Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbiam

Numero di risultati: 68 in 2 pagine

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Astronomia

408773
J. Norman Lockyer 4 occorrenze

Delle fasi che presenta Venere abbiam già detto nel § II del presente capitolo. Ora noteremo soltanto che noi non possiamo ammirare questo bell'astro quando ha il suo diametro apparente massimo, ossia nella sua congiunzione inferiore,

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Fra le costellazioni, notissime sono quelle che il Sole attraversa, come abbiam detto nel paragrafo XI del capitolo primo, in grazia del suo corso annuale apparente lungo l’eclittica. Sono le costellazioni zodiacali, e Zodiaco si chiama la zona di cielo che le comprende; ne abbiamo già enunciato i nomi (paragrafo appena citato) parlando del moto apparente annuo del Sole.

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Del resto non abbiam bisogno di discutere questa supposizione che urta il buon senso, dacchè abbiamo l'altra verosimile, già da me posta innanzi, la quale rende completamente ragione dei fatti che voi stessi avete notati.

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Per far ciò, attenendoci alla verità, non avremo che a trasportare il centro del circolo minore (che abbiam finto or ora rappresentasse l’equatore) sulla circonferenza del circolo maggiore P'M'PN', conservando fra i piani di essi la primiera inclinazione. Così avremo rappresentato la Terra che ruota intorno a sé stessa in un piano, e che ad un tempo muovesi in un altro piano al primo inclinato.

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L'evoluzione

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Montalenti, Giuseppe 1 occorrenze

Dei Multa abscondita sunt majora his«Poche cose abbiam visto dell’opera di Dio | Molte, ancora ignote, sono anche più grandi».

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L'uomo delinquente

466149
Cesare Lombroso 14 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
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. - Forse un criterio migliore è dato dalle giornate di salario equivalenti al costo annuale degli alimenti di un individuo, il che però rasenta di molto quello studio che abbiam già fatto nell'alimentazione (Vedi Tav. pag. 153) I confronti della criminalità internazionale esposti in questa tabella vanno accolti naturalmente con certa riserva per le diverse condizioni morali e legistative dei vari paesi: ciò vale specialmente, ci nota il Bodio, pei reati contro il buon costume. È importante però che quanto agli omicidi le cifre delle ultime statistiche (L. Bodio, Sul movimento della delinquenza nel 1893, pag. 51) lasciano invariata la gradazione, salvo che l'Inghilterra passa al primo posto e la Scozia al secondo..

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. - Quanto alla Francia, in cui però non abbiam potuto avere la cifra dei risparmi, ma solo il numero dei depositanti per abitante, pigliando per dato di ricchezza la cifra dei libretti della cassa di risparmio, su 1000 abitanti, dal 1884-85, abbiamo che i delitti crescono sempre in ragione diretta della ricchezza, cioè:

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S'aggiunga l'interferenza provocata dalla razza semita e clima caldo nell'Italia meridionale, che abbiam veduto aumentare tutti i delitti contro le persone e in parte contro le proprietà e che coincidendo in Italia con scarso risparmio ne confondono l'influenza, facendo prendere il fattore climatico ed etnico per l'economico.

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La ricchezza, insomma, è a sua volta impedimento al delitto ed anche sua eccitatrice, come del resto abbiam visto per l'istruzione, per la densità, per la civiltà ecc., e come vedremo per la religione. Questo è il criterio nuovo che bisogna introdurre nell'eziologia dei reati ammettendone ed esplicandone le contraddizioni, poichè la stessa fonte, a seconda le fasi e i caratteri, ora ci avvelena, ora ci preserva: e allora si vedono appianarsi le contraddizioni che son pur fatti come i fatti positivi e giovare alla spiegazione completa.

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E noi abbiam visto criminali religiosissimi (specialmente nella campagna e nei paesi poco civili) e criminali irreligiosi ed atei. Abbiam visto che fra i frequentatori delle chiese, criminali ed onesti quasi si equilibrano nelle proporzioni Però Maxime Du Camp esaminando 33 detenuti cellulari durante la messa notò che: 3 leggevano la messa, 1 colla testa coperta fissando l'altare, 1 era in ginocchio, 1 faceva mostra di leggere il messale e leggeva il Magasin Pitoresque, 1 piangeva, 26 a tavola leggevano o lavoravano., se spesso i primi non li superano (V. vol. I).

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Abbiam veduto che, in grazia di una bolla antica, or è pochi anni, il clero di Sicilia componeva a denaro i delitti. Quindi, all'inverso di quanto accade ordinariamente, i preti sonvi spesso complici di delinquenti. - L'avv. Locatelli, in Sicilia, deplora d'avervi veduto, in due anni, ben 8 preti condannati per assassinio: due preti, p. es., uccisero un servo perchè denunziava al vescovo le loro oscenità.

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E abbiam visto che qui i giovani pigliano una parte maggiore (V. vol. II) ed i popoli più intelligenti e più colti, ed abitanti dei paesi caldi.

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., nelle assoluzioni dei giurati, che sono in grande aumento dal periodo 1876-80 al 1881-85: ciò che aggrava il significato dell'aumento della criminalità per condanne che abbiam visto avvenire malgrado suo.

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In Italia studiando l'Indice cefalico sulle tavole di Livi (o. c.) abbiam veduto che nelle 21 provincie con prevalenza doligocefalica (da 77 a 80 inclusi) la media degli omicidi, ferimenti è di 31‰ mentre la media generale è di 17; in tutte, poi, eccettuate Lucca e Lecce, in 19 cioè su 21 le quote degli omicidi sono superiori alla media.

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Ciò è in perfetta opposizione con quanto abbiam trovato nell'antropologia del crimine; il che ci è prezioso aiuto a dimostrare essere la brachicefalia esagerata nei criminali uno spiccato carattere degenerativo.

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E giova accoppiare il sentimento della vanità a quello della giustizia, che come abbiam veduto (Vol. I) è in essi assai vivo quando non sia soffocato dalle men nobili passioni, con che si ottiene di mantenere la disciplina e raddoppiare il lavoro, e ciò: facendo giudici i detenuti delle mancanze dei compagni, dividendoli in piccoli gruppi (come usa Obermayer) che eleggono fra loro i propri sorveglianti e maestri, destandosi, così, uno spirito buono di cameratismo, e rendendosi possibile una dettagliata, individuale istruzione, la sola veramente proficua. Détroit, in America, diede il maggior numero di istrutti, perchè i 385 reclusi vi sono divisi in ventuna classi con 28 maestri, tutti, meno uno, condannati, notandovisi che i peggiori condannati sono i migliori maestri (Pears, Prisons and Reform, 1872) sicchè fino nei peggiori si può trovare uno strumento di miglioramento per gli altri.

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«Tutt'altro invece è la cosa quando si tratta di bambini: le difficoltà svaniscono per metà, poichè abbiam tra le mani una materia plastica. L'ambiente e le circostanze hanno per formare e plasmare una vita un'importanza ben più grande che non si creda! Io ho fatto l'esperienza che un ambiente nuovo e sano è più potente a trasformare e rinnovare un individuo, che non lo sia l'eredità nell'imporgli la tara. Tutto sta nell'arrivare a cambiare e purificare l'ambiente abbastanza presto e completamente perchè si atrofizzino gli istinti maligni».

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Nè può essere l'istruzione poichè abbiam visto che essa aumenta la criminalità; la ragione unica è che Ginevra (V. Cap. VIII, Ricchezza) è forse il solo paese dell'Europa centrale ove si accumularono istituti di carità mutua che senza avvilirla rimedia ai mali più gravi della povertà; ed istituti preventivi per bimbi, per le donne abbandonate, contro all'alcoolismo ecc.

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In una nazione aduggiata da un'onnipotente e triste burocrazia, la Russia, noi abbiam veduto l'energia dei settari perseguitati (e così nella terra libera d'America, i Mormoni) trasformare regioni quasi inabitabili in campagne straordinariamente ubertose, dove sorsero intere e popolose città. - Ecco la simbiosi.

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Natura ed arte

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Giovanni Virginio Schiaparelli 1 occorrenze

Non conviene dunque illudersi su questi, che abbiam chiamato avvicinamenti di Marte alla Terra; sono vicinanze relative, e la Luna, che pure dista da noi trenta diametri del globo terrestre, ha ancora su Marte un grandissimo

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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

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Angelo Secchi 6 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
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Potrebbe quindi accadere che una gran parte dei movimenti stellari, di cui abbiam parlato dianzi, non fossero che dovuti alla traslazione del nostro Sole, ossia non fossero che moti apparenti, e come dicono gli astronomi parallattici. Ma se una gran parte di tali movimenti è dovuta a tal cagione, certamente non lo saranno tutti, e perciò complicandosi il problema del moto apparente col reale, la soluzione diventa più difficile.

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Abbiam detto che i tempi delle rivoluzioni dei medesimi potevano pure determinarsi colla massima precisione mediante le osservazioni delle loro opposizioni col Sole: ciò e facile capire, ed ecco come.

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Il Polo Australe di questo circolo è, come abbiam detto, presso la stella Fomalhaut, cioè in 10or 45m di A. R, e 30° Decl. Sud, e il Boreale si trova in 22or 45m di A. R e 30° di Decl. Nord non lungi da xi Orsa Maggiore. Esso taglia l’Equatore a 4or 45m e 16or 45m di A R., e l’Eclittica nelle costellazioni del Toro e dello Scorpione presso Antares ed Aldebaran, ed ha una inclinazione di circa 70° alla medesima.

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Abbiam cercato di riprodurre le sue forme nelle Tavole l.a e 2.ª molto ridotte, come è naturale.

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Da apposite ricerche col nostro refrattore che è uguale a quello di Dorpat (di 9,6 pollici inglesi) e che abbiam trovato avere una forza penetrante poco diversa dallo specchio di Herschel di 18 pollici, risulterebbe potersi con esso vedere fino alla grandezza quindicesima (15.2), cioè due ordini avantaggiati più oltre del limite assegnato da Johnson. Si concede in genere che le grandezze estreme Herscheliane sono esagerate, e che l’estrema scala di questo astronomo non è in consonanza colla parte superiore della medesima.

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Siccome però l’estensione di questo catalogo interromperebbe troppo il corso dell’opera, così abbiam creduto bene metterlo in fine, ove il lettore lo troverà aumentato di varii accessori sopra la 1a edizione fatta nelle Memorie degli spettroscopisti italiani del 1876.

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Lezioni di meccanica razionale. Volume primo

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Tullio Levi Civita - Ugo Amaldi 2 occorrenze

Conformemente a quanto abbiam fatto per i campi a tre dimensioni, giova introdurre la densità media e la locale

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Diremo Φ i·i+1 quella che si esercita in B i+1, e che, in condizioni di equilibrio, deve essere, come abbiam visto, diretta nel senso P i P i+1 e avere intensità indipendente dalla posizione di B i+1 .

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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

518632
Venanzio Giuseppe Sella 1 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
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(a) Quando daremo una ricetta qualunque prescrivendo le proporzioni delle sostanze in tante parti come abbiam fatto qui sopra senza specificare se queste parti siano di volume o di peso, si deve sempre intendere che siano parti di peso, perchè occorrendo parlare di volumi ne faremo speciale menzione. dallo spazio di 12 ore, quindi filtra il liquido, e conservalo per l’uso in una bottiglia chiusa.

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Problemi della scienza

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Federigo Enriques 18 occorrenze

Ciò che abbiam detto intorno alla interpretazione dei rapporti logici dei concetti e alla supposizione di oggetti del pensiero mediante questi, vale sotto certe condizioni di possibilità dei concetti, implicitamente ammesse nelle considerazioni precedenti.

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Giacchè in primo luogo, come abbiam visto, codesta ipotesi non potrebbe accettarsi per riguardo ad una distribuzione omogenea della materia nel mezzo ambiente, senza infirmare addirittura il fondamento comune delle Geometrie euclidea e non euclidea; e, quando si supponesse in concreto un'azione della materia sulla propagazione della luce negli spazii celesti, questa azione diverrebbe in più modi accessibile a nuove osservazioni indirette.

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Il concetto della linea, abbiam detto, deriva per mezzo di un'associazione e di un'astrazione dalle possibili rappresentazioni genetiche ed attuali di essa.

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.; è invece dovuta, come abbiam detto, ad un organo speciale di riferimento del tatto, la valutazione delle distanze e quindi la genesi di una esatta idea della congruenza o uguaglianza geometrica.

Pagina 189

In qual modo reggerà essa, poichè abbiam visto cadere l'antinomia fra il soggetto e l'oggetto, trascendentemente presi? Procediamo a valutare alcuni esempii, che sembrano atti a condurci ad una conveniente definizione induttiva.

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Una progressiva idealizzazione porge già, come abbiam visto, una semplice immagine geometrica della forza agente sopra un punto materiale. Ora a questa immagine si riattaccano i primi principii della Statica, con una tale evidenza che si dura fatica a riconoscere in essi qualcosa di più di una conoscenza geometrica.

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Tuttavia è per noi inutile di confutarla, dappoichè abbiam visto nel cap. IV non esservi alcun oggetto rispondente alla parola «spazio».

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Il procedimento di astrazione che conduce a definire la massa secondo la rappresentazione newtoniana, non si applica, come abbiam visto, all'insieme

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Ma, come abbiam detto, l'ipotesi metafisica cartesiana non soltanto conduce ad una rappresentazione quantitativa, o misura dell'intensivo, bensì anche pretende di dirimere l'arbitrarietà pressoché illimitata delle associazioni capaci di fornirla, e vuoi porgere quindi una misura privilegiata, naturale o assoluta.

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E ciò che abbiam detto pei solidi potrebbe ripetersi pei liquidi.

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Abbiam già rilevato che l'importanza di questo schema sta nella rappresentazione e nel legame posto fra i varii fenomeni elettro-magnetici e in ispecie fra i fenomeni d'induzione.

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Ma le speculazioni intorno a questo meccanismo nascosto restano troppo lontane dalle applicazioni concrete della teoria, la quale, come abbiam visto, ha un contenuto indipendente dalle sue basi meccaniche.

Pagina 297

E abbiam detto come questa tendenza si esplichi ugualmente nel processo costruttivo della Scienza e nei sogni poetici

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Vogliamo soltanto aggiungere a quanto abbiam detto innanzi sul metodo scientifico, che non basta contemplare e coordinare in una sintesi i resultati generali della Scienza; occorre propriamente farne la critica sotto l' aspetto logico e psicologico, che conviene agli scopi della Gnoseologia sopra definiti.

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Abbiam visto che la credenza in qualcosa di reale implica sempre una supposizione, alla quale si appoggiano le nostre attese o previsioni.

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Una più larga applicazione del postulato anzidetto, riuscirà quindi, non soltanto ad estendere la conoscenza volgare, ma anche a proseguire quella approssimazione, che abbiam visto appartenerle. Onde il concetto stesso della realtà risulterà progressivamente precisato.

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Rappresentare i fatti per mezzo di concetti, significa, come abbiam detto, associare ed astrarre, quindi riunire i dati bruti, poi separarli, scegliendo ciò che diverrà elemento essenziale costitutivo del concetto, lasciando da partegli elementi accidentali.

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Del resto basta ricordare come abbiam visto allargarsi il cerchio delle supposizioni, che entrano a costituire sempre di più il dominio della realtà scientifica, per scorgere quanto siamo lontani da quell'empirismo ristretto, che, secondo le massime di S. TOMMASO apostolo, accorderebbe credito soltanto alle sensazioni immediate.

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Sul clima di Vigevano. Risultati di osservazioni fatte in questa città per 38 anni (1827-1864) dal cavaliere Dott. Siro Serafini calcolati e dedotti da G. V. Schiaparelli

536286
Schiaparelli, Giovanni Virginio 3 occorrenze
  • 1868
  • Francesco Vallardi
  • Milano
  • meteorologia
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Con questa regola abbiam calcolato la variabilità relativa per le 36 decadi dell’anno (tavola XVI). Ai numeri della colonna XII (variazioni semplici) fu aggiunto il doppio dei numeri della colonna V (variazioni doppie), e si ottenne così la colonna XIX, la quale contiene il numero totale delle variazioni unitarie o dei gradi osservati in ciascuna decade. La colonna XX contiene il numero delle sequenze corrispondenti, e la colonna XXI la variabilità relativa, espressa in millesimi dell’unità. L’andamento annuale di questa si osserva meglio nella colonna XXII, che contiene la variabilità perequata per medie di 5 in 5, o nella curva della figura 11, inscritta Variabilità relativa perequata, che è la rappresentazione grafica della predetta colonna XXII.

Pagina 35

Ma di più, in virtù della legge di persistenza degli agenti meteorici, la probabilità di serenità nei giorni che immediatamente precedono o seguono il quarto ed il quinto sarà notevolmente aumentata, come poc’anzi abbiam mostrato. La serenità media dell’intera lunazione apparirà dunque più grande. Anche questo effetto non dipende da alcuna proprietà particolare al quarto od al quinto giorno, ma vale egualmente per qualsivoglia giorno e per qualsivoglia periodo diverso dalla lunazione.

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Qui sopra abbiam trovato nella seconda decade di maggio una particolare inclinazione del tempo allo stato nuvolo (Cap. I). Checché si voglia credere in tale proposito, attender si devono altri risultamenti paralleli a questi nostri, prima di pronunziare una sentenza definitiva.

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