Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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CONTRO IL FATO

682607
Steno, Flavia 1 occorrenze

E quasi cominciava a temere d'avere sbagliato, di non aver scelto bene il soggetto, e disperava quasi di poter trovare la donna vana e senza scrupoli che gli abbisognava. Ma Yvonne gli sorrideva con certi occhi intelligenti e profondi, che gli diedero un po' di speranza; dopo tutto, avrebbe sempre tentato!... - Siete a Parigi da molto tempo, signor Rook? chiese essa per avviare la conversazione in un modo qualunque. - Nossignora. Vi sono da alcuni giorni appena. - Venivate dall'America? - No, ero già in Francia. Oh, è molto tempo che non vado più in America. - Ma avete sempre i vostri affari laggiù, non è vero? - Ah, sì! le mie miniere! ma le amministrano i miei agenti. - E voi non fate che goderne i frutti, eh? Tanto meglio così! - esclamò essa sorridendo. Il signor Rook colse la palla al balzo, quantunque fosse forse un po' presto. - Io non domando di meglio che di avervi per compagna a dividere quei frutti! Yvonne arrossì di gioia. L'americano era pratico e molto miglior amico degli altri. Egli poneva nette le carte in tavola; l'oro prima delle dichiarazioni e dei baci. Si pagava anticipato in America! E poichè egli era tanto schietto, tutta la commedia di una certa resistenza pudica diventava inutile. - Come siete gentile! - sussurrò guardandolo e sorridendogli. - Davvero? Voi siete invece molto gentile se mi accettate per vostro amico fedele!... Essa gli stese la mano ch'egli baciò per cortesia, e il patto fu concluso. - Sentite, - proseguì William, cui stava molto a cuore di spiegarsi bene - voi siete divinamente bella, e ciò ve lo devono aver detto già tante volte, che la mia asserzione diventa forse inutile; ma mi sembrate, e siete certo intelligente, quanto bella. Yvonne sorrise d'orgoglio. Dove mai voleva andare a finire l'americano? - E poiché siete intelligente, credo di potervi parlare con franchezza. - Dite.... - essa incoraggiò. - Ciò che devo dirvi vi sembrerà molto strano, molto curioso.... - Oh! siete americano! - essa spiegò con un certo tono malizioso e furbo che lo fece sorridere. - Ne avete già conosciuti molti d'americani? - Oh, no! - protestò arrossendo. - Ebbene, certo mi troverete molto strano anche per un americano. Ma voi m'avete promesso d'essere la mia piccola amica, non è vero? Yvonne confermò, chinando il bellissimo capo. - Ed alle amiche si può ben chiedere un favore.... - Certamente. - Vi prego, perdonatemi se vi dico subito tutto, brutalmente, in un modo che forse vi farà dispiacere. Io non sono uso alle circonlocuzioni, e non so vestir di belle parole un pensiero ingrato. Io vengo a voi attratto dalla vostra splendida bellezza, eppure non offendetevi, vi prego! le meraviglie del vostro corpo perfetto non mi hanno bruciato le carni, non mi hanno acceso il sangue, non mi hanno sconvolto il cuore, perché nel mio cuore, nel mio sangue e nella mia carne vive una sola tremenda passione che mi uccide e mi strazia e contro la quale purtroppo sono inutili tutti i miei miliardi! Yvonne ascoltava stupita, con un certo malcontento per quella confessione che umiliava un poco la sua vanità, abituata a un perpetuo trionfo. Qual passione poteva agitare tanto quell'uomo ed accenderlo così, da trasformarlo tutto quando parlava? - Amore? - interrogò ansiosa. - Odio - rispose cupamente l'americano. - Una donna? - Un uomo! Allora il viso di lei si compose ancora sereno, e dal petto le uscì un sospiro di soddisfazione. Non che le importasse dell'amore di William, ma le sarebbe dispiaciuto un po' se avesse dovuto constatare che esisteva al mondo una donna più potente di lei.... - E che cosa posso farvi io? - domandò. - Avete indovinato; voi potete far molto, voi dovete aiutarmi a compiere la mia vendetta. Nonostante il profondo pervertimento di quella donna, un lungo brivido le passò nel sangue a quella parola pronunciata con una selvaggia voluttà. William se ne accòrse, perché facendosi dolce e astuto: - Ascoltatemi! - esclamò. - Io sono americano, avete detto, e dovete sapere come da noi si sente l'odio e l'amore. Voi non potete immaginare tutta l'infelicità della mia vita avvelenata da quell'uomo che m'ha fatto un male immenso.... Sono stanco di soffrire e voglio vendicarmi: vi ho veduta! vi voglio amare e voglio sentirla tutta anch'io, una volta, la felicità inebriante dell'amore, ma non posso, non posso.... fin che quest'odio divoratore esiste in me!... Parlava con tale impeto selvaggio, con tanto strazio nelle parole di fuoco, che giunse quasi a comunicarle un po' della sua stessa smania. - Aiutatemi ad uccidere quest'odio – esclamò - aiutatemi ad estinguere questa sete di vendetta, e tutte le mie ricchezze, tutta la fortuna e gli splendori della vita che una donna può desiderare, saranno vostri!... Yvonne,proseguì, facendosele più vicino e passandole un braccio attorno alla vita - volete che noi godiamo un giorno insieme tutta la fortuna inesauribile che mi danno le mie miniere laggiù? Che cosa debbo fare? - essa interrogò, guardandolo. Ve l'ho detto, non è vero, che m'avete trovato molto strano? Non meravigliatevi adunque. Vi chiedo che voi partiate con me stasera: andremo là dove so esservi quell'uomo; certo egli s'innamorerà di voi per la meravigliosa vostra bellezza.... Ebbene, lasciatevi amare. – Yvonne fece un gesto di somma sorpresa. - Sì, - proseguì lui - vorrei ch'egli vi amasse tanto da abbandonare per voi la sua casa, sua figlia, il suo paese, vorrei ch'egli fosse il vostro schiavo, e voi capace di rovinarlo completamente. Ecco: vi ho detto tutto! Certamente siete meravigliata; forse anzi anche indignata; non sapete comprendere come si possa rinunciare a voi e gettarvi in braccio al proprio nemico! Ma voi ignorate anche che cosa siano la vendetta e l'odio.... Yvonne taceva, profondamente stupita del contratto che quell'uomo le proponeva, dubbiosa se dovesse accettarlo o no, un po' umiliata nel suo amor proprio di donna, solleticata invece nella sua cupidigia di cortigiana. Milioni! egli le offriva de' milioni solo per lasciarsi amare da un altro! Oh, il cómpito era facile, e non era certo per scrupolo che esitava. Rovinare un uomo? Che cos'era in realtà? Piacergli e farsi pagare cara! Quanti non s'erano già rovinati ed uccisi per lei? Che cosa importava dunque uno più, uno meno? E i milioni del signor Rook valevano invece assai. - Yvonne, - supplicò William vedendola esitante e temendo un rifiuto - siete sdegnata, Yvonne? - Sdegnata? perchè dovrei esserlo! Non mi avete detto prima di non meravigliarmi? E d'altronde la vostra sete di vendetta non spiega tutto? Il signor Rook mandò un sospiro di sollievo. - Accettate adunque, e m'aiuterete? - interrogò ansioso. - Veramente.... - proseguì essa fingendo un po' di tristezza - veramente sarei stata molto più felice se avessi potuto riuscire a guarirvi io stessa dalla vostra triste passione facendovela dimenticare; l'amore trionfa di molto tristezze, ed io vi avrei amato tanto.... - soggiunse piano con un sottinteso pieno di promesse. William sospirò. Egli pensava al suo amore lontano che non aveva potuto conquistare ancora, e il cui pensiero ormai non lo abbandonava più. - Grazie; - rispose dolcemente - voi siete molto buona, ed io vi sarò infinitamente grato.... O Yvonne, anch'io voglio provarlo il vostro amore, anch'io vi voglio mia per deporvi ai piedi tutti i tesori della terra, ed è appunto perché voglio godere la vita con voi, che vi chiedo prima di fare l'enorme sacrificio e d'aiutarmi nella mia vendetta. Io non avrò mai pace, finché essa non sia compiuta. - Dove mi condurrete? - chiese Yvonne esitando. - A Biarritz ora: vi piace Biarritz? - Non vi sono stata mai. Ed a chi dovrò piacere io? Il signor Rook esitò. Ella se ne avvide e: - Non avete dunque fiducia in me? - chiese. - Non siamo uniti per sempre? - Accettate, dunque? - chiese lui. - Poiché lo volete.... - ed essa aveva l'aria d'una vittima pronta pel sacrificio, rassegnandosi così. - Chi è il vostro nemico? - proseguì. - Il duca d'Eboli! - disse Willian senza più esitare. Yvonne aggrottò un poco le ciglia come pensando. - Non lo conosco - soggiunse piano. - Lo so. - E avete un programma? - interrogò lei, diventata più cinica del suo complice. - Perderlo. - In che modo, con quali mezzi? - Oh, non è un delitto! - disse lui sorridendo. Non avete che a farvi amare! Non sono tutti perduti gl'infelici incatenati dal vostro fàscino? - Non voi. - Un giorno forse perderete me pure. - Oh! - protestò essa. - Ma non abbiate paura. Quel giorno è ancora lontano, perché le miniere di Wyoming sono molto più forti dei tesori europei.... - disse con un certo orgoglio. - E se il duca resistesse? Il signor Rook sorrise. - Allora sarete la padrona della mia vita. Essa comprese la sicurezza e la fiducia immensa ch'egli aveva nel potere della sua bellezza. - Credete adunque ch'egli mi amerà? - Perché farvi ripetere ciò che tanti anni di esperienza devono avervi già detto? - Partiremo presto? - Domani se non vi disturba. Ho molta premura. - Va bene, domani. - Intanto - soggiunse lui, sovvenendosi del dono che aveva seco - permettetemi d'offrirvi questo misero attestato della mia profonda ammirazione e della riconoscenza che mi lega a voi. Essa diede un'esclamazione di meraviglia alla vista di quegli splendidi rubini, che brillavano come brace ardenti al fioco lume della lampada. Non aveva sbagliato accettando lo strano patto di William. L'americano era splendido, quelle gemme valevano un patrimonio. - E - disse ancora il signor Rook, traendo di tasca il libretto degli chèques - siccome la partenza, soprattutto così improvvisa, esigerà delle spese, non permetto certo che voi abbiate a sopportarle sola. Qui vi sono tanti chèques chèquesper cinquecentomila lire - disse staccandoli e deponendoli sulla tavola sotto una fotografia di Yvonne - forse vi basteranno sino a domani. Gli occhi della giovane donna ebbero un lampo di gioia infinita. Ah, quell'americano! - Troppo gentile, - sussurrò chinandosi verso di lui, offrendosi tutta con un invito provocante nello sguardo improvvisamente lascivo. Ma William sfiorò appena colle labbra quella fronte bianca, poi si alzò per uscire. - Ho fatto tardi e dovete essere annoiata, non è vero? - disse galantemente coll'aria d'un gentiluomo che parli ad una contessa. - Tutt'altro! non volete restare a colazione con me? - Come, non avete ancora fatto colazione? Ma io ho mangiato da più d'un'ora! - esclamò lui fingendosi desolato. Yvonne sorrise. - Debbo venire a prendervi per l'Opéra, stasera? chiese ancora William. - Sarà meglio ch'io vada a letto presto, se dobbiamo metterci in viaggio domani! - Come volete; arrivederci a domani, allora. Ella suonò, ma nello stesso punto Maria entrava colla nota di Beudy per la piccola commedia combinata. Yvonne comprese e sorrise. Era ormai inutile quella farsa! Altro che diecimila lire! E quando Maria ritornò in salotto, dopo avere accompagnato il signor Rook fino sul pianerottolo, essa esclamò mostrandole gli orecchini e gli chèques: chèques:- Finalmente eccone uno che paga e che non sarà geloso di certo!...

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