imperocchè, o signori, c'è esempio di popoli, i quali col bilancio pareggiato hanno potuto paralizzare le altre cause sinistre dell'aggio, ma non c'è esempio di popoli, che, restringendo la carta, ovvero ravvivando le correnti metalliche, abbiano potuto impedire l'esacerbazione dell'aggio che, in un paese a corso forzoso, è anche l'effetto necessario di un cumulo di disavanzi persistenti.
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Imperocchè, se voi portate allo sconto la quantità di cambiali esistenti, a un momento dato, in un paese, voi vedrete che la somma delle emissioni dovrebbe essere accresciuta in guisa da eccedere in modo singolare le necessità della circolazione monetaria; laonde, la quantità di sconti di cui un paese ha bisogno e la quantità del mezzo circolante di cui esso ha mestieri, sono cose che volgarmente vengono non di rado confuse, ma sono in fatto e vogliono essere tenute compiutamente distinte, sebbene abbiano fra loro una correlazione.
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Io credo, o signori, che queste parole del ministro abbiano bisogno di illustrazione e di compimento, che non determinino tutte le cagioni dell'aggio, ma mettano in evidenza quella ragione che ha una influenza straordinaria e troppo disconosciuta. L'onorevole Sella metteva il dito sulla piaga, ed attribuiva alla ricerca dell'oro, cioè all'uscita di esso dal paese, per qualsivoglia cagione, un'importanza ben maggiore di quella che gli sia stata data.
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Imperocché non è che all'autorità dei municipi che, secondo il sistema di legislazione nostro, sarebbe in questo caso demandato il rilascio del certificato di moralità e noi sappiamo qual valore, nella generalità dei casi, codeste attestazioni intrinsecamente si abbiano.
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Io riconosco giusto il desiderio espresso dall'onorevole Della Rocca, ma credo che ad esso soddisfaccia l'articolo 9, ricordato dall'onorevole presidente, il quale dà il diritto ai procuratori laureati in giurisprudenza, che non abbiano subita cancellazione dall'albo e che abbiano superato l'esame teorico-pratico prescritto dall'articolo 8, di farsi iscrivere nell'albo degli avvocati esercenti.
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Questi si suppone che già siano in pratica; dunque non han bisogno di giustificare che abbiano fatto la pratica, e se vi ha dispensa per i cancellieri ed i vice-cancellieri delle Corti di giustificare che abbiano imparato la pratica, mi pare che questa dispensa si debba stabilire anche per i procuratori.
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Ora, se da questa giustificazione sono dispensati i cancellieri ed i vice-cancellieri, mi pare che con più ragione debbano esserlo i procuratori iscritti nell'albo, sui quali deve militare la presunzione che abbiano acquistata conoscenza della pratica forense.
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Se l'ingresso nell'albo degli avvocati mi equivalesse soltanto ad entrare in un'accademia di liberi associati, lascierei facilmente all'accademia medesima il giudizio della capacità e della convenienza di ascrivere taluno nel suo albo; ma la iscrizione nell'albo degli avvocati crea come dei doveri così dei diritti, e questi doveri e questi diritti noi dobbiamo curare che sieno adempiuti da persone le quali abbiano dato prova del loro valore. Quando questo è lo scopo che, secondo me, deve avere la legge, non rifuggo da tutte quelle maggiori cautele le quali assicurino che il giovane attenda con profitto a quella pratica che voi avete prescritta, e questa pratica non sarebbe seriamente prescritta quando ad un tempo non ci sia l'esame che venga come a riscontro dell'adempimento dell'obbligo in prima sancito.
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3° I professori laureati in giurisprudenza dopo sei anni di esercizio, purché non abbiano subita sospensione o cancellazione dall'albo.»
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Ordinariamente i segretari delle Camere di commercio, mentre è necessario che abbiano intelligenza e dottrina, hanno poi pochissimo da fare; ed in conseguenza di ciò, anche il loro stipendio è meschino, e non potrebbe bastare ad una persona di merito e ciotta. Quindi a noi parve che, come si faceva un'eccezione per i segretari comunali dei comuni di poca importanza, così potrebbe essere fatta pei segretari delle Camere di commercio.
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Certamente la necessità della difesa nelle materie penali obbliga ad usare maggiore larghezza, ed anche il progetto attuale, come osservava l'onorevole Branca, coll'articolo 56, ammette alla difesa officiosa nelle materie penali tutti gli avvocati, purché abbiano i requisiti prescritti dall'articolo 8, e non richiede il lungo esercizio di dieci anni; ma non è possibile di usare la stessa larghezza nelle materie civili.
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Tutti gli avvocati iscritti nell'albo da più di cinque anni, o che abbiano occupato un uffizio nella magistratura per cinque anni, ed abbiano l'età d'anni trenta, possono essere membri del Consiglio dell'ordine.
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Ma quello che certamente, in fatto d'inconvenienti, avverrebbe mano con il mio sistema è la più larga ed equa distribuzione dei pesi, in quanto che quei giovani capaci i quali possono essere conosciuti dai loro colleghi prima che abbiano fatte le loro pubbliche prove, non sono conosciuti dalla Commissione se non dopo che queste prove, coi primi passi della professione, l'abbiano fatte.
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Facciamo che questi giovani sotto la direzione dei vecchi abbiano occasione di distinguersi e più facilmente si formeranno dei giureconsulti distinti. Io insisto quindi nella mia proposta.
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Lontano da me il sospettare, anzi la più lieve idea di sospettare che le Commissioni che hanno fino ad ora esercitato un simile ufficio non abbiano sempre proceduto con piena coscienza. Non si parla di questo. Ma io credo che quegli inconvenienti che l'onorevole ministro teme possano avvenire quando la designazione del difensore venisse dal Consiglio dell'ordine, possano egualmente avverarsi quando la Commissione governativa ha fra i suoi membri un avvocato.
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Accademia della crusca
