Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbondantemente

Numero di risultati: 13 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Contro la tubercolosi. Saggio popolare

412757
Giulio Bizzozero 2 occorrenze
  • 1899
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

I sanatorii, indispensabili per la guarigione della tubercolosi nelle persone appartenenti sia alla popolazione operaia, sia a quel ceto, forse più misero, che deve conservare certe apparenze d'agiatezza, quantunque le entrate, su cui può contare, non superino quelle di un operaio, e gli rendano impossibile l'accumulare risparmi, i sanatorii, dico, sono del pari indispensabili per la cura del ricco, che può, secondo il consiglio del medico, cambiar clima, nutrirsi abbondantemente, seguire quel regime di vita che meglio favorisca la guarigione?

Pagina 125

L'esperienza ha dimostrato che quantunque i tisici inclinino a mangiar poco, tuttavia migliorano e crescono di peso quando si cibano abbondantemente. Il peso del corpo è uno fra gli indici più sicuri dell'andamento della malattia; perciò all'infermo si dà tanto e tale nutrimento, ch'egli cresca in peso, così da raggiungere o anche superare il suo peso primitivo. Si suol dire che mentre la persona sana mangia soltanto quanto basta per mantenere il proprio corpo nello stato in cui si trova, il tubercoloso mangia per tre ragioni: per conservare quello che ha, per riparare le perdite procurategli dalla malattia e specialmente dalla febbre, e, infine, per aumentare di peso.

Pagina 147

Elementi di genetica

413800
Giuseppe Montalenti 2 occorrenze
  • 1939
  • L. Cappelli Editore
  • Bologna
  • biologia
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Le «regine» delle api provengono da larve simili a quelle da cui nascono le operaie, ma nutrite più abbondantemente, con la cosiddetta «pappa reale».

Pagina 53

Dopo 12 anni constatò che tale Dafnia si era abbondantemente sviluppata nel nuovo ambiente, e aveva acquistato alcuni caratteri, che la distinguono nettamente dalla forma originaria. Riportate in patria queste Dafnie, e rimesse nelle condizioni primitive, si vide che i caratteri Acquisiti nel lago di Nemi si conservarono per molte generazioni partenogenetiche (fino a 40) ma poi scomparivano totalmente, e la popolazione riacquistava i caratteri della razza originaria.

Pagina 70

Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso

430945
Camillo Golgi 2 occorrenze

Qui lo stroma connettivo è abbondantemente rappresentato ed è costituito da cellule aventi l'ordinaria forma raggiata. I loro prolungamenti, ramificati quasi esclusivamente in prossimità del corpo cellulare da cui hanno origine, portansi in tutte le direzioni, formando un intreccio complicato, che rappresenta il tessuto di sostegno per gli elementi nervosi (così detti granuli e cellule gangliari più grandi disseminate, fibre). Anche nello strato dei granuli, come in tutte le parti del sistema nervoso centrale, le cellule connettive veggonsi in maggior quantità distribuite lungo l'andamento dei vasi sanguigni e ad immediato contatto delle pareti di questi; anche quando sono lontane dai vasi, a questi stanno connesse mediante robusti prolungamenti.

Pagina 174

É però utile avere in mente come in alcuni casi, che si verificano specialmente allorché trattasi di pezzi che, per prolungata immersione nelle soluzioni di bicromato, sono abbondantemente impregnati di tale reattivo, dopo 6, 8, 10 ore di immersione nel nitrato d'argento, alla primitiva soluzione di questo sale convenga sostituirne altra nuova e pura. Ciò deve essere fatto quando il liquido di immersione va acquistando un colore giallognolo, il che vuol dire che la soluzione di nitrato va neutralizzandosi, per cui potrebbe accadere che il reattivo perdesse le proporzioni richieste per poter spiegare la sua azione anche nelle parti centrali dei pezzi.

Pagina 188

L'evoluzione

446573
Montalenti, Giuseppe 1 occorrenze

Gli Artiodattili (Bovidi, Cervidi, ecc.) comparvero nel principio dell’Eocene, e già nell’Oligocene s’erano diffusi abbondantemente in tutto il continente antico e nella parte nordica di quello americano. Erano rappresentati soprattutto dai non-Ruminanti, quali gli attuali maiali, ippopotami, cammelli. I Ruminanti compaiono alla fine dell’Eocene; nel Miocene e nel Pliocene la terra era riccamente popolata di questi animali erbivori, forniti di zoccoli. Ancora oggi gli Artiodattili rappresentano uno degli elementi dominanti della fauna.

Pagina 142

L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

449178
Carlo Darwin 2 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Gli uomini di queste due tribù hanno pochissimi peli sulle varie parti del corpo ove il pelo cresce abbondantemente negli europei, e le donne non ne hanno affatto nelle parti corrispondenti. Tuttavia i capelli divengono di una straordinaria lunghezza nei due sessi, giungendo fino a terra; e questo è pure il caso in alcune tribù del Nord America. Nella quantità dei capelli, e nella forma generale del corpo, i sessi degli indigeni americani non differiscono tanto fra loro quanto nella maggior parte delle altre razze umaneIl professore e la signora Agassiz (Journey in Brasil, p. 530) osservano che i sessi degli indigeni americani differiscono meno di quelli dei neri e delle razze più elevate. Vedi pure Rennger, ibid., p. 3, intorno ai Guarany.. Questo fatto è analogo a quello che si osserva in certe scimmie affini; così i sessi del scimpanzè non differiscono tanto quanto quelli del gorilla o dell’urangoRütimeyer, Die Grenzer der Thierwelt: eine Beirachtung zu Darwin’ s Lehre, 1868, s. 54..

Pagina 523

Il capitano Stansbury riferisce parimente il modo interessante in cui un giovane pellicano, trascinato da una forte corrente, veniva guidato e incoraggiato nei suoi sforzi per giungere alla sponda da una mezza dozzina di uccelli più vecchi. trovò in un lago salato dell’Utah un pellicano vecchio e al tutto cieco, il quale era grassissimo, per cui doveva essere stato lungamente e abbondantemente nutrito dai suoi compagni. Il signor Blyth mi disse di aver veduto corvi indiani dar da mangiare a due o tre dei loro compagni ciechi; ed io ho udito parlare di un caso analogo in un gallo domestico. Possiamo, se così ci piace, dire che queste azioni sono istintive; ma fatti di questa sorta sono troppo rari per aver sviluppato un istinto speciale qualunqueCome afferma il signor Bain, «l’aiuto efficace a chi soffre deriva da propria simpatia», Mental and Moral Science, 1868, p. 245.. Io stesso ho veduto un cane, il quale non passava mai innanzi a un gatto suo intimo amico che giaceva ammalato in un cestino senza lambirlo colla lingua, segno certissimo della benevolenza di un cane.

Pagina 62

Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

516565
Venanzio Giuseppe Sella 1 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

È bensì vero che con una tale disposizione il vetro spulito cessando di essere perpendicolare all’asse della lente, ne nasce una specie di trasfigurazione che fa del torto all’immagine, ma si ha per contro una più uniforme nitidezza sopra tutto il campo, che compensa abbondantemente la trasfigurazione. Affinchè il lettore possa rendersi ben conto di questa specie di trasfigurazione, suppongasi che l’apertura dell’oggettivo sia molto piccola, e che una linea retta indefinita si muova nell’apertura della lente colla condizione che essa resti sempre tangente ad un oggetto cui la camera viene presentata. Si può ammettere che nel suo movimento la retta descriva due coni aventi per loro sommità l’apertura dell’oggettivo, l’uno avente per base l’oggetto, e l’altro cono l’immagine dell'oggetto nel vetro spulito della camera. Perciò se il vetro spulito è perpendicolare alla retta che congiunge il centro dell’apertura al centro dell’oggetto, l’immagine è simile a quest’oggetto; ma, se il vetro spulito è obliquo, l’immagine è allungata nel senso dell’obliquità.

Pagina 139

Sulla origine della specie per elezione naturale

539258
Carlo Darwin 3 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Tornando ancora ai cirripedi, le larve, nel primo stadio, hanno tre paia di gambe, un solo occhio semplice e una bocca a forma di proboscide, colla quale esse si nutrono abbondantemente, per crescere molto in grandezza. Nel secondo stadio, corrispondente allo stadio di crisalide delle farfalle, esse hanno sei paia di piedi natatorii stupendamente costrutti, un paio di occhi mirabilmente composti e delle antenne estremamente complicate; ma esse hanno allora una bocca chiusa ed imperfetta, e non possono prendere alimento. La loro funzione in questo stadio è di cercare coi loro organi sensitivi molto sviluppati un luogo conveniente al quale fissarsi, per compiere la loro metamorfosi ultima, e di giungervi per mezzo della loro grande attitudine al nuoto. Allorchè questa fase è compiuta, esse rimangono attaccate nel luogo scelto per tutta la vita: le loro natatoie si cambiano in organi da presa; riacquistano una bocca bene costrutta; ma non hanno antenne e i loro due occhi si trasformano di nuovo in un occhio solo, piccolo o molto semplice a guisa di un punto. In quest'ultimo stadio completo i cirripedi possono essere considerati indifferentemente come dotati di un'organizzazione più elevata od inferiore a quella che presentano nella condizione di larve. Ma in alcuni generi le larve producono degli ermafroditi che hanno la struttura ordinaria, oppure quei maschi che furono da me chiamati complementari e in questi lo sviluppo diviene certamente retrogrado; perchè il maschio è un semplice sacco che vive per poco tempo, ed è privo di bocca, di stomaco e di altri organi importanti, eccettuati quelli della riproduzione.

Pagina 394

Gruppo particolare di crostacei estinti, talvolta somiglianti nella forma esterna agli isopodi, e possono, come alcuni di questi, ravvolgersi a palla. l loro resti furono trovati solamente nelle roccie paleozoiche, e più abbondantemente in quelle del sistema siluriano.

Pagina 490

Non è molto, Fritz Müller ci ha fatto conoscere degli esempi analoghi, ma ancora più sorprendenti, nei maschi di certi crostacei brasiliani: così il maschio di una Tanais apparisce sotto due forme molto diverse, possedendo l'una delle chele assai più forti e diversamente conformate, l'altra delle antenne assai più abbondantemente fornite di peli olfattivi. Sebbene ora nel maggior numero dei casi le due o tre forme, tanto negli animali come nelle piante, non siano collegate insieme da anelli intermedi, è nondimeno probabile che fossero connesse in passato. Il Wallace, a mo' d'esempio, descrive un lepidottero, il quale in una medesima isola presenta una lunga serie di varietà collegate insieme da anelli, ed i membri estremi di questa serie somigliano assai alle due forme di una specie affine dimorfa che abita un'altra parte dell'Arcipelago Malese. Dicasi altrettanto delle formiche: le varie forme di operaie sono generalmente affatto diverse; ma in alcuni casi, come più tardi vedremo, le diverse forme sono congiunte insieme da varietà lentamente graduate, e la stessa, com'io potei osservare, avviene in alcune piante dimorfe. Sembra certamente un fatto molto singolare, che una medesima femmina di lepidottero possa contemporaneamente produrre tre forme femminili ed una maschile; che una pianta ermafrodita da una stessa capsula produca tre distinte forme ermafrodite che contengono tre diverse forme di femmine e tre od anco sei diverse forme di maschi. Nondimeno questi esempi non sono che esagerazioni del fatto comune che la femmina produce dei discendenti di ambedue i sessi, i quali talvolta differiscono tra loro in modo sorprendente.

Pagina 51