Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La fatica

169760
Mosso, Angelo 1 occorrenze
  • 1892
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
  • UNICT
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Alcuni tendono dinanzi gli appunti ma non se ne servono, altri invece non possono dire due periodi di seguito senza darvi un'occhiata; alcuni fanno dei sunti brevissimi, altri li fanno così abbondanti che c'è quasi tutta la lezione scritta, e da una mano gestiscono e con l'indice dell'altra seguono le linee del loro quaderno per non ismarrirsi. Sono i professori novelli che qualche volta imparano a memoria tutta una lezione, o quelli che fanno scuola en grande toilette come mi diceva un collega di Parigi, raccontandomi di un professore che ripeteva le lezioni davanti allo specchio. Chi recita la lezione a memoria si tradisce facilmente, perché ha la voce monotona, il gesto freddo e l'occhio senza espressione. Mentre parlano questi professori si capisce subito che sono fuori dell'ambiente. che essi temono di distrarsi, che non stanno in contatto coll'uditorio. Fatte rarissime eccezioni, il modo di porgere di chi recita è ineguale e il discorso corre precipitosamente e senza colorito. Generalmente sono professori giovani che hanno poco talento oratorio, e nessuna pratica della scuola, quelli i quali devono aiutarsi con delle cifre, dei nomi e degli appunti che scrivono sulla tavola nera, e che spesso si volgono indietro a guardare, e vi si fissano sopra per dei minuti colla schiena rivolta al pubblico, tanto è grande la paura di abbandonare il filo che dovrà condurli fuori del labirinto. Ho sentito raccontare di professori celebri che sul principio della loro carriera avevano tale paura di dimenticare un numero, una formola, una data od un nome, che se lo scrivevano sulle unghie o sui polsini prima di entrare nella scuola. Poi non se ne servivano, ma ciò loro bastava per prendere coraggio. In generale i professori giovani sono tormentati dalla paura che nel far lezione manchi loro la materia su cui sono preparati, prima che sia finita l'ora. Solo il lungo esercizio dà il senso dell'ora, e la misura esatta di quanto può venir spiegato per compiere una lezione; i vecchi professori non hanno bisogno di guardare l' orologio per sapere quando è giunto il momento di finire il loro discorso.

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