abbiamo finora preso in esame costituiscono un’analisi parziale, che dà quindi una rappresentazione incompleta della realtà: se si approfondisce
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’esistenza di serie di fattori analoghi a quelli che abbiamo elencato.
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variabilità continua o trasgressiva, che abbiamo preso come punto di partenza per il nostro studio.
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Abbiamo così ricostruito, approfondendo ed estendendo l'analisi, la continuità delle variazioni che si manifesta in natura, e che sembrava essere
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Abbiamo dunque riconosciuto un’altra causa di variazione, che per i suoi effetti fenotipici globali non differisce da quella che già avevamo
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Abbiamo finora descritto esempî di fattori che influenzano diversamente uno stesso carattere, e i cui effetti possono interferire in vario modo. Ma
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5) Le curve di variabilità che si ottengono alla F 2, F 3 ecc. sono simili a quelle che abbiamo visto prodotte dalle modificazioni, benché dovute a
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da critiche, e ancor oggi, come abbiamo detto, v’è chi non sa rinunciare al concento di eredità intermedia
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mendelisti. Abbiamo esposto le basi su cui questa ipotesi fu costruita, ne abbiamo visto l’importanza per interpretare molti casi intricati, e speriamo che
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Si è molto parlato, in antico, di ricomparsa di caratteri atavici. Abbiamo visto già a pag. 106 qual’è la spiegazione di alcuni di tali fenomeni: la
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E tutto questo patrimonio ereditario proviene da due sole cellule, i gameti, ciascuna delle quali, per quanto abbiamo visto, contribuisce in egual
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Il tipo di meiosi che abbiamo brevemente descritto è detto anche gametico o terminale; è comune a quasi tutti gli animali, e si ritrova anche in
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In questi casi, che abbiamo sommariamente considerati, v’è il fatto singolare della facoltà che possiede un pezzo del corpo di potersi, a un dato
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Anche nella Drosofila si verificano molto spesso casi di associazione incompleta. Abbiamo testé sottolineato che occorre reincrociare un maschio
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Nel secondo gruppo risiedono circa 120 geni, fra cui b e vg di cui abbiamo parlato or ora, che non sono associati al sesso. È probabile che siano
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A quale delle due cifre si deve prestar fede? Come interpretare la divergenza? Osserviamo innanzi tutto che, come sopra abbiamo detto, quando si
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I fatti che abbiamo esposto si riferiscono quasi esclusivamente alla Drosophila melanogaster, le teorie che su di essi sono state costruite, invece
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Sulla base dei fatti che abbiamo brevemente riassunti, Th. H. Morgan enunciò, nel 1926, la «teoria del gene» con le seguenti parole:
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Abbiamo esaminato alcuni dei fatti in favore di tale teoria, prima di proseguire sarà opportuno prendere in considerazione i dati forniti dalla
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Ma i fenomeni più suggestivi sono certamente quelli che vanno sotto il nome di aberrazioni, o mutazioni cromosomiche. Alcune le abbiamo già
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Abbiamo già parlato della mancata separazione e della saldatura dei cromosomi X, altre prove della localizzazione dei geni nei cromosomi.
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Abbiamo già accennato all’azione della temperatura e dei raggi X sullo scambio. Recentemente è riuscito a G. Friesen (1933) di ottenere con i raggi X
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Da quanto abbiamo qui riferito risulta che la teoria cromosomica posa oggi su di una tal base di fatti — di diversa natura, ma tutti convergenti
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Dall’insieme dei fatti che, per necessità di spazio, abbiamo dovuto riassumere in poche pagine, scaturiscono alcune importanti conclusioni. L’insieme
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Abbiamo già considerato il problema del valore del nucleo per l’eredità, e abbiamo sommariamente accennato alle esperienze di merogonia del Boveri e
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Abbiamo visto già come molti casi di eredità matroclina, negli incroci interspecifici, si spiegano col fatto che l’uovo si è in realtà sviluppato per
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Fu incontestabilmente merito delle teorie evoluzionistiche, come abbiamo già detto, di avere portato in primo piano il problema e di avere aperto la
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Abbiamo finora considerato le varie razze di animali e di piante per studiarne il comportamento dei caratteri nell’eredità, senza domandarci come
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circa 1000. Tutti i caratteri che abbiamo esaminato negli esempî riferiti a proposito della
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Già abbiamo accennato, in varî punti, alla presenza di mutazioni che interessano la struttura dei cromosomi. Nella massima parte dei casi esse sono
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Le mutazioni-cromosomiche, che abbiamo passato brevemente in rassegna, le mutazioni del genoma e le mutazioni polisomiche costituiscono altrettante
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Abbiamo detto come non sempre vi sia differenza fra i due gameti, e come, in alcuni organismi primitivi vi sia una isogamia morfologica, a cui spesso
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Un altro passo importante fu fatto dopo la scoperta dei cromosomi sessuali, di cui abbiamo già parlato (pag. 151). Era logico considerare gli
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Nei Vertebrati invece, come abbiamo accennato, molti caratteri secondarî sono sotto il controllo degli ormoni secreti e messi in circolo dalle gonadi
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martins e negli esperimenti di parabiosi a cui abbiamo accennato (pag. 311) dimostrano che le gonadi immature devono secernere qualche sostanza
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Oggi, dopo molti anni di intenso lavoro speculativo e sperimentale, di cui abbiamo tratteggiato fugacemente il corso, è possibile
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A diverse riprese abbiamo insistito sulla pleiotropia, come proprietà di tutti i geni, e non occorre portare altri esempî.
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Abbiamo già avvertito come la dominanza completa sia piuttosto un’apparenza, che una realtà: in pratica negli eterozigoti v’è sempre una condizione
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compromessa. Perciò abbiamo voluto ricordare queste ricerche, sebbene tuttora molto incomplete e appena iniziate.
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accennati si sono rivelati più probabili o se altri ne sono stati messi in luce. Si deve ricordare che le «teorie» che abbiamo brevemente riassunte e
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Per esporre adeguatamente quanto abbiamo cercato di riassumere in poche pagine sarebbe necessario uno spazio molto più ampio. E tuttavia non abbiamo
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Abbiamo tuttavia creduto opportuno fare un cenno a questo argomento, sebbene le conclusioni siano ancora molto vaghe e generali, soprattutto per
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La genetica, abbiamo detto, è nata dalle teorie dell’evoluzione, le quali considerano le differenze, spesso minime, che si trovano fra i varî
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Abbiamo così passato rapidamente in rassegna alcune delle cause che possono indurre sensibili variazioni su di un dato genotipo; molte altre ne
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Raccogliamo ora i risultati dell’analisi sperimentale che abbiamo brevemente riassunta nelle pagine precedenti, e i concetti che ne sono stati
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trasmissibili per eredità, in modo da poter giustificare il principio lamarckista dell’evoluzione? Abbiamo visto nel precedente capitolo che le
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Abbiamo ancora da mettere sullo stesso piatto della bilancia — non ereditarietà dei caratteri acquisiti -— molti fatti che erano già noti e che erano
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genere di problemi abbiamo sempre a disposizione la natura — fonte perenne di verità — pronta a rispondere alle nostre domande, sol che si sappia
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Riconosciuto dunque che le modificazioni somatiche non sono ereditarie, abbiamo così distinto una delle categorie di variazioni che sono comprese
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Cioè i rapporti numerici fra i quattro fenotipi della F2 da aspettarsi in base alla teoria sono 9 : 3 : 3 : 1, e a questi abbiamo visto che si
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