Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbi

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Come devo comportarmi?

171848
Anna Vertua Gentile 2 occorrenze
  • 1901
  • Ulrico Hoepli
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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È un dovere, per la moglie, quello di parlare sempre urbanamente con il marito, non dimenticando mai le amabili formalità del scusa ti prego abbi la compiacenza, grazie, che cambiano il comando in preghiera e compensano con l'espressione della gratitudine. Ma, per amor di Dio, non si ecceda; non si cada nelle sdolcinature, che urtano, come offese alla dignità. Chi mai non proverebbe disgusto a sentirsi dire :Angelo mio Cuore mioTesoro Benedetto Amore bello!» Non è un frasario che stizzisce e fa stomaco?

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Abbi fiducia in te stesso; accetta il posto che ti diedero la divina provvidenza, la società de' tuoi contemporanei, il concorso degli avvenimenti. Gli uomini saggi hanno sempre fatto cosi. Fa il tuo dovere di marito e di padre, sempre. Lagnarsi d'aver compiuto il proprio dovere è supporre che fosse stato meglio trascurarlo o tradirlo. Non indebolire la tua energia con vane aspirazioni, con snervanti illusioni. Ricorda, che la gioia sta solo in ciò che si sente; e gli uomini inuggiti dal piacere, non sentono più; la sazietà toglie all'anima l'appetito. La facolta della gioia è concessa solo a chi gioisce di rado. Come l'oro in Australia, la gioia si trova sparsa senza regola nè legge; qualche volta in fine polvere; di rado in grandi masse. Ricorda, che al di sopra della bontà, della prudenza, della moderazione, dello stesso amore, vi ha l'idea suprema, che sola può far fronte al dolore e alle disgrazie. Avrai bisogno di virtù per gli altri; per te stesso hai bisogno del sentimento religioso. Il malcontento, incresciosità, il fastidio, sono una mancanza di fiducia in sè stessi, sono malattie della volontà. Dice Emerson: «La sola cosa seria e potente in natura è la volontà. La società è servile perchè manca di volontà.» Dice un pensatore moderno: «Senza la fede in noi stessi, nelle promesse della scienza e della patria, nei sorrisi dell'arte, nella lotta contro il dolore e le sciagure umane, si cade nell' inerzia contemplativa, nella ripugnanza a la fatica, al pensiero; nella rassegnazione passiva e convinta a la violenza o al dominio altrui. «Le anime libere che sanno fissare il vero, non si logorano, non si sfibrano nel fervore della battaglia di ogni giorno, in questo eterno dramma dell'esistenza; non depongono tristamente le armi, nè si ritirano smarrite e ferite per sempre.»

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