Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbeveratoio

Numero di risultati: 6 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Sull'Oceano

171280
De Amicis, Edmondo 1 occorrenze
  • 1890
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
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Pagina 166

Come si fa e come non si fa. Manuale moderno di galateo

200556
Simonetta Malaspina 1 occorrenze
  • 1970
  • Milano
  • Giovanni de Vecchio Editore
  • paraletteratura-galateo
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Pagina 56

La giovinetta campagnuola

207745
Garelli, Felice 1 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • Paraletteratura - Ragazzi
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Pagina 75

Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene

215502
Garelli, Felice 1 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
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Pagina 112

Il ponte della felicità

219078
Neppi Fanello 1 occorrenze
  • 1950
  • Salani Editore
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
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Una fontana di marmo rosa di squisita fattura serviva da abbeveratoio alle mandrie. Alcuni colombi tubavano sul bordo scolpito e aggiungevano grazia alla pace di quel bellissimo paesaggio. Alvise e Lorenzo si fermarono a guardare la chiesa, detta di Nostra Signora, e mentre si trattenevano a osservare certe iscrizioni antiche murate sulla facciata, si radunarono intorno a loro molte persone ansiose di conoscere il ragazzo veneto che aveva saputo impossessarsi di una galea turchesca e condurla a ingrossare le file della flotta cristiana. Tutti volevano parlargli, offrirgli frutti saporiti e fiori, invitarlo a casa per mettere a sua disposizione ogni ben di Dio. Alvise era commosso da tanta cortesia, e nella sua timidezza avrebbe voluto fuggire quella celebrità inattesa; ma Lorenzo, abituato alla vita mondana, lo incoraggiava a rimanere e a mostrarsi compiacente con quella popolazione generosa. Alvise accolse volentieri i suggerimenti dell'amico e alla fine distribuì ai poveri buon numero di aspri, moneta turca d'argento, di origine romana e bizantina, molto diffusa in oriente e nei possedimenti veneti. Quegli aspri facevano parte del tesoro trovato sulla nave corsara e da Sebastiano Veniero lasciato ad Alvise come preda di guerra. Il ragazzo lo aveva diviso con Agnolo e con i pescatori calabri dai quali era stato aiutato ai condurre la galea, alle Gomenizze. Quando sonò l'ora di tornare a bordo, i due giovani vennero accompagnati fino alla riva del mare dalla popolazione del luogo, che li salutò con molte belle parole e con l'augurio di rivedersi a Venezia, dove essi trafficavano molto, soprattutto in frutta secca e agrumi. Sulle onde stanche, sotto il dolce sole di ottobre, le navi della flotta cristiana posavano immobili; ma presto avrebbero spiegato le vele e sarebbero volate incontro al loro meraviglioso destino, nel nome di Dio.

Pagina 114

Mitchell, Margaret

221490
Via col vento 1 occorrenze
  • 1939
  • A. Mondadori
  • Milano
  • Paraletteratura - Romanzi
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E siccome lui insisteva ogni giorno, finalmente lo hanno condotto fuori dalla cella nel cortile, e c'era un abbeveratoio per i cavalli dove tutto il reggimento si era lavato nella stessa acqua! E volevano che si bagnasse lí dentro; allora lui rispose che preferiva il proprio sudiciume meridionale al sudiciume yankee! E... Rossella udiva la voce continuare gaiamente; ma non distingueva piú le parole. Non riusciva a pensare che due cose: Rhett aveva piú denaro di quanto lei credesse, ed era in prigione. Il fatto che quell'uomo fosse in carcere e forse in procinto di essere impiccato mutava alquanto la prospettiva, rendendola anche piú brillante. A lei, in verità, non importava nulla che Rhett andasse a penzolare all'estremità di una forca. Condivideva, in fondo, l'opinione del dottor Meade... Ma se riusciva a sposarlo mentre era in carcere, tutti i milioni diventerebbero suoi il giorno in cui egli fosse impiccato. E se il matrimonio non era possibile, forse ella riuscirebbe ad ottenere un prestito con la promessa di sposarlo quando fosse liberato, o promettendogli... sí, promettendogli qualunque cosa! E se lo impiccavano, il giorno della restituzione non verrebbe mai. Per un momento inorridí al pensiero di diventar vedova per il benigno intervento del governo yankee. Milioni in oro! Poter riparare Tara, ingaggiare degli agricoltori, piantare miglia e miglia di cotone... E avrebbe dei bei vestiti, e tutto quello che le faceva piacere, e mangerebbe a volontà; e cosí anche Súsele e Carolene. E Wade avrebbe dei buoni cibi e ingrasserebbe un pochino; avrebbe dei vestiti caldi e una governante, e piú tardi andrebbe all'università... invece di crescere scalzo e ignorante come un boscaiolo! E potrebbe far curare il babbo da un buon medico; e per Ashley... Dio, quante cose potrebbe fare per Ashley! Il monologo di zia Pitty si interruppe bruscamente con un: - Ebbene, Mammy?, e destandosi dai suoi sogni Rossella vide Mammy sulla soglia, con le mani sotto al grembiule, che la fissava col suo sguardo penetrante. Chi sa da quanto tempo si trovava lì, e chi sa quante cose aveva udite e osservate! - Miss Rossella sembrare stanca. Essere meglio che andare a letto. - Sí, sono stanca - e Rossella si alzò e guardò Mammy con uno sguardo infantile e un po' smarrito - e temo che mi stia anche venendo un raffreddore. Zia Pitty, ti dispiace se domani rimango a letto e non ti accompagno a fare le tue visite? Vorrei proprio andare al matrimonio di Fanny domani sera; e se il mio raffreddore peggiora, non potrò uscire. Invece, con una giornata di letto me la caverò. L'espressione di Mammy mutò; ella apparve preoccupata quando prese le mani di Rossella e la guardò in faccia. Era pallida e disfatta; tutta la sua eccitazione era caduta. - Avere mani di ghiaccio, tesoro. Venire subito a letto. Io preparare tè di sassifraga e portare mattone caldo per farti sudare. - Dio, come sono sciocca! - esclamò la vecchia signorina balzando in piedi e accarezzando il braccio di Rossella. - Ho chiacchierato senza pensare alla tua stanchezza... Domani resterai a letto a riposarti e io verrò a farti compagnia... Oh Dio, no; non posso! Ho promesso alla signora Bonnell di andare da lei. Ha la grippe, e anche la sua cuoca sta poco bene. Mammy, sono felice che tu sia qui; cosí domattina verrai con me ad aiutarmi. Mammy accompagnò Rossella su per le scale, borbottando contro il raffreddore e le scarpine troppo sottili e altre osservazioni del genere. Rossella fu molto contenta pensando che forse la mattina dopo potrebbe liberarsi di Mammy e andare alla prigione yankee per vedere Rhett. Mentre saliva le scale sentì in distanza il brontolio del tuono che le ricordò il rombo lontano delle cannonate. Rabbrividì. Per tutta la vita il tuono le ricorderebbe ormai il cannone e la guerra.

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