Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIOR

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L'assemblea costitutiva del Partito popolare

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

(applausi fragorosi) Non abbiate quindi paura, voi che vi chiamate progressisti e siete pur così pudibondi conservatori, in un momento in cui altri parla di costituente e altri ancora organizza un supremo sforzo per conquistare la dittatura, di proclamare alto il diritto alle nostre libertà e di rivendicare le nostre autonomie. Non ci parlate semplicemente di decentramento amministrativo, cosa desiderabilissima anche questa, ma cosa vale un decentramento delle istanze burocratiche, se non vi è unito un proprio e fondamentale decentramento dei poteri? Per concludere: nessuna meraviglia perciò che i popolari abbiano issato per i primi, in quest’ora storica per il nostro paese, la bandiera delle rivendicazioni democratiche: era nel loro programma, e solo ci è grande conforto che questo corrisponda così bene all’esigenze psicologiche e agl’interessi più urgenti del nostro paese a questa svolta della sua storia. Aggiungeremo di più. Poiché il programma autonomista, sostanziato di postulati concreti, lanciato in mezzo alla nazione, ove, come abbiamo visto, raccoglie il suffragio delle energie più sane e capaci di rinnovare l’Italia, è programma di dignità e di fierezza, esso contiene anche una forza educativa del costume politico. Solo se salverà le sue autonomie, il Trentino e i trentini avranno politicamente una personalità propria e poiché saranno forti di una maggiore libertà e di una maggiore sicurezza dei loro diritti potranno dimostrare agli altri con qual virtù si possa servire la patria, quando si e forti di una forza propria (applausi). Rifacciamoci ora di nuovo al momento della nostra liberazione politica. Con quale ansia, amici miei, abbiamo atteso la grande giornata! Quando venne finalmente, le aspre lotte per la nostra esistenza nazionale, il diuturno contrasto per dimostrare la legittimità delle nostre aspirazioni, avevano inciso nelle nostre menti un concetto altissimo di quello ch’è per l’individuo la nazione e di quanto dovesse valutarsi per noi il ricongiungimento colla madre patria. Il fatto che s’invocava non era il cambiamento di dogana, il mutamento di governo: era a traverso l’unione politica, l'unione morale colla nostra nazione. Quest’unione morale abbiamo quindi esaltato perché ci chiama ad un sentimento comune di grandezza, ci fa partecipi di un patrimonio glorioso del passato, ci associa alle conquiste civili dell’avvenire e, facendo di ciascuno di noi un figlio della grande nazione italiana, irradia su noi una luce nuova che eleva il nostro spirito e moltiplica i nostri impulsi di progresso. Nessun pericolo quindi per noi di svalutare l’opera di unificazione nazionale.

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