Fu il cader di una maschera, cieca, stonata, abbietta, che discopra una pura faccia di giovinetta; tale il mondo sorrise e le faccie mortali, chine ai libri o alla mota, confitte ai capezzali, dal pianto affaticate, o róse dalla noia, guardaron tutte in cielo e risero di gioia. L'uomo che si appiccava gettò la corda e, come chi, mentre altrove è assorto, sente chiamarsi a nome, alla finestra corse, cacciò la testa fuori, tra due piccoli vasi di sitibondi fiori, e immobile restovvi. Di nubi accavallate scorrean cime e voragini, a trotto, a volo, a ondate, e un passero, tranquillo sotto l'orrenda scena, lieto osservava i piccoli figli seduti a cena nel niduccio ravvolto alla vicina gronda; e, se avesse cantato il caso di Ildegonda, di più soavi trilli non avrebbe guaito, tra i fumanti comignoli, la molle eco del sito.