti di famiglia e di qualche importanza, confidati all'orecchio dell'amica, la quale al dimani confidava ad un' amica nuova, per essere di lì a poco confidati ad altre e altre; e così nel giro di brevi giorni una confidenza intima diventava il segreto di Pulcinella. Spesso accade ancora che la fanciulla, abbandonata dall'amica di ieri, si rode di dispetto, e per vendetta fa delle accuse, e quindi la maldicenza e le recriminazioni, che disseccano le purissime vene dell'affetto. Onde quella concordia, che Marina notò sul principio in tutte le allieve, s'accorse che era solo di apparenza, solo alla superficie; ma sotto vi erano le piccole società, le fazioni, le passioncelle, i risentimenti, i dispettuzzi, le malignità. Cresciuta più negli anni e indagato meglio il cuore umano, trovò che quello che si scambia generalmente per affetto e amicizia, non è che amor proprio, o meglio amor di sè, egoismo bello e buono, e non amore degli altri; il che deve essere ben distinto. L'amore vero è l'antagonista dell'egoismo e dell'amor proprio; l'amore non dimanda nulla per sè, ma tutto per altrui; quando s' ama davvero, la nostra vita passa fuori di noi e si riversa sopra un' altra persona; laddove l'amor proprio rivolge tutto a sè, non pensa che a sè, cerca persone per parlar di sè, per narrare i suoi piaceri, per farsi compassionare nelle sventure, e invidiare nelle prosperità; e quindi siam sempre 1ì col nostro: io qui, io là; ma io ho fatto, io ho detto, che reca sazietà nell'amichevole conversare. L'amor proprio nasce da una sensibilità vivissima, che genera due inclinazioni troppo diverse, quali sono, di amare e il desìo di provar emozioni; le quali due disposizioni sono nella donna in grado eminente, perché come è facile a commuoversi e a maravigliarsi, altrettanto sente necessità di amare; e qui sta bene ricordare il nobile detto di Madama di Stael: che l'amore per l'uomo è un episodio, e per la donna è la storia di tutta la vita. Se non che il più delle volte piuttosto che amore è desiderio di piacere e di essere amata, che la domina; ed ecco qui l'amor proprio, che di nuovo fa capolino, il quale facilmente si scambia per una virtù; la vanità esagera le nostre facoltà, e presto ci persuadiamo di essere necessari; e quindi non crediamo mai d'essere stimati ed amati, quanto meritiamo, di qui quella sazietà dell'amica, quando non ha più nulla da comunicarci per farci maravigliare e commuovere, e quel cercare altre amicizie, altre emozioni, alimento che sempre manca, e sempre si cerca (1). La signora Bianca, che tanto bene sapeva distinguere l'egoismo attraverso agli affetti, aveva fin dai teneri anni cercato di sviluppare in Marina quegli amori, che non hanno ritorno, che vanno fuori di noi, che non portano compenso; come la cura de' fiori, degli uccelli; la protezione degli infelici. E forse anche questo contribuì a rendere Marina amorevole e generosa, ricca di affetto, senza cercar mai ricompensa; se non era la ricompensa più sublime, che sta nell'approvazione della coscienza, la ricompensa che Dio infonde nel cuore ben nato quando fa del bene. (1)V.M me NECKER DE SAUSSAURE, L’èducation progressive.

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