Per le guide è una festa trovare i liquori ed il vino in abbondanza. Zsigmondy che fu un grande conoscitore delle guide lasciò questo avvertimento nei suoi scritti:
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Alessandro Sella che non prendeva mai zucchero, nemmeno nel caffè, lo vidi sulle alpi mangiare zucchero in abbondanza e mi disse che faceva lo stesso suo padre, che anche lui si metteva dei pezzi di zucchero in tasca. Questo è un indizio col quale la natura ci fa sentire la sua voce indicandoci quale debba essere il regime nostro nella fatica, perchè non ho visto che succeda lo stesso per la carne ed i cibi a base di albumina.
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Al mattino appena alzati prendevamo caffè, latte, thè o cioccolata in abbondanza. Fino alla Capanna Gnifetti avemmo sempre del latte fresco di vacca che ci veniva portato dai pascoli sottostanti; dopo ci servimmo del latte condensato. A mezzogiorno e alla sera mangiavamo pure sempre dei cibi caldi. Ritengo indispensabile sulle Alpi di non sottrarre troppo calore all'organismo colle bevande e coi cibi freddi.
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Fu l'effetto del pranzo lauto, del vino bevuto in abbondanza e del riposo insufficiente, che fece comparire ed aggravò i sintomi del male di montagna.
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