Se tutti gli elementi lasciano supporre che il Silvestri abbia tentato di uccidersi preso dal rimorso di aver ucciso la moglie, c'è anche da pensare che egli abbia cercato la morte per il dispiacere causatogli dal suicidio della moglie.
Le ferrovie svedesi hanno immediatamente ordinato una inchiesta, ma sembra da escludersi che qualcuno abbia delle responsabilità: si è trattato di una tremenda fatalità.
Ma è bene che abbia a disposizione un certo nucleo di forze in vigilanza della zona critica.
È noto che, nella sua versione, l'imputato insiste sull'accidentalità dello sparo; ma sembra difficile poter ammettere che il notaio, anche quando per implorare o reagire avesse toccato le mani del proprio aggressore, abbia potuto esercitare una pressione cosi intensa da determinare lo sparo.
Sebbene l'imputato abbia ripetutamente modificato la versione data originariamente sul misterioso dramma, i funzionari della polizia sono persuasi che i pezzi sezionati del corpo (sembra una cinquantina), avvolti in quella carta speciale multicolore che i negozianti adoperano durante le feste natalizie, siano stati gettati a casaccio in vari secchi delle immondizie in diverse strade della metropoli. Le illecite pratiche di cui si è detto sarebbero state compiute il 24 dicembre.
Non si sa, frattanto, cosa abbia intenzione di fare il Governo ecuadoriano nei confronti delle tribù ritenute colpevoli del massacro. Quando accadono fatti del genere nei Paesi dell'America latina, non sempre si fanno «spedizioni punitive», dato che esse risultano molto costose e rischiose.
Romeo, di guardia al pronto soccorso, si trovasse a casa sua, per quanto, avendo lasciato al posto di guardia il suo recapito telefonico, egli abbia potuto facilmente essere rintracciato quando il Grisani gli telefonò per chiedere il suo intervento.
Si sarà notato come la pubblicità, che un tempo si faceva in versi rimati, ora abbia adottato la forma della prosa ritmica, più o meno coscientemente. Nessuna meraviglia che i versi della bambina prodigio somiglino a quelli dei verseggiatori adulti. Per molti anni, le arti in genere sono state 5 ridotte a fenomeno istintivo; e in questo senso la bambina Minou, come i disegnatori bambini, entrano in una letteratura e pittura senza storia, ferme al loro momento di emozione e di semplice suggestione del suono, o del ghirigoro sulla carta.
La voce, cupamente echeggiante sotto le volte dei raggi e della rotonda, era quella di uno degli ospiti più turbolenti che il Cellulare abbia mai avuti: lo zingaro Johannes Frenot, il giovane nomade dal passato enigmatico, condannato il 6 dicembre scorso dalla Corte d'assise di Milano a tre anni e tre mesi di reclusione per il rapimento della studentessa Giovanna Delasio. Una settimana fa lo zingaro ha iniziato lo sciopero della fame con una singolare pretesa: quella di essere amnistiato seduta stante. Inutilmente i funzionari del carcere hanno cercato di fargli comprendere che un'amnistia così sbrigativa non è nelle loro facoltà. «O mi fate uscire, o non mangio più», ha ribattuto lo zingaro ribelle. E ha cominciato a rifiutare i due pasti quotidiani. In seguito a questo pervicace atteggiamento, la direzione del Cellulare disponeva il ricovero del giovane in una cella-infermeria, sotto la vigilanza dei medici del reparto ospitaliero del carcere. Per il momento Johannes Frenot viene nutrito mediante una sonda, mentre continuano i tentativi di indurlo a più miti consigli. Il rapitore della studentessa di Sesto San Giovanni si è mostrato comunque irremovibile nella sua decisione. «Uscirò di qui in qualsiasi modo - ha esclamato - magari in una cassa da morto». Tuttavia è opinione dei funzionari responsabili che si tratti soltanto di un'azione dimostrativa. In vista della discussione in sede d'appello del suo ricorso.
Accademia della crusca
