Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Fisiologia del piacere

170104
Mantegazza, Paolo 1 occorrenze
  • 1954
  • Bietti
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
  • UNICT
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Se passiamo bruscamente dai primi abbozzi della vita agli animali superiori, forniti di due sistemi nervosi ben distinti, vediamo i nervi sensori presiedere all'apertura per la quale entrano i cibi, mentre il resto dell'apparato digerente è quasi interamente sotto il dominio dei nervi gangliari. In questo modo scorgiamo il tatto gustatorio già delineato e distinto dal tatto interno, quantunque negli insetti e in altri esseri superiori questa maniera di tatto non si possa forse ancora chiamare specifica. Ma seguendo a grandi tratti le modificazioni del senso del gusto negli animali, noi arriviamo alle forme più complesse dell'organismo e vediamo assegnato ad esso un sistema speciale di nervi, che si può almeno fisiologicamente ritenere per specifico. Le sensazioni gustatorie degli animali superiori variano di grado e di natura, sia per la diversa maniera con la quale i cibi vengono in contatto delle papille sensibili del cavo orale, sia per l'attenzione che vi si presta. Così il gusto è poco sviluppato negli uccelli, che ingoiano rapidamente il cibo, e nei pesci, che, per la maggior parte, hanno il cavo orale tappezzato da membrane dure e cartilaginee. Nei mammiferi invece la superficie dell'organo del gusto è molto estesa e e coperta in parte da papille di diversa natura, che, moltiplicando e variando in mille modi il contatto dei punti sensibili colla materia alimentare, devono rendere infiniti i gradi del piacere. Di più, l'alimento si ferma qualche tempo nella bocca, dove triturato dai denti si mescola alla saliva, che, in parte sciogliendo e in parte tenendo sospese le minime particelle di materia saporifera, le mette in contatto dei nervi nella forma più adatta a dare una sensazione più o meno delicata e intensa. Sebbene possa esistere fra i mammiferi qualche animale con l'apparato del gusto più sviluppato di quello dell'uomo, si può però dire, senza tema di errare, che nessuno di essi trae da questo senso tanti piaceri quanti ne godiamo noi che con l'intelligenza e l'arte moltiplichiamo i sapori, e con la delicata attenzione sappiamo portare ad un grado elevato di intensità una sensazione che, per la struttura organica del senso, sarebbe debole e fugace.

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