Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbigliamento

Numero di risultati: 21 in 1 pagine

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Galateo per tutte le occasioni

188075
Sabrina Carollo 15 occorrenze
  • 2012
  • Giunti Editore
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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11 Pulizia 12; Abbigliamento 14; Forma 19 • Le presentazioni e i saluti 20 • Le regole della conversazione 24 Quando parlate 25; Quando ascoltate 27; Argomenti 28; Linguaggio 30 • Dalla lettera al social network 31 Cartoline, lettere, biglietti 31; E-mail 33; SMS 34; Social network 35; Telefono 37; Telegramma 39; Visite 40 • Questione di atteggiamento 43 • L'etichetta degli inviti 47 Inviti a lungo decorso 49 • In caso di ospiti 52 Ospiti a lungo corso 53 • Vita di coppia 56 • Vita con gli altri 60 In spiaggia 60; In montagna 61; Nei locali 62; Al ristorante 64; Cinema e teatro 66; Musei e mostre 68; Nei luoghi di culto 70; In albergo 71 • Le buone maniere con la terra 72 Trasporti 73; Prodotti 74; Gite fuoriporta 74; Gite fuoriporta bis 75; Gite fuoriporta tris 75; Pelliccia 75; Riscaldamento 75; Aggeggi elettronici 76 • Regali, che fare? 77 • Ditelo con i fiori 82 • L'arte del buon consigliere 84 • Per non mandare tutto... in fumo 87 • Biglietti da visita 90 • La mancia... niente imbarazzi 92 • Litigare, sì, ma con stile 94 • Soldi e savoir-faire 97 • In caso di prestiti 99 Gli schemi • E ora... alla prova 101 Naturalezza e misura 101 • Le regole a tavola 103 Trappola cibo 107; Come si apparecchia 109; Come presentare 112 • Rituali per ogni occasione 114 Brunch 114; Pranzo 115; Pranzo in piedi 115; Tè 116; Aperitivo 117; Cocktail 117; Barbecue 119; Cena 119; Dopocena 120; Serata di gala 120 • S.O.S. fidanzamento 121 • S.O.S. matrimonio 123 Le partecipazioni 124; Il bouquet 126; L'automobile 126; Gli abiti 127; Il rito 128; Gli addobbi 129; Il ricevimento 129; Il fotografo 130; I testimoni 130; Confetti e bomboniere 131; I regali 131; Rinvio o annullamento 132; Secondo matrimonio 132 Anniversari 133 • Bebè in arrivo 134 • In caso di funerale 139 • Le feste comandate 142 Natale 143; Pasqua 144; San Silvestro 145 • Le relazioni pericolose: i parenti 146 I genitori 146; I nonni 148; Gli zii e i cugini 148; I nipoti 149; I suoceri 149; La nuora e il genero 151 • Come comportarsi con gli stranieri 153 • Cari bambini 157 Se i figli non sono vostri 160 • S.O.S. anziani 162 • Come comportarsi con le colf 166 • Baby sitter e badanti 169 • Adorabili bestiole 172 • Sui mezzi di trasporto 175 In aereo 175; In treno 176; Sui mezzi cittadini 178; In automobile 180; All'esterno 181; All'interno 186; Arredamento 187; In barca 188 • Le regole di un buon vicinato 191 Spazi comuni 192; Silenzio 192; Balconi 194; Allarmi 195; In ascensore 196; Appartamento in condivisione 197 • Tutti in vacanza 199 Viaggi organizzati 201; Tutto il mondo è paese? 203; In Europa 203; In Africa 206; In America 206; In Asia 207; In Oceania 208 • Le regole sul lavoro 211 Con i colleghi 212; Con i superiori 213; Se siete il capo 213; Rapporti con il pubblico 215; La tecnologia in ufficio: per un uso politically correct 216 • Salute e bellezza 217 Dal medico e in ospedale 220 • Savoir-faire nello sport 224 Sport di squadra 226; Tifosi 228 • Si aprano le danze! 229 • Il galateo del computer 231 Netiquette 232; Posta elettronica 236 • Saggio uso della televisione 237 • Uno stile impeccabile al supermercato 240 • Cosa mi metto quando..? 243 Lui 243; Lei 244; Come leggere un invito 245 • Districarsi con le abbreviazioni 246 • Dizionario delle cafonate 248 Ringraziamenti 254

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Di seguito una serie di consigli spiccioli, su abbigliamento, accessori e look. Abbronzatura: mai eccedere. Non solo l'eccesso di esposizione fa male e invecchia la pelle, ma fa tanto anni Ottanta, rampantismo e tristezze varie ormai superate. Un po' di colore rende tutti più piacevoli, ma cerchiamo di rispettare le sfumature originali di ognuno. Trucco: al di là delle preferenze personali, delle occasioni speciali, delle necessità psicologiche, la vostra regola sia sottolineare, non colorare. Profumo: la scia odorosa lasciatela a Greta Garbo. Il profumo deve cogliere all'improvviso chi si avvicina molto al vostro viso, per un sussurro, un tango o un bacio. Gioielli: uno rende eleganti, tanti ridicole. Non tramutatevi in un'esposizione, ma godetevi in piacere di indossare le cose giuste al momento giusto. Occhiali da sole: il sole, se c'è, è all'aperto. Solo Jack Nicholson e Neo (protagonista del film Matrix, per i non adepti) possono permettersi di portarli ovunque. Iniziali sulle camicie: e basta. Un tempo potevano forse essere un vezzo di chi si faceva fare la camicia su misura. Ora, spesso aggiunte sul preconfezionato, sanno davvero di ridicolo e ostentato. Cappello: ricordarsi di toglierselo. Gli uomini in qualunque luogo chiuso, appena entrati, le donne sicuramente al cinema e a teatro. Tutti, assolutamente in automobile, anche se sfortunatamente il gesto non garantisce automobilisti brillanti.

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Suggerimenti utili sono stati attinti anche dal volume Galateo, ovvero l'arte del buon vivere (2004, Gribaudo), mentre le note di abbigliamento sono tratte da Storia della moda di Anderson Black e Madge Garland (1974, De Agostini), da Moda - arte, storia, società di Grazietta Butazzi (1981, Fabbri) e dalle guide del sito www.supereva.it, a cui si devono diverse curiosità e notizie storiche. Ma le vere, indiscusse maestre di stile e modi garbati cui chiunque voglia stilare un libro sulla buona educazione deve rifarsi sono sicuramente Lina Sotis, maestra di eleganza con il suo Bon Ton, il nuovo Dizionario delle buone maniere (1984, Mondadori), e Barbara Ronchi della Rocca, i cui numerosi volumi sul Galateo - dal pratico Si fa, non si fa (1992, Garzanti) alle più dettagliate e specifiche pubblicazioni sempre della stessa casa editrice - sono una vera miniera di indicazioni di buon senso, ironia e, in buona dose, saggezza.

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Se non vi è chiaro il tono della serata e il conseguente abbigliamento, cercate di chiedere maggiori delucidazioni con la maggiore discrezione possibile. A ogni modo ricordate la massima "meglio meno che più" e cercate di studiare soluzioni-mediazione nei casi difficili. Comunque mai presentarsi troppo sportivi a un appuntamento dopo le 8 di sera, né arrivare direttamente dall'ufficio: un piccolo riguardo, quest'ultimo, dall'alto valore intrinseco, vista l'importanza che si concede al proprio lavoro, di questi tempi. Se siete invitati a una cena tra pochi intimi, non affannatevi a voler aiutare la padrona di casa a tutti i costi; basterà che facciate il possibile per tenere in ordine il vostro spazio. Presentatevi con un piccolo dono, una pianta, una bottiglia di ottimo vino, un dolce, dei fiori. Se scegliete questi ultimi, una deliziosa finezza sarà farli recapitare nel pomeriggio alla padrona di casa, per evitarle il traffico di sistemarli in vaso mentre accoglie voi e altri ospiti, segue la conversazione e controlla che tutto stia procedendo per il meglio in cucina. Cercate di essere concilianti nell'affrontare il menù, anche se non è esattamente di vostro gradimento; se siete vegetariani e vi viene servita della carne, se proprio non riuscite a scendere a patti con i vostri principi almeno evitate sgradevoli commenti e millantate uno scarso appetito. Bene un complimento, ma evitate gli elogi eccessivi, come se una tavola così ben imbandita fosse per i padroni di casa un'eccezione da rimarcare. Se partecipate a un cocktail, a una colazione in piedi o a una festa affollata, evitate di tampinare tutti gli intervenuti, muovendovi come topi impazziti, ma cercate di coltivarvi una conversazione che duri almeno dieci minuti. Tranne che in occasione di cocktail, non chiedete il permesso di condurre con voi un amico.

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. ✓ Non si visita un luogo di culto con un abbigliamento poco consono. È comprensibile che d'estate la mise del turista sia ridotta, ma è altrettanto evidente che non è rispettoso presentarsi in canottiera e pantaloncini. Una soluzione pratica è portare con sé un leggero scialle o un pareo. ✓ Se si sta per entrare in una moschea ci si levano le scarpe e ci si coprono le spalle. ✓ Non si disturba parlando ad alta voce. ✓ Se partecipate per "dovere" a una celebrazione, non gironzolate guardandovi attorno, chiacchierando in continuazione o ridendo. Se proprio non resistete uscite. ✓ Se siete incaricati di filmare o fotografare un rito solenne, non siate invadenti. Se non siete pratici del tipo di rito, chiedete prima al celebrante dove e come potete "appostarvi" per non disturbare. Evitate comunque di accecare i presenti con flash insistenti e di gironzolare attorno a tutti come api sul miele. ✓ Anche l'immediato esterno dovrebbe essere curato un po' di più. Non sdraiatevi sui gradini delle chiese a prendere il sole o ad allestire pic nic. In albergo Il cliente dell'albergo si chiama ospite non a caso. Anche se si paga, infatti, è dovuto il necessario rispetto al personale e ai vicini di stanza. ✓ Dunque la camera non si lascia nel caos totale, soprattutto con indumenti abbandonati ovunque, piena di sabbia o con i bagni in condizione impossibile. ✓ Se l'albergo non fornisce teli di spugna per la spiaggia, non usate quelli in dotazione per il bagno. Sicuramente esisterà un negozio nella zona dove poter acquistare ciò che si è dimenticato. ✓ Gli adolescenti in gita scolastica sono vagamente tollerabili, ma gli adulti che fanno confusione, corrono e parlano ad alta voce per i corridoi non sono scusabili. ✓ Se si devono svegliare presto gli amici della stanza accanto non si va a bussare vigorosamente loro sulla porta spaventando tutta l'ala, ma si usa il telefono. ✓ È importante inoltre rispettare gli orari dei pasti e di servizio, essere cordiali con il personale, lasciare mance abbondanti.

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Se si tratta di abbigliamento, dovete farvi forza e scegliere il capo più trasandato tra i due (o venti) proposti. Forse avete qualche chance che, per spirito di contraddizione, non lo scelgano loro. Se si tratta di musica, ricacciatevi sia Boccherini che i Pink Floyd in gola e rassegnatevi a decidere tra Britney ed Eminem. Di cuore e di vizi non si tratterà mai, dunque tranquilli: per quel tipo di consiglio comunque aspettano quell'amico (amica? boh...) con il piercing sull'occhio e la testa mezza rasata.

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Marina ovvero il galateo della fanciulla

193642
Costantino Rodella 6 occorrenze
  • 2012
  • G. B. Paravia e Comp.
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
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Teresina ha un abbigliamento ricchissimo, passa spesso innanzi allo specchio, ed ha sempre qualche cosa da aggiustarsi, un ricciolo, un nastro; non risponde che a monosillabi o a cenni a chi le parla; è troppo occupata di sè. Il lusso è la sua scuola. Edvige va sempre gironzando intorno ai drappelletti de' ballerini per farsi invitare al ballo; nel giro alla coda chiacchera di mille cose, alza la voce, dimanda qui, chiede là, broglia sempre per mettersi innanzi alle altre coppie, corre di qua, sguizza di là, froda il torno; beata se può aver più ballerini alla volta. La leggerezza e la vanità sono le sue occupazioni. Eleonora non bada a chi promette i balli e fa nascere discordie e risse, di che si compiace. È portata all'intrigo. È lodevole costume, diceva la signora Bianca, in balli affollati aver una cartolina, dove si scrive il nome del danzatore e della danza. Queste osservazioni poi si moltiplicavano nell'occasione de' rinfreschi e de' confetti; al qual proposito conchiudeva che nessuna cosa mette più in mala vista la giovinetta, che dev'essere l'ideale della poesia, che il vizio della gola, l'ideale della prosa e della mate rialità. Ne' balli è dove più occorrono le presentazioni. L'uso del presentare è portato ad un eccesso ridicolo presso gli Inglesi. Una dama vedrà un signore tutti i dì ne' passeggi, lo troverà in tutte le veglie da dieci anni, non ignorerà punto la sua condizione, il suo nome e cognome; però se le vien dimandato se lo conosce, risponde subito di no; perchè a lei non fu mai presentato. Si racconta questa ridicolezza. Un Inglese saliva sur unpiroscafo in quella che un viaggiatore cadeva in mare. " Signore, gli si grida, guardate un che s'annega! „ L'Inglese s'arma l'occhio della sua brava lente, e guarda; finalmente, risponde: " è impossibile, non m'è stato punto presentato „. Ne' balli ufficiali, dove tanti sono gli invitati e di tutte le qualità, è bene che la giovine sappia con chi danza; onde il ballerino è in dovere di farsele presentare da qualche conoscente. Ma ne' balli di famiglia sarebbe un mettersi al ridicolo 1' aspettare le presentazioni. Lì si sa che gli intervenuti sono amici di casa.

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V’ha di signore che cangiano abbigliamento tre, quattro volte per dì, in guisa che si può dire che passan la maggior parte della giornata nell’abbigliatoio! il più buffo poi è di quelle che ciò fanno senza punto uscir di casa. Marina vedeva praticarsi questo in casa d’una sua zia in una piccola cittaduzza del Monferrato, dove andava a passar qualche settimana. Quattro abbiglia ture erano d’obbligo tutti i giorni, ed era raro che si mettesse il piede fuori della porta; rarissimo che si ricevessero visite. Onde Marina, che era nemica de’lavori vani e inutili, non sapeva che dirsi; ma quando intese che questo era uso de’signori e che fare il contrario sarebbe un mostrarsi poverette senza abiti da cambiarsi, non rifiatò più; però rise sempre d'una moda vana, senza scopo. Che in casa si tengano abiti di poco costo e che si cangino all'uscire, o per ricevere qualche visita, è fatto di chi ama la nettezza e il decoro; perchè in casa dovendosi dar mano a checchessia, ora in cucina, ora a spolverare, le vesti si strusciano e s'intridono; e quindi mostrerebbe poco sussiego quella ragazza che osasse mostrarsi in pubblico con abiti sgualciti e inzaccherati come che sia. A volte veniva a stare delle settimana con Marina una sua parente di fuori per nome. Eugenia. Che fanciulla malavvezza! Niente le andava a' versi, metteva in moto mezzo mondo per farsi servire. Bisognava perdervi dietro tutta la mattinata e ammannirle acqua tiepida per lavarsi, se di verno, e confondersi delle ore nel pettinarla, e aiutarla a provar questo, a torsi quello. Di abbigliarsi per 1' uscita non rifiniva mai; de' begli inchini ne faceva innanzi allo specchio prima di partire! Marina non poteva comprendere come potesse star in piedi alla passeggiata. Aveva vesti così serrate all'imbustito che penava a tirar il fiato, stecche di qua, lamine d'acciaio di 1à, tutta la vita era chiusa come in uno steccato: stivaletti poi che le ammaccavano i piedi, stretti e corti, con tacchi a pera altissimi, onde tutto il peso del corpo andava a cadere sul collo del piede e sulla punta, con che dolori Dio lo sa! Era certo un martirio per quella ragazza, andava tutta a saltetti, a balzi, incomposta e contorta. Ma essa credeva che questo fosse buona grazia; compariva di persona più alta, con un bel vitino, è il suo amor proprio era soddisfatto. Intanto, poveretta! aveva sempre dolori all’imboccatura dello stomaco, nausee, svenimenti per le cattive digestioni; il colore del volto era come di gesso, gli occhi lividi; ma se ne compiaceva; perché ciò le conferiva, diceva essa, un’aria sentimentale! Non mancava di sgridarnela la signora Bianca, ma tanto era come predicar al vento. Eugenia più dell’essere amava il parere.

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Staniamo ella è tutta bontà e bellezza; quest' abbigliamento le sta a maraviglia... Vengo ora da Arzinoe..., com'era mal messa... Cidalisa. Che vuol ella che stia bene a quella faccia? ... Oh che grazioso mantelletto! Chi gliel'ha fatto? Araminta. Madama...... E Filli... come la tratta? Cidalisa. E che se ne può fare? Non ha due idee in testa... e poi... ella ne sa la vita...! Araminta. Sì.... Cidalisa. Ho dovuto chiuderle la porta... Ma che? Ella parte già?... Araminta. Ho qualche commissione da sbrigare. Cidalisa. Non stia più tanto tempo senza venire, e non abbia tanta fretta. Un po' dopo la partenza di Araminta, che va a raccontare in un altro salotto, che Cidalisa è gialla come una mela cotogna, e che tiene in casa una te- letta che fa schifo, giungono Arzinoe e Filli. Cidalisa. Che bontà venirmi a vedere!...È un secolo che non m'hanno procurato un tanto favore!... Che bella veletta ha, Arzinoe.. E lei Filli, non ho mai veduto persona così ben calzata come lei; ma già non fa specie, con un piedino come il suo... Filli. Sì, parli di piedi lei, che ha piedini da ragazza! Arzinoe. Io non conosceva cotesto braccialetto, Cidalisa, è magnifico! Cidalisa. Araminta è uscita or ora di qui. Arzinoe. Che? Se m'aveva detto che non la voleva più visitare... Cidalisa. Proprio! Ebbene questo le potrà ben accadere una volta o l'altra... Se essa crede che il mondo chiuda gli occhi sopra certe passeggiate... s'inganna a partito! Filli. È un orrore! Cidalisa. Aveva il cappello più stravagante che si possa immaginare..... un mantelletto, così ridicolo! Era da far paura..... E poi non sa mai andarsene, credeva che volesse dormir qui... Ma che, esse partono già? Almen almeno non stiano più così lungo tempo senza venirmi a vedere, e non vengano con tanta fretta. Arzinoe e Filli vanno a raccontare altrove la pretesa e severità di Cidalisa, che non pertanto, ecc. Cidalisa aspetta un'altra visita per metter in canzone l'abbigliamento ridicolo di Arzinoe, e l'affettata modestia di Filli„ (1). Ma è bene notare, che tal fatta di conversare non può cadere, che in persone leggere, digiune d'istruzione; perchè il vuoto della mente e del cuore, fa sì che si avviino discorsi senza costrutto, e pettegolezzi indegni di gente costumata e civile. Non v'era pericolo che così intervenisse presso la signora Bianca; chè anzi passava per la casa dove il discorso fosse più ameno e corretto. Il suo contegno, l'altezza della mente ne imponevano, e se qualche imprudente si provava alla maldicenza, tosto dal freddo riserbo della padrona, e dalle subite difese che eran prese della calunniata, s'avvedeva d'aver messo il piede in fallo, e il discorso moriva lì. ALPHONSE kar, Les femmes. Insomma, la signora Bianca, nel contatto della società, mostrava tutte quelle virtù, che la religione radica ne' cuori ben fatti: l'umiltà che s'abbassa per alzare gli altri; la carità che dimentica i torti e vela i difetti, per vederne solo i pregi; il sentimento vivo dell'uguaglianza evangelica, che negli uomini non vede che fratelli, che membri d'una sola famiglia. A tale scuola cresceva Marina(1).

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