La falciatura era stata abbondante e i coloni avevano mescolato il sudore ai canti, e nei canti le cicale sembrava volessero sfidarli. Preparati i covoni e lasciatili qualche giorno al raggio del sole per meglio disseccarli, furono poi innalzati con le forche in un cumulo ben compatto, perchè il vento non rovinasse le spighe. I contadini, padroni, coloni, garzoni, a sera stanchi mangiarono una grande minestra, tutti uniti su di una stessa tavola, bevvero chi acqua del fresco e sano pozzo, chi vino dai boccali variopinti.
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