Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbonda

Numero di risultati: 10 in 1 pagine

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Carlo Darwin

411201
Michele Lessona 1 occorrenze

Dove questo animale abbonda si può sentire in tutte le ore del giorno, e alle volte precisamente sotto i propri piedi. Quando si tiene in una stanza, il tucutuco si muove lentamente e goffamente, ciò che sembra doversi attribuire al movimento che fanno all'infuori le 'zampe posteriori, le quali non possono affatto, per la mancanza di un certo legamento nel cavo articolare della coscia, fare il benché minimo salto. Allorché tentano fuggire sono stupidissimi; quando sono in collera o spaventati mandano il loro grido di tucu-tuco. Di quelli che tenni vivi, parecchi, anche dal primo giorno, divennero al tutto fiduciosi, non tentando di mordere né di fuggire, altri erano un po' più selvatici.

Pagina 106

L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

458061
Carlo Darwin 1 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Uno scrittore di un eccellente giornale americanoThe American Naturalist, dicembre 1869, p. 552. dice che ha cacciato per questi ultimi ventun’anni nell’Adirondacks, ove abbonda il Cervus Virginianus. Circa quindici anni fa udì per la prima volta parlare di maschi dalle corna a punta. Di anno in anno questi divennero sempre più comuni; cinque anni or sono egli ne uccise uno, e poi un

Pagina 475

L'uomo delinquente

467865
Cesare Lombroso 1 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
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Dove in Italia abbonda il risparmio non si nota dunque tanto una vera ricchezza quanto economia e inibizione, mentre in Francia, in molte almeno delle regioni industriali, specialmente Hérault, Bouches de Rhone, esso è un indice di ricchezza così rigogliosa che deborda, e che fra i modi di sfogo ha anche il risparmio, ma che sopratutto si getta nella rapida speculazione. Per cui per uno stesso indice in un luogo abbiamo i vantaggi e nell'altro il danno della ricchezza. La piccola ricchezza lentamente accumulata frena il delitto: la rigogliosa e debordante, non è più un freno, ma anzi uno stimolo, un incitatore del crimine.

Pagina 163

Lezioni di meccanica razionale. Volume primo

500119
Tullio Levi Civita - Ugo Amaldi 1 occorrenze

Bisogna dunque (pur fissando il principio che si abbonda in precauzione quando si tengono come regole pratiche di equilibrio quelle che corrispondono ad un attrito nullo) aver essenziale riguardo all’attrito, quando si riconosce che il non farlo allontanerebbe soverchiamente dalla realtà, imponendo restrizioni artificiali o sopprimendo addirittura forme di equilibrio praticamente interessanti.

Pagina 531

Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

517569
Venanzio Giuseppe Sella 5 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
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L’amido è un principio che abbonda in un gran numero di vegetali. Si estrae ordinariamente dal grano, dal riso e dalle patate. L’arrow-root, sago, tapioca, rivalenta, ecc., non sono altro che varietà di amido più o meno puro.

Pagina 226

Il collodio sarà invece nulla contrattile, e seccando formerà una pellicola polverosa, opaca, papiracea, se la pirossilina protonitrosa abbonda molto relativamente alle altre due specie.

Pagina 337

Alcuni sono di parere che un collodio in cui abbonda la pirossilina e scarseggia il ioduro sensibilizzatore sia più sensibile alla luce debole. Noi non abbiamo alcuna prova di ciò, ci abbondano invece i fatti che provano non influire sulla sensibilità la quantità più o meno grande dell’ioduro contenuto nel collodio relativamente alla pirossilina.

Pagina 349

Ciò dipende dall’essere l’alcool un corpo più stabile, che non l’etere, per cui, quando esso abbonda nel collodio, questo è meno esposto ad ozonizzarsi, e quindi arrossarsi per la decomposizione della pirossilina e dell’ioduro in esso contenuto.

Pagina 354

Se all’opposto la materia accelerante abbonda troppo, il disegno diventa nebuloso, velato.

Pagina 478

Sulla origine della specie per elezione naturale

538774
Carlo Darwin 1 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Questo distinto osservatore ha trovato che in alcuni distretti dell'America meridionale, dove, ad esempio, una Ithomia abbonda in magnifici stormi, un'altra farfalla del genere Leptalis si rinviene mescolata nello stormo, e talmente somiglia ad una Ithomia in ogni gradazione e dettaglio di colore, che il Bates, sebbene avesse l'occhio esercitato colla pratica di undici anni e facesse sempre grande attenzione, fu nondimeno continuamente ingannato. Se le forme imitanti ed imitate siano prese e tra loro confrontate, si vede che diversificano assai nella struttura essenziale, ed appartengono non solo ad altri generi, ma spesso perfino ad altre famiglie. Se questo mimismo fosse occorso solamente una o due volte, si avrebbe potuto considerarlo come una singolare coincidenza e passarvi sopra. Ma se ci allontaniamo da un distretto, in cui una Leptalis imita una Ithomia, si troverà un'altra forma imitata da una imitante, comprese negli stessi due generi, ed ugualmente simili tra di loro. In complesso si citano non meno di dieci generi, i quali comprendono delle specie che imitano farfalle. La forma imitata e la imitante abitano sempre la medesima regione; non conosciamo alcuna forma imitante che abiti a distanza dalla imitata. Le forme imitanti sono quasi senza eccezione insetti rari; le imitate vivono quasi sempre a grandi stormi. Nello stesso distretto, in cui una Leptalis imita una Ithomia, trovansi talvolta altri lepidotteri che imitano la stessa Ithomia; così che nella stessa località si possono trovare specie di tre generi di farfalle, e perfino di una tignuola, le quali tutte somigliano in modo straordinario ad una specie di un quarto genere. Merita qui di essere particolarmente notato, che tanto molte delle forme imitanti di Leptalis, come molte delle forme imitate possono essere riconosciute col mezzo delle serie graduate come semplici varietà di una medesima specie, mentre altre sono senza dubbio specie distinte. Ma perchè, potrà domandarsi, certe forme sono considerate come imitate, ed altre come imitanti? Il Bates risponde a questa domanda in modo soddisfacente, dicendo che la forma imitata conserva l'abito generale del gruppo cui appartiene; mentre la imitante ha cambiato il suo abito e non somiglia più ai suoi prossimi parenti.

Pagina 381