Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene

215477
Garelli, Felice 5 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
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Governati in questa maniera i vitelli, li vedrai crescere a vista d'occhio, e valere molto più che non abbia costato il loro mantenimento.

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Così si conservano bene, e piacciono molto alle vacche; quantunque la fermentazione le abbia fatte un pochino acide. Anche il fieno bruno, ossia lasciato fermentare, come è uso in molti luoghi, diventa più saporito, nutritivo, di facile digestione, sia per le vacche lattaie, e pei buoi destinati all'impinguamento, sia pei cavalli.

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Quindi eseguisci la stregghiatura del bestiame, come altrove t'ho detto; dopo la quale distendi nuovamente la lettiera in tutta la posta, perchè il bestiame abbia comodo di riposare. Al mezzogiorno, e alla sera si ripetono i pasti nella stessa maniera; abbeveri ogni volta il bestiame; lo pulisci, se occorre; porti fuori gli escrementi; distendi la lettiera, e ne aggiungi dell'altra. Governato con queste cure, il bestiame cresce, produce, e diviene una sorgente di guadagno.

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Il cuore fa festa, e vuole che tutto abbia un aspetto più gaio. Si vestono gli abiti più belli per andare a messa ed a vespro: per via, e sul piazzale della chiesa, è un ricambiarsi continuo di amichevoli saluti. Sembra che in questo giorno tutti si voglian più bene; si rammentano i cari lontani, e anche i trapassati; si scrive al figliolo, o al fratello, che andò soldato; si legge qualche pagina di un libro istruttivo o morale, e vi si ragiona sopra. Così le ore fuggono, come fossero minuti. Ma la giornata non finisce senza una qualche opera buona: si ricorda qualche vecchia ammalata, priva di tutto, e le si porta anche solo un po' di pane; ma le si reca insieme una parola di conforto, che le giova più del pane. Così si santifica la festa nelle buone famiglie campagnuole. Così la santifichi tu pure, che sei un bravo giovanotto. Or che pensi tu di quei giovinastri che profanano la festa nelle bettole, o con giuochi disonesti? Tu hai il cuore in pace: ed essi? Tu domani ti rimetterai con più lena al lavoro: ed essi? Tu diventerai un buono ed onesto coltivatore: ma essi come finiranno? Prega il Signore che li corregga, e li faccia buoni: ma fuggi la loro compagnia; essa non fa per te.

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Per quanto si abbia una tempra robusta, come si può vivere sani in luoghi sì fatti? A dormire in camere umide, scure, c'è, pei ragazzi specialmente, da perdere la salute per sempre. Quasi tutte le malattie dei contadini, le febbri, le infiammazioni, i dolori nelle articolazioni, sono cagionate dalle abitazioni malsane. Nella casa di Gian Pietro si ammalarono tutti, un dopo l'altro, dello stesso male; e due ragazzi ne morirono. Il medico dichiarò la malattia essere un tifo, e ne diede la causa all'acqua del pozzo, guasta dalle infiltrazioni del vicino letamaio: e infatti l'acqua di quel pozzo, lasciata per un giorno in un bicchiere, puzzava di marcio. Oh che! Ci vuol tanto a fare il letamaio lontano dal pozzo, e dietro casa?

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