Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbigliamento

Numero di risultati: 23 in 1 pagine

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Il successo nella vita. Galateo moderno.

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Brelich dall'Asta, Mario 23 occorrenze
  • 1931
  • Palladis
  • Milano
  • Paraletteratura - Galatei
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Negli abitati e nelle case si entri solo con abbigliamento corretto. Se un uomo oltre alla giacca si toglie anche il panciotto, deve togliersi anche le bretelle. E' molto brutto togliersi il colletto. Col torace nudo si passeggi soltanto in luoghi solitari, poichè la visione di simili incontri è antiestetica. In trattoria non si vada a tavola coperti di polvere e sudati, ma si puliscano prima i capelli, la faccia le mani e le unghie e si spazzolino gli abiti e le scarpe. Specialmente le marce lunghe e faticose inducono il turista ad abbandonarsi e a dimenticare i precetti dell'educazione. Ciò si deve assolutamente evitare tenendo sempre il corpo e l'abbigliamento in modo presentabile. Anche sotto l'aspetto marziale del turista si deve rimanere persone

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Prima di entrare in un albergo il turista deve pulirsi almeno i vestiti dalla polvere e presentarsi nei locali del ristorante soltanto in abbigliamento corretto. Gli ospiti abituali di un albergo vengono generalmente trattati con maggior riguardo, tuttavia essi non devono eccedere nelle pretese poichè ogni ospite va trattato alla stessa stregua. Il comportamento nell'albergo dev'essere riguardoso. Quando si rientra a tarda notte, non si dimentichi che vi sono altri ospiti che vogliono dormire, di conseguenza non si gettino le scarpe rumorosamente davanti alla porta, ed in generale si eviti di fare rumore. Al mattino non si deve cantare o zufolare nel corridoio. Anche nella propria camera si eviti di far chiasso, poichè le pareti di separazione sono generalmente molto sottili e spesso dietro gli armadi ci sono delle porte. Bisogna evitare per quanto possibile di deteriorare l'arredamento della camera. Non si gettino per terra mozziconi o fiammiferi; non si puliscano le scarpe in camera; si tenga in ordine il lavabo, non vi si sputi e non vi si gettino detriti. Cucinare nella camera d'albergo è proibito. Quando si esce, bisogna chiudere gli armadi e consegnare la chiave della porta al portiere. Fuori della camera non si deve mostrarsi con l'abbigliamento in disordine e nemmeno al mattino si esca in maniche di camicia. Nella sala di lettura bisogna osservare la quiete; generalmente vi è proibito di fumare. A tavola valgono le norme precisate nei capitoli « Al Ristorante ed al Caffè » e « A Tavola ». Al mattino ed a mezzogiorno si va a tavola in abito da passeggio, mentre di sera conviene indossare l'abito nero e negli alberghi di lusso l'abito da sera. Quando i pasti vengono serviti a tavola comune, si salutano i vicini e le persone di fronte con un leggero cenno del capo e nello stesso modo ci si congeda alla fine. Non è necessario presentarsi e soltanto dopo un prolungato soggiorno si farà la conoscenza dei compagni di tavola. Ma anche senza essere presentati non si devono trascurare piccole cortesie come per esempio porgere qualche piatto, l'acqua, ecc. La mattina, al primo incontro, nonchè incontrandosi per strada, conviene salutare quegli ospiti dell'albergo che abbiamo già ripetutamente incontrati. Il personale d'albergo non dev'essere eccessivamente sfruttato. In Italia le mance sono abolite e vengono computate in forma di una percentuale nel conto del cliente. Osserviamo ancora che trovandosi di passaggio nelle città in cui si hanno conoscenti o parenti, salvo che si tratti dei più prossimi, conviene sempre più prendere alloggio in albergo anzichè sfruttare l'ospitalità di costoro.

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Abbigliamento: Dato il clima abbastanza mite, è inutile munirsi di un abbigliamento eccessivamente pesante. Visitando le grandi metropoli è necessario munirsi di abiti da sera. Nell'Opera di Parigi e nei principali teatri di Londra, frequentando i posti migliori bisogna presentarsi in marsina.

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Abbigliamento: Per i viaggi nei paesi mediterranei conviene prendere un abito grigio non sensibile alla polvere e non troppo leggero. Inoltre un abito scuro per la sera. Nei viaggi d'estate, particolarmente in mare e sui laghi, è molto pratico un abito di tela chiaro. E' sempre consigliabile munirsi anche di un leggero soprabito. Per i viaggi autunnali ed invernali sono necessari abiti pesanti, anche se ci si reca in paesi caldi, per il viaggio di andata e ritorno. Per l'Egitto, conviene munirsi di un abito chiaro di khaki e di un elmo coloniale.

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Conviene munirsi per questi viaggi di un abbigliamento piuttosto pesante, perchè frequenti sono le forti oscillazioni di temperatura. Indispensabile è pure l'abito da sera.

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In ufficio è necessario comparire con lo abbigliamento e con la persona accurata, particolarmente quando si è incaricati di trattare con la clientela. Nelle banche e nei negozi più distinti il personale indossa il migliore abito. Anche nella vita privata il dipendente deve aver riguardo verso la propria ditta e soprattutto se la posizione è rappresentativa, è necessario un tenore di vita privata, in base al quale nessuno possa fare delle deduzioni sfavorevoli per l'azienda.

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Perchè come non è indifferente in quale abbigliamento ci mostriamo in società, così è di massima importanza anche la cura esterna del nostro corpo. La bellezza è un'influentissima lettera di raccomandazione, che spesso vale più delle migliori relazioni. Mentre una persona che abbia una presenza meno piacente, abbisogna d'un certo tempo per introdursi e conquistarsi le simpatie, una persona bella vince al primo incontro e già alla prima occasione s'acquista l'affetto, la benevolenza di tutti. Un corpo trascurato desta invece in tutti quasi un senso di disagio e riesce tanto più sgradevole e disgustoso, inquantochè la trascuratezza è sempre colpa della rispettiva persona. Ma non sono forse i bei lineamenti, le forme scultorie del corpo, gli occhi limpidi, la pelle delicata, i capelli abbondanti ed i denti simili a perle, i doni di natura una benefica fata, che, mentre con alcuni si dimostra generosa anzi munificente, con altri si dimostra matrigna? E non è dunque la bellezza un puro caso e conseguentemente non è inutile parlare della cura d'un pregio, da alcuni diggià posseduto e che gli altri invano s'affaticherebbero di conquistare? - No, assolutamente no! E' bensì indiscutibile che tanto le qualità morali ed intellettuali dell'uomo, che quelle fisiche, dipendono in prima linea dalla sua disposizione naturale. Ma anche le condizioni di vita e gli effetti esterni esercitano sull'organismo una rilevantissima influenza, sicchè ogni persona è in un certo grado il prodotto del suo ambiente. Mentre però le attitudini ereditarie sono assolutamente immutabili, il corpo, mediante una corrispondente sistemazione delle influenze esterne e delle condizioni ambientali, può subire mutamenti e modificazioni. Naturalmente una persona brutta non potrà trasformarsi mai, nonostante la più diligente cura del suo corpo, in un miracolo di bellezza, però in ogni caso anche una persona, verso cui madre natura si sia dimostrata matrigna, potrà con una costante e metodica cura del proprio corpo guadagnare esteticamente almeno tanto, quanto una persona, dotata dei maggiori vantaggi, può trascurandosi, perdere. Una gran parte della bellezza, con cui c'incontriamo nella vita di società, altro non è dunque che la benefica conseguenza della cura del corpo. Però noi dobbiamo voler essere belli, non soltanto per gli altri, ma anche per sè stessi. Questa volontà non è assolutamente una vanità sprezzabile derivando essa da quel senso estetico, comune più o meno a tutti gli uomini, che rende sensibile la nostra anima non soltanto per la bellezza che influisce su noi dal di fuori, ma anche per la nostra propria bellezza. Potendoci presentare al nostro prossimo con un esteriore piacente ed attraente, il vantaggio della nostra bellezza consiste principalmente nell'influenza che essa esercita sul sentimento nostro di sicurezza di noi stessi. Una persona bella si muove, agisce, si presenta dappertutto con una certa coscienza del proprio valore, con una sicurezza di trionfo, che lo aiuta poi a trionfare veramente. Ed ancora una circostanza molto importante parla in favore della necessità di curare la nostra bellezza! Come abbiamo già constatato, nei moderni sistemi di cura della bellezza si tratta d'un effettivo influenzamento del corpo, e non, come in passato, dell'ingannevole produzione di apparenze false mediante l'uso di mezzi artificiali, in parte anche dannosi alla salute. Se anche l'odierna cura della bellezza non esclude del tutto un moderato e ragionevole uso di mezzi artificiali assolutamente innocui, pure essa tende anzitutto ad un trattamento di tutto il corpo. Essa è dunque una cura attiva, in contrapposto all'abbellimento passivo di prima. Il corpo deve esprimere la sua forza in base alle sue proprietà naturali, riducendo queste a quella bellezza sana, che non è il risultato del suo trattamento esterno, bensì una conseguenza del suo fortunato sviluppo. Con ciò la cura della bellezza si unifica con la tanto indispensabile cura della salute! Soltanto una persona sana è produttiva, soltanto in un corpo sano può abitare un anima sana e soltanto un organismo resistente si conserva a lungo elastico ed atto al lavoro. Ed appunto il tempo in cui viviamo, con le sue esigenze professionali che fanno dell'uomo una macchina, posta a duro cimento, richiede una sistematica e regolare cura del corpo. Molte persone, specialmente uomini, si sottraggono a questa cura, dicendo di non aver tempo. E' vero che apparentemente la moderna cura del corpo e coltura della bellezza esigono un grande spreco di tempo. In realtà però ciò non è il caso. Almeno nella misura in cui la cura del corpo e della bellezza si rende necessaria ed opportuna a tutte le persone, essa abbisogna di poco tempo. A ciò va aggiunto che ogni energia che il corpo ben curato immagazzina in più, non solo è in grado di far riguadagnare il tempo perduto, ma di aumentarlo anche con una produzione quantitativamente e qualitativamente migliore. Chi non lo crede, lo provi una volta soltanto! Se anche il lavoro si fosse raccolto sul nostro tavolo raggiungendo l'altezza d'un monte, - lasciamolo giacere sul tavolo senza scrupoli e dedichiamo un po' di tempo al nostro corpo; rinfrescati e rinvigoriti noi ci riporremo poi con aumentata energia al lavoro, che riusciremo a superare in un tempo sorprendentemente breve. Non si deve credere che quelle persone che giorno per giorno, non escluse nemmeno le domeniche e i giorni di festa, stanno chinati sino a tarda notte sul loro lavoro, possano vantare sempre una produzione massima. Il più delle volte, presso tali persone si tratta piuttosto d'una specie di nervosità, della paura di non essere pronti, ed infine d'una certa ignavia e consuetudine, che le tengono legate al loro tavolino o nel loro studio. Se si osserva più a fondo il risultato di questa diligenza esagerata e sbagliata, ci si meraviglierà di vederlo in realtà molto scarso. Molti professionisti moderni, che del resto s'intendono meravigliosamente di organizzare grandiose industrie, non sono in grado di dare al proprio corpo un trattamento economico. Spesse volte si priva il corpo delle cure necessarie per conseguire un momentaneo aumento di produzione, anzichè, sacrificando un po' di tempo e di fatica alla cura del corpo, aumentare costantemente la capacità di produzione ed in tal modo conseguire un più di produzione veramente prezioso. La cura della bellezza è dunque non soltanto cura della salute, ma in pari tempo anche un allenamento al lavoro! Necessaria è una cosa soltanto: la volontà! Questa si deve fortificarla, e allora tutto il resto va da sè; allora anche l'uomo più occupato troverà il tempo necessario e ciò che originalmente gli costava uno sforzo, gli diventerà una necessità. Del resto una buona parte della cura del corpo consiste in certe regole che dobbiamo seguire e che non vanno congiunte ad alcuna perdita di tempo: regole che ci indicano un quotidiano sistema di vita, ragionevole e sano. Di queste regole vogliamo occuparci in prima linea.

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Questi esercizi, come ogni sorta di ginnastica, vengano eseguiti in un abbigliamento quanto più leggero, possibilmente del tutto nudi. Difatti la parola ginnastica deriva dal greco « gymnas » (nudo), il che dimostra che quest'arte veniva originalmente esercitata col corpo nudo.

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Darebbe l'impressione d'un abbigliamento imperfetto, ed è specialmente fuori di luogo quando si sia indossato anche un soprabito. Si sollevi il bavero del cappotto soltanto in caso di cattivo tempo. E' molto indecente terminare la « toilette » soltanto per strada; quindi un vero signore non vestirà mai i guanti per strada, se già non li tiene in mano, come si usa. Se si è costretti a rimediare a qualche difetto di « toilette » per strada, non lo si faccia in mezzo al marciapiede, ma si vada in un portone, o si stia fermi almeno in un luogo poco frequentato. Chi, prima di abbandonare il suo appartamento, esaminerà i nastri, o i legacci delle sue scarpe, si risparmierà certamente qualche situazione penosa.

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Gite automobilistiche attraverso paesi, esigono un corrispondente abbigliamento. La pelle difende meglio contro la polvere ed il vento, sicchè per gite in automobile sono molto raccomandabili i cappotti di pelle, che d'inverno si possono foderare con pelliccia e così sono veramente ottimi, praticissimi. Per la testa la migliore copertura è un berretto da automobile. Chi ha occhi deboli o delicati, fa bene ad usare occhiali. Per riparare le mani, si vestano dei forti guanti di pelle. Si eviti di portare vestiti che svolazzano al vento. Il guidatore porta, in gite attraverso paesi, un berretto di sport; guidare l'automobile oltre i confini della città portando un cappello duro, di feltro o di paglia, non fa bella figura. Se abbiamo invitato qualcuno ad una gita in automobile da nolo, o anche nella nostra propria macchina, dobbiamo provvedere noi a tutte le spese che potrebbero sopravvenire; come p. e. tasse, dogana, spese di tragitto ecc. ecc. Dobbiamo naturalmente pensare al nutrimento dello « chauffeur » all'acquisto di benzina ed olio ecc. Se si è ospite in un'automobile private, a gita finita, si dà una mancia allo « chauffeur ». Se una signora va in qualche luogo di divertimento accompagnata da un signore commetterebbe una sgarbatezza correndo via ed entrando nel locale mentre il signore è ancora occupato collo « chauffeur ». Essa aspetterà, tenendosi un poco in disparte, finchè il suo accompagnatore abbia finito. Anche maggiore sgarbatezza è viceversa da parte di un signore, se dopo aver accompagnato a case una signora in automobile, resta seduto nell'interno della vettura, invece di scendere ed aspettare sinchè alla signora venga aperto il portone. Affinchè pagando il taxi non si debba cambiare, è raccomandabile di provvedersi già prima di spiccioli. Si evitino discussioni collo « chauffeur » intorno al prezzo specialmente se si è in compagnia di signore. Se sull'automobile da nolo non c'è « tassametro » o, come è uso in gite più lunghe, non lo lasciano funzionare - si combina collo « chaffeur » il prezzo già in avanti e, a gita finita, gli si dà una corrispondente mancia. Chi può concedersi di fare gite in automobile, non deve essere avaro e lesinare per pochi centesimi.

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Se si ha da aggiustare qualcosa nel nostro abbigliamento o vogliamo ravvivarci i capelli, andiamo nelle località destinate a tali scopi. Se in un locale una signora ed un signore prendono posto ad un tavolo, è naturale che il signore sieda alla sinistra della signora; se il tavolo è molto piccolo può sedersi anche di fronte alla signora. Per una signora sola il più adatto è un tavolo piccolo. E' sempre la signora che deve per prima porsi a sedere a tavola, e così ad essa spetta anche di alzarsi per prima; il signore deve alzarsi subito anche lui, ed aiutare la signora a vestirsi. Prendendo posto ad un tavolo dove sono già seduti degli estranei, li salutiamo inchinandoci; una signora fa soltanto un cenno col capo. In egual modo si agisce allontanandosi dal tavolo. Il signore dà prima la carta alla signora, quindi sceglie egli stesso ed ordina a bassa voce per tutti e due. Studiare mezz'ora la lista cibaria, calcolarne visibilmente i prezzi è poco distinto. Talvolta le carte dei nostri ristoranti contengono anche dei « misteri » in lingue straniere; se l'ospite riesce a comprendere

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L'ebreo credente deve eseguire i seguenti ordini al sabato: 1. riconoscere la santità del sabato coll'accendere alla vigilia delle candele, coll'uso di due pani intieri ad ogni pasto, colla preghiera mattutina Kiddusch, e la serale Hawdoloh, 2. elevare l'animo mediante molteplici preghiere, occuparsi più intensamente dell'insegnamento della religione, ed oltre a ciò mettere l'anima ed il corpo per mezzo di varie istituzioni (come p. e. cibo più lauto in tre pasti, abbigliamento coi più bei vestiti, addobbo della casa, ecc.) in uno stato degno alla festa. Tra le feste annuali tre sono dedicate alla gioia: Pessach, Sukkoth, Sevuos, due al serio raccoglimento e penitenza: Ros Hasono, (Capo d'Anno) e Jomkippur. Le feste cominciano dagli ebrei sempre alla vigilia del rispettivo giorno. Per tutte le feste ci sono nella Thora dei « richiami sacri », il che vuol dire: adunanze avvenute per gli uffizi divini. Il tempio è aperto soltanto durante i tempi della preghiera, ossia: per la preghiera del mattino, per quella della sera, e per quella della notte. Servizio solenne è alla mattina del sabato. Ognuno può entrare. Nei tempi ci sono delle gallerie, che servono, durante gli uffizi divini, per le donne. Gli uomini si radunano nell'atrio soltanto in certe occasioni. Le donne, possono entrare nell'atrio soltanto eccezionalmente, p. e. in occasione di nozze, ecc.; ma anche allora la divisione dei due sessi è eseguita severamente. Gli uomini vanno di solito in tempio vestiti di scuro. Contrariamente alle altre religioni, gli uomini non si tolgono in tempio il cappello. Gli uffizi divini consistono: di preghiere, prediche e lettura d'un capitolo della Thora. Una parte delle preghiere si dice seduti, una parte stando in piedi, e precisamente una parte in lingua ebraica, l'altra in lingua italiana. Genuflessioni o una speciale tenuta delle mani non sono usuali, si prende soltanto un atteggiameno raccolto e serio.

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Le donne hanno già dalla natura una predisposizione provvidenziale per la cura del loro abbigliamento, cioè provviste di un istinto più delicato, da un'osservazione più pronta e più acuta. Gli uomini invece mancano ancora molto a questo riguardo. Noi vogliamo occuparci, prima di tutto, di costoro. A questi occorrono certi schiarimenti, d'altronde non facilmente reperibili. Alla maggior parte degli uomini manca la capacità di vedere subito, alla prima occhiata, che cosa sia veramente buono ed elegante. La mira del signore, che voglia essere - uomo di mondo, - deve orientarsi verso i modelli più semplici, i quali rispondono, quasi sempre, a una eleganza di tipo internazionale. E' invalsa l'opinione che l'arte del vestirsi consista nell'essere sempre al corrente della moda, in ogni sua minima modificazione. In tal caso la questione sarebbe davvero una preoccupazione materiale degna di considerazione, ma, oltre a questo, simile opinione non è affatto giusta. Infatti quel signore che si assoggetterà all'oscillamento della moda avrà l'aria di un « dandy » o di un « gigerl », sarà cioè ridicolo e tutti diranno di lui che egli non ha nessun gusto, nè coltura personale; sarà insomma una bambola vestita. Il proprio gusto e la coltura personale dovrebbero andare al di là di ogni imitazione della moda, sì da poter giudicare quando la moda resti sulla buona via o quando scarti verso la stravaganza. Colui che possiede gusto personale e dispone di un sarto che eseguisca fedelmente i suoi ordini, potrà essere sempre elegante e corretto in mezzo alle « creazioni » pazzoidi dell'ultima moda. Nel contempo egli dovrà rimanere fedele alla moda, nelle sue grandi linee, in modo da evitare che i suoi vestiti mostrino, da soli, l'anno di grazia in cui furono fatti e di dare agli altri l'impressione di usare sempre vestiti vecchi. L'eleganza maschile è fatta di sottigliezze. Sono sempre dettagli di poca importanza quelli che smorzano o deturpano del lutto la linea dell'abbigliamento. - Perchè non faccio bella figura col mio vestito nuovo, fatto su misura? - Si domandono molti all'atto di ricevere il recentissimo capolavoro del loro sarto.Molte possono essere le risposte e noi ne tenteremo qualcuna delle più probabili: 1) Perchè la giacca aderisce troppo strettamente al corpo, invece di avere la debita larghezza, sì da impedire la libertà dei movimenti di chi l'indossa e da alterare la sua forma originale scivolando da un lato o tirando dall'altro. 2) Perchè le cuciture della spalla, cioè il giro della manica, hanno una fattura senza rilievo, sì da rendere le spalle cadenti, invece di renderle diritti, come si usa, con l'imbottitura d'ovatta. 3) Perchè il bottone davanti, nel vestito a un solo petto, non è proprio al suo posto o perchè le due parti della giacca non combaciano perfettamente per lo spostamento dell'abbottonatura. Può avvenire facilmente di saltare un occhiello del panciotto e trovarsi un bottone di più da un lato e dall'altro un'asola vuota. 4) Perchè il collo della giacca è troppo sottile o s'accosta troppo a quello della camicia o sta troppo sollevato. Il colletto della camicia non deve essere troppo alto, sì da permettere che la testa sia del tutto libera nei suoi movimenti. 5) Perchè i risvolti sono troppo sottili perchè non hanno forma ricurva ma corrono in alto a guisa di « V ». 6) Perchè il taschino è troppo distante dall'attaccatura delle maniche e per ciò troppo piccolo, oppure è coperto in parte dal risvolto. 7) Perchè la scollatura del panciotto è eccessiva o deficiente, sì da mostrare troppo o troppo poco della camicia e della cravatta. E' bene che la stoffa del panciotto non si veda di sotto alla giacca. Le tasche siano piuttosto grandi. 8) Perchè i calzoni sono troppo corti e lasciano quindi vedere troppa calza. E' preferibile che il calzone sfiori un poco la scarpa a che sia troppo sollevato. I risvolti, in fondo, vanno per la maggiore, ma non con tutti i modelli sono adatti. Possibilmente, si eviterà di riempire le tasche posteriori con oggetti di spessore, ad evitare grossezze e goffaggini evidenti. 9) Perchè le pieghe dei calzoni sono troppo poco rigide. Le cinture causano spesso qualche brutta piega, perciò si portino soltanto a scopo sportivo, altrimenti è preferibile adoperare delle bretelle, purchè eleganti ed in ottimo stato. I bottoni delle bretelle saranno sempre cuciti internamente. 10) Perchè tutto è fatto con troppa ricercatezza e minuziosità, così da offrire un aspetto effeminato e niente adatto alla serietà e alla dignità dell'uomo. Spesso basta correggere soltanto una di queste imperfezioni perchè il vestito faccia subito tutt'altra figura.

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Avrà sempre un cappotto da sera ed eviterà di mostrarsi a passeggio, in tale abbigliamento. Le coppie badino sempre ad apparire armoniche. Niente è più ridicolo di una signora in gran lusso accompagnata da un signore con vestito sciatto e scarpe logore. Poichè una coppia normale sottintende sempre una fusione di gusti e una posizione, press'a poco, pari, è logico che una coppia mal combinata faccia pensare ad un incontro occasionale.

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