trasmessa come abbiamo detto di sopra. La intensità della luce riflessa cresce col pulimento del corpo, e coll’angolo che i raggi incidenti fanno colla
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Intensità relativa dei colori. — Abbiamo visto che la luce può differire immensamente di intensità. Lo stesso si può dire dei colori, di cui spesso
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Acromatismo. — Abbiamo veduto che la luce, nell’entrare in un mezzo trasparente a superficie parallele, si rifrange e sorte da esso nè alterata, nè
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Formole relative alle lenti. — Nelle due equazioni fondamentali che abbiamo di sopra 1/d+1/D = 1/F; G/g = D/d sappiamo che
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distanza, il foco, la grandezza dell'immagine e dell’oggetto. Per rendere più facili questi calcoli abbiamo ricavato dalle equazioni predette le formole
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Influenza dei fochi coniugati sulle immagini. — Noi abbiamo detto che le immagini delle rette saranno rette, che le immagini degli oggetti saranno
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Infine, la lunghezza dei raggi rifratti da una lente variando presso ogni alterazione della sua apertura (essi, come abbiamo veduto, sono più lunghi
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Qui dovrebbe aver termine la prima sezione della seconda parte dell'ottica del fotografo, perchè quel che abbiamo detto circa alle lenti basta per
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I raggi trasmessi da questa lente producono ad una conveniente distanza una immagine ingrandita dell’oggetto. L’ingrandimento è quello che abbiamo
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Cammino dei raggi luminosi nell’occhio. — Da ciò che abbiamo detto l’occhio può assai bene paragonarsi ad una piccola camera oscura.
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’immagine fosse una sola. Questa unità di sensazione si attribuisce all’abitudine che noi abbiamo contratta di riferire ad uno stesso oggetto le
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la distanza mR = mP, come abbiamo dimostrato parlando degli specchi piani. Lo stesso si dica dei raggi partiti dal punto Q, e riflessi dallo specchio
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focale minore di 25 centimetri, che è quella che abbiamo domandata di sopra, cioè con un oggettivo di una lunghezza focale equivalente di 12 a 14
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Come abbiamo fatto osservare prima d’ora, le due camere nel produrre le due immagini di una stereografia dovrebbero essere tra loro parallele, sia
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Ma se si oltrepassa la distanza da una camera all’altra, che abbiamo prescritta, l’influenza della mancanza del parallelismo nelle due camere si farà
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Abbiamo brevemente parlato del modo di comportarsi dei corpi gli uni verso gli altri per causa del loro relativo antagonismo chimico. Ora dobbiamo
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. Infatti siccome abbiamo detto di sopra esso è composto di 1 equivalente di solfo = 16 e di 3 equivalenti di ossigeno = 24.
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Da quanto abbiamo detto si scorge che l’equivalente dei corpi nell’atto della loro combinazione chimica non si altera, nè modifica menomamente
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Abbiamo visto che un acido combinandosi con una base dà origine ad un sale. Il nome di questo si deve adunque comporre del nome dell’acido, e del
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L’equivalente chimico dell’ossigeno viene espresso dal n° 8 come abbiamo veduto, poichè in tutte le combinazioni che esso forma cogli altri corpi si
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Quest’acido, quando è puro, è composto, come abbiamo veduto,
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un poco considerevole. Allora si deve operare col metodo delle carte reagenti, come abbiamo detto per le soluzioni dilungatissime di acido solforico:
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spessore dello strato di argento senza dover riscaldare, ed abbiamo il vantaggio di ottenere uno strato di argento assolutamente puro. Il più semplice
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Abbiamo già parlato di questa sostanza trattando del cautschouc. Essa è preziosa pel fotografo che viaggia, imperocchè può rimpiazzare in molte
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Abbiamo veduto che questo sale è il miglior fissatore delle immagini fotografiche per la proprietà che esso ha di sciogliere i ioduri, i bromuri, i
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diversi; per via umida, come abbiamo veduto di sopra, o per via secca, che consiste nel calcinare in crogiuolo di terra
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4° Errore nel calcolo dei titoli. Dal ragionamento che qui sopra abbiamo fatto, si vede che noi applichiamo ai pesi i ragionamenti fatti sui volumi
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e l’errore che commetto è minore di 1/2(1/5x1/500-1/6x1/500) = 1/60x1/500, come abbiamo detto.
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gli sarà ancor meno imbarazzante se esso vorrà consultare la parte in cui abbiamo trattato degli istrumenti ottici, le figure che abbiamo date della
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minuti circa non comparisca sufficientemente intensa, prendi la soluzione di acido gallico, che hai versato nel bicchiere come abbiamo detto, e riversala
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gallico e nitrato di argento, rinforzarla nel modo che abbiamo veduto di sopra, nel caso che essa non avesse ancor ricevuto una conveniente intensità.
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non abbiamo alcuna prova di ciò, ci abbondano invece i fatti che provano non influire sulla sensibilità la quantità più o meno grande dell’ioduro
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1a Altra maniera di preparare il collodio. — Nella prima edizione di questo trattato abbiamo dato la seguente ricetta per preparare il collodio
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5a Azione dell’alcool e dell’etere sul collodio fotografico. — Parlando del collodio semplice abbiamo veduto quale sia l’azione che esercitano questi
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pensatamente abbiamo omesso di aggiungere la proporzione chiesta dal bromuro, perchè questo è meno importante, e perchè la sua azione richiede il concorso del
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L’acidificazione del bagno sensibilizzatore, di cui abbiamo parlato più sopra, può anche spesso derivare dall’uso di un collodio vecchio di color
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abbiamo indicato a pagina 144.
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Vi sono altre vie per intensare le prove, ma esse essendo meno convenienti di quella che abbiamo or ora accennata, perchè o sono più complicate e
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forse preferibile a tutti gli altri procedimenti, e noi lo raccomandiamo sia per l’autorità dei valenti operatori, dai quali lo abbiamo veduto usato
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che già abbiamo fatto presso l’albumina ed il collodio. Ecco in qual modo si opera.
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Nelle operazioni che si debbono far subire alla carta abbiamo procurato di conservare la più grande analogia possibile coi metodi prima d’ora
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Ciò, che abbiamo detto presso il collodio e l’albumina, per rispetto alle regole generali a seguirsi nell’eseguire questa operazione, è naturalmente
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La tavola seguente è del signor Leone Krafft, e l’abbiamo
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L'albumina in questo caso si prepara ancora colle stesse precauzioni che abbiamo indicato nella prima parte, a pagina 295, e può essere composta
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L’iposolfito di soda in soluzione nell’acqua, che noi abbiamo trovato essere di un ottimo uso per fissare le prove negative, è un energico
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ricorrere alla soluzione di cloruro d’oro all’acido citrico e bicarbonato di soda, che abbiamo descritto nella osservazione (4a) del capo precedente.
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Laonde noi non abbiamo prescritto altra norma, tranne quella che consiste nel lasciare agire l’iposolfito per un tempo che l’esperienza ci fa
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Il modo di operare per ottenere questo scopo lo abbiamo descritto a pagina 264 trattando della chimica fotografica.
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Nel libro primo, in cui abbiamo, trattato dell’ottica applicata alla fotografia, abbiamo descritto le proprietà delle lenti che servono a produrre l
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Abbiamo qui sopra dato una troppo breve descrizione della pila. Ma faremo osservare che si impara più facilmente a conoscere questo istrumento dal
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