Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Descrizione di un metodo per l'identificazione di specie in genetica forense - abstract in versione elettronica

138905
Ricci, Ugo 1 occorrenze
  • 2013
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
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In questo lavoro abbiamo verificato l'efficienza di un metodo per l'identificazione di specie su campioni forensi simulati e reali. Basato sull'analisi molecolare di due regioni target specifiche localizzate sul DNA mitocondriale, esso consente l'identificazione di specie eucariotiche. l target molecolari selezionati sono il citocromo B e il citocromo C, come suggerito dall'"International Society of Forensic Genetics". Entrambi mappati sul DNA mitocondriale, garantiscono la tipizzazione anche su tracce minime, data l'abbondanza dei mitocondri nelle cellule. Il protocollo ha tuttavia la possibilità di essere applicato per l'identificazione anche di procarioti, come abbiamo verificato nel nostro studio sperimentale. La possibilità di avvalersi di un laboratorio di microbiologia ad alta protezione per la manipolazione di batteri rende infatti possibile l'utilizzo del protocollo anche per lo studio di patogeni, evenienza importante nei casi di attacco bioterroristico. Il protocollo può inoltre essere utilizzato nel sistema robotizzato semi automatico del moderno laboratorio di genetica molecolare, con la possibilità di analizzare contemporaneamente un altissimo numero di campioni. La metodologia utilizzata potrà essere ulteriormente ampliata studiando regioni genetiche specifiche di altri organismi, come funghi e muffe, piante, insetti, trovando quindi applicazioni in una variegata gamma di applicazioni forensi, come l'identificazione di fluidi biologici, lo studio di piante e pollini e di larve nel contesto dell'entomologia forense. Il metodo si è rivelato affidabile, in grado di identificare con precisione la specie di origine di un campione. Esso è, inoltre, perfettamente integrabile con le successive analisi per la tipizzazione del DNA, mediante i correnti metodi di analisi di microsatelliti.

Antitrust? Grazie, abbiamo altri impegni! - abstract in versione elettronica

139142
Giannaccari, Andrea; Landi, Camilla 1 occorrenze
  • 2013
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Grazie, abbiamo altri impegni!

La sedazione palliativa: i temi caldi - abstract in versione elettronica

140517
Sangalli, Luisa; Turriziani, Adriana 1 occorrenze
  • 2013
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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In questo contributo abbiamo esaminato e riflettuto sugli aspetti principali e controversi legati alla SP emergenti dalla letteratura, lavoro che ha costituito la premessa per delineare un processo decisionale e linee guida procedurali interni al nostro hospice. Molti aspetti, a partire dalla definizione, all'indicazione, alle procedure per la SP non hanno ancora uno standard internazionalmente definito e condiviso, ma sono disponibili linee-guida e raccomandazioni internazionali che, seppur con basso livello di evidenza, sono strumenti indispensabili che esprimono la riflessione e l'esperienza di medici palliativisti esperti e preparati. Proprio per i sottili confini etici e clinici che separano la SP da pratiche eutanasiche, la nostra riflessione porta a ribadire la necessità che la pratica della SP debba essere condotta con rigore, attenzione e competenza e che cresca sempre di più la formazione di personale competente e dedicato che conosca tutte le fasi della procedura della SP, nella loro forma e nel loro contenuto. In termini etici è necessaria una seria valutazione del rapporto tra la finalità per cui si agisce e l'azione condotta, pertanto la modalità con cui si persegue lo scopo rivela le reali intenzioni che sottendono l’azione. Anche nel caso della SP seguire una precisa e condivisa modalità di procedura è atto fondamentale che ne rivela, nella pratica clinica, la retta intenzione. Ne consegue che tutte le riflessioni finalizzate ad una buona pratica clinica sulla SP, sono essenziali per garantirne la liceità etica. Con queste premesse, la possibilità di una SP può costituire "un 'continuum' di una buona pratica clinica" basata su un'attenta ed empatica considerazione del paziente e della sua famiglia il cui benessere, dalla nascita alla morte, è priorità e scopo di ogni atto medico, in particolare nelle CP del fine vita.

La situazione giuridica e pastorale dei fedeli delle Chiese cattoliche Orientali in Germania - abstract in versione elettronica

140887
Mandiyil, Jacob 1 occorrenze
  • 2013
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Nella prima parte abbiamo voluto vedere la situazione dei migranti e cattolici stranieri in genere in Germania. Nella seconda parte abbiamo cercato di rispondere alla domanda: chi ha la giurisdizione sui fedeli delle Chiese cattoliche Orientali in Germania? Nella maggioranza dei casi il Vescovo latino del luogo ha giurisdizione su questi fedeli orientali "extra territorium", salvo restando l'eccezione prevista dal can. 916 par. 5 del CCEO [Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium]. Nella terza parte ci siamo preoccupati di vedere la situazione attuale delle Chiese cattoliche orientali presenti in Germania. Almeno 11 delle 22 Chiese cattoliche Orientali si trovano in Germania: quella Greco-cattolica Ucraina, Siro-Malabarese, Siro-Malankarese, Caldea, Sira, Greco-cattolica Romena, Greco-cattolica Melkita, Greco-cattolica Russa, Greco-cattolica Albanese, Etiopica e Maronita. La presenza e la cura pastorale degli orientali cattolici nelle diocesi latine deve essere un'occasione di mutuo apprezzamento e arricchimento.

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