(Il presidente Biancheri sale alla presidenza e si abbraccia col vice-presidente. Vivissimi e prolungati applausi.)
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Riepilogando poi la discussione che si è fatta sugli articoli di questo disegno di legge e sulla discussione generale che abbraccia tutto il progetto, si può concludere che le proposte ed i concetti variano secondo i diversi apprezzamenti sull'autonomia comunale e sull'istruzione obbligatoria; alcuni professando per essa un rispetto forse eccessivo, altri non volendolo tale da rendere la legge di difficile applicazione, anzi, illusoria. Ciò è provato dall'esperienza, e da quel poco che si è ottenuto dacché l'obbligo, che era un'affermazione platonica nella legge del 1859, ebbe la sanzione della penalità specialmente stabilita dalla legge che presentò l'onorevole Coppino.
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