Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza

394955
Toniolo, Giuseppe 2 occorrenze
  • 1909
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, vol. III 1951
  • Economia
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Una concimazione più abbondante (quantità) giova, a condizione che il terreno sia capace (qualità) di assimilarsi quella dose maggiore. Né si fa con più potenti strumenti (quantità) una più profonda aratura se la composizione o qualità del suolo non lo comporti. E viceversa una macchina più perfetta risparmia un numero di braccia e un terreno sciolto qualche paio di buoi. Perciò il concorso integrante e reciproco dei vari fattori definisce ulteriormente la proporzione di essi in qualità e quantità. 4. Di qui le seguenti proposizioni (Valenti). — Il risultato utile della produzione tieni in relazione con una determinata combinazione qualitativa e quantitativa degli elementi o fattori di essa. — Vi ha una qualità inferiore e una quantità minima di ciascun elemento, che è indispensabile ad ottenere un qualunque risultato utile e da cui pertanto la produzione comincia. — Vi ha una qualità superiore e una quantità massima di ciascun elemento oltre le quali l'aggiunta di una più perfetta qualità o di una più copiosa quantità non dà risultato alcuno, e in cui pertanto l'effetto utile produttivo finisce. — Fra questi termini di escursione (per usare il linguaggio statistico) in cui si ottiene sempre un prodotto, si dispiega il progresso possibile della produzione, consistente nell'effettuazione di un massimo relativo di efficacia produttiva. Ma in quella escursione vi ha certamente un punto culminante in cui una determinata qualità e quantità di fattori riesce a fornire «un massimo di prodotto relativamente al dispendio, e quindi il più alto margine di reddito netto dell'impresa». Avvicinandosi con sempre più proporzionate combinazioni di elementi produttivi a questo massimo relativo, «l'efficacia produttiva sarà crescente»;tocco quell'acme, l'ulteriore impiego e dispendio di fattori (personali o materiali) potrà fornire bensì nuovi incrementi di prodotti, ma ogni quota di essi rispetto ai dispendi darà un risultato netto sempre minore fino a zero, sicché «l'efficacia produttiva sarà decrescente».

Pagina 168

.; né con abbondante lavoro manuale, se difetta assolutamente quello di direzione; né col capitale fisso di stromenti, macchine, edifizi industriali, senza il capitale circolante di materie prime ed ausiliari (Valenti).

Pagina 90

Giornalismo ed educazione nei seminari

398434
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1902
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 217-233.
  • Politica
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Tutto ciò appartiene alla direzione dei superiori immediati, sotto la vigilanza illuminata dei Vescovi, che nei casi particolari vedono e giudicano dove può essere eccesso, dove pericolo, dove abbondante frutto di educazione sacerdotale.

Pagina 230

Introduzione

404529
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R. La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari– Società Naz. di Cultura, 1908, 16-29.
  • Politica
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Invece non si può ristabilire, comele migliori correnti della filosofia e della cultura tendono oggi a fare, la supremazia dello spirito, non si può ricondurre tutte queste cose esteriori che attraggono ed empiono di sé l'animo empirico e superficiale a riacquistare il loro essere vero e valore nello spirito che se ne giova ai suoi fini, non rifare al paese un animo virile, una coscienza netta dei fini da raggiungere e una volontà eroica senza rimettere in onore la religione; la quale è la consapevolezza, che lo spirito acquista, del suo posto nell'universo, del fluire di tutto ciò che è labile e relativo per delle occulte ragioni assolute di una finalità immanente al corso degli esseri e dell'essere nel senso della quale debbono disporsi le finalità individuali, perché nell'individuo l'essere stesso fluisca più abbondante e più rapido; infine, della possibilità, per lo spirito stesso, di farsi in sé medesimo una sua interna vita di pensiero e di bontà la quale faccia della vita individuale una possente energia benefica e dell'insieme degli individui un grande fascio di energie cospiranti verso i supremi ideali comuni. Se questo è, la religione ha quindi un posto centrale, nella vita della coscienza; come la posizione, in questa, di una visione generale della vita e dell'essere, di una norma che risulta da questa finalità, che, essendo universale e immanente, apparisca all'uomo come superiore al suo volere, e quindi come doverosa; come tendenza e sforzo continuo a possedere, secondo la magnifica frase del vangelo, l'animapropria, e ad affinare molte anime, per le grandi opere di solidarietà e di unità nazionale.

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