Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Modelli di amministrazione e controllo nelle società quotate. Aspetti comparatistici e linee evolutive - abstract in versione elettronica

161619
Alvaro, Simone; D'Eramo, Doina; Gasparri, Giorgio 1 occorrenze
  • 2016
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
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Tra le proposte d'intervento legislativo dirette a rendere più efficiente e sistematicamente coerente l'assetto normativo italiano viene, in particolare, presa in considerazione quella relativa al superamento dell'attuale disciplina dei modelli alternativi di amministrazione e controllo (monistico e dualistico), oggi connotata da un abbondante uso della tecnica normativa del rinvio, che ha finito per deprimere il potenziale innovativo di tali modelli, appiattendone le specificità sul modello tradizionale. Secondo le analisi svolte, la definizione di un corpo normativo autosufficiente contribuirebbe a rendere più chiaro e stabile il quadro regolatorio, rendendo più agevole ed effettiva la libertà - riconosciuta sin dal 2003 alle società italiane - di scegliere il modello più confacente alle proprie esigenze, eventualmente variandolo in relazione all'evoluzione delle stesse e dei rispettivi assetti societari. Il lavoro osserva altresì che il modello monistico, oltre a rappresentare un modello di "governance" capace di rendere più competitive le imprese sui mercati dei capitali internazionali, potrebbe implicare una configurazione degli assetti organizzativi interni particolarmente adeguata ed efficace per la gestione e il controllo delle società quotate. Sempre al fine di promuovere il raggiungimento di obiettivi di maggior efficienza nell'operatività ed efficacia dei controlli interni, lo studio considera la possibilità di ridefinire in termini più analitici - sull'esempio della più recente legislazione spagnola - la disciplina del funzionamento del consiglio di amministrazione, precisando il riparto di funzioni interno allo stesso. Con particolare riferimento alla riduzione del numero dei soggetti coinvolti nella funzione di controllo interno, si potrebbero ipotizzare talune semplificazioni, strumentali al raggiungimento di una maggiore economicità, efficienza ed efficacia nello svolgimento delle attività di "monitoring": da un lato, affidando poteri e competenze dell'OdV [Organismo di Vigilanza] al responsabile della funzione di "internal audit" o allo stesso organo di controllo; dall'altro lato, ripartendo tra gli amministratori delegati, l'organo di controllo e la funzione di revisione interna i compiti certificativi e gestionali attualmente rimessi al dirigente preposto.

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