Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbonamento

Numero di risultati: 8 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Si fa non si fa. Le regole del galateo 2.0

180699
Barbara Ronchi della Rocca 1 occorrenze
  • 2013
  • Vallardi
  • Milano
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Pagina 196

Il saper vivere

186944
Donna Letizia 1 occorrenze
  • 1960
  • Arnoldo Mondadori Editore
  • Milano
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Pagina 208

La gente per bene

191794
Marchesa Colombi 1 occorrenze
  • 2007
  • Interlinea
  • Novara
  • paraletteratura-galateo
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Pagina 188

Galateo morale

196567
Giacinto Gallenga 1 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino-Napoli
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Pagina 106

Signorilità

198646
Contessa Elena Morozzo Della Rocca nata Muzzati 1 occorrenze
  • 1933
  • Lanciano
  • Giuseppe Carabba Editore
  • paraletteratura-galateo
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Nelle città grandi è consigliabile, per chi possa avere la casa sempre fiorita, di combinare un abbonamento con un orto botanico; nei piccoli centri e in campagna, è sempre possibile avere in casa almeno sempreverde, edera, bacche... come nota fresca e gentile.

Pagina 202

Come presentarmi in società

200369
Erminia Vescovi 1 occorrenze
  • 1954
  • Brescia
  • Vannini
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Pagina 326

Come si fa e come non si fa. Manuale moderno di galateo

200736
Simonetta Malaspina 1 occorrenze
  • 1970
  • Milano
  • Giovanni de Vecchio Editore
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Pagina 152

L'indomani

246147
Neera 1 occorrenze
  • 1889
  • Libreria editrice Galli
  • Milano
  • Verismo
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Toniolo soggiunse: - Il successore c'è già; fa il suo tirocinio in questi ultimi mesi, sai, io non sono geloso, e Giuditta trova che due valgon meglio che uno, ma io l'ho già avvertita che il mio abbonamento scade alla fine d'autunno e che non lo rinnoverò più. Non voglio impicci. - Fai bene - disse Alberto con convinzione. Entrarono nella camera dov'era già il letto di noce, i comodini e i cassettoni. - Sono quelli che avevo, li ho fatti rilustrare e mettere a nuovo; ma le sedie e le tappezzerie le voglio rifare di pianta. Che ne direbbe di un bel giallo? La domanda era rivolta a Marta. - È forse un po' fuori di moda e facile a macchiarsi... - Avevo pensato all'azzurro, ma scolorisce col sole, coll'aria, con la polvere, scolorisce anche al buio. - Se prendesse una stoffa mista, a righe od a fiori? Toniolo rifletteva, coi begli occhi abbassati, fissi sulla commessura di due mattoni. Marta intanto guardava il letto, dove aveva dormito la prima moglie, dove la seconda avrebbe raccolto i baci ancora tiepidi avanzati a Giuditta, e le danzavano davanti le parole «come si è consolata di te.» Anche Alberto dunque? Anche lui? I due amici si erano affacciati alla finestra; le loro teste, nella luce crepuscolare, apparivano giovani, quasi somiglianti. Alberto più colorito, più florido, ma egualmente dolce e simpatico all'aspetto. Ridevano. Su quelle bocche i baci di Giuditta erano volati, senza rivalità, stringendo anzi i loro vincoli, mettendo fra loro una cosa comune, imparentandoli. Potevano pensare entrambi, nello stesso tempo, allo stesso oggetto: le spalle o le braccia di Giuditta; intendersi senza parlare, a gesti. Il suo Alberto! Perchè suo? suo e di tutti. Quelle mani lì non avevano abbracciata, stretta, accarezzata Giuditta? e quante altre! Ora lo sapeva; e questa Giuditta era in paese. Quando lei passava al braccio di suo marito, Giuditta poteva vederla, scrutarne il volto e sorprendere i segreti della loro intimità. Avrebbe detto fra se stessa: Ecco Alberto, ha la faccia de' suoi giorni buoni: oppure: non ha la faccia de' suoi giorni buoni. - Me le danno, sai, le trentamila lire? - diceva Toniolo affacciato alla finestra. - Se non me le davano, lasciavo a loro anche la ragazza; non ch'io sia interessato, ma quello che ci vuole ci vuole, e poichè faccio questo sacrificio di mettermi la catena al collo per la seconda volta, qualche compenso è giusto. Si voltò, dando le spalle alla luce, così interessante nel suo pallore di giovanotto linfatico, che Marta non riuscì a mettere insieme quelle parole con quel volto, e stavolta la domanda, repressa prima, le sfuggì: - È molto innamorato della sua sposa? - Oh! innamorato... - fece Toniolo, sul cui volto passarono repentinamente la stanchezza e la vanità delle numerose conquiste - non è poi necessario. - Per lei, forse - interruppe Marta, meravigliandosi ella stessa del suo ardire. - Vedi - disse Alberto in tono conciliante - mia moglie si immagina che quando un uomo sta per ricevere il settimo sacramento debba prepararsi con mortificazioni, estasi, preghiere, ritiro dal mondo, astinenze... - Già, già - esclamò il farmacista ridendo - sono tutte eguali. Non per offenderla, sa? Le chiedo scusa, non per offenderla, ma anche la mia fidanzata mi domanda sempre se l'amo, se amo lei sola, se l'amerò sempre... E non è naturale? - disse Marta con fuoco. Rispose Alberto: - Tanto naturale che non occorre domandarlo. Marta conosceva oramai quell'accento reciso, quella specie di muraglia che suo marito innalzava quando il discorso non era di suo genio. Sentì pure la sua debolezza, la sua solitudine in mezzo a quei due alleati naturali, e allora più che mai vide la intimità di Alberto co' suoi amici, quella grande porzione di vita da cui era esclusa, lei, che aveva creduto, sposandolo, di fondere due vite. Un abisso la separava dall'uomo a cui s'era data, che le era straniero, che non aveva lo stesso sangue, nè gli stessi pensieri, nè la stessa anima, che aveva vissuto trent'anni senza di lei, ch'ella non aveva mai visto piangere, che trovava inutile dirle: ti amo... e un bisogno irresistibile l'assolse, il bisogno di gettarsi nelle braccia di sua madre. I due amici erano usciti dalla camera, avviandosi giù per la scaletta nel tinello. - Badi che c'è un chiodo accanto all'uscio - disse Toniolo gentilmente - l'avverto per l'abito. Sul tavolino, nel tinello, giaceva ancora il ritratto della sposa. Marta lo guardò a lungo, con una malinconica simpatia, e non riuscendo a vincere la tenerezza di cui il suo cuore traboccava, si accostò ad Alberto e gli strinse furtivamente la mano. - Sì, sì - fece egli col tono di chi vuole acchetare un bambino riottoso. In quella entrarono Merelli e il dottorone. - Che bell'incontro! Il volto di Alberto raggiò: - Nido di tortore! - esclamò il dottore. - Fortunato mortale cui è dato abbellire la propria casa con la presenza di una donna! oh la donna!

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