Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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GIACINTA

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Capuana, Luigi 1 occorrenze

Anche la signora Teresa si mostrava abbattuta. - Sfido io! - disse Ratti al Villa in un orecchio. - La Banca era una bella poppa! L'ingegnere scoppiò a ridere: l'idea della poppa gli parve buffa. Molti si voltarono a guardarlo. - Che c'era da ridere in quel frangente? Quel Villa era un cretino! Che ne capiva del credito e degli affari che andavano giú a rotta di collo? - Vi confondete? L'importante è che la Banca paga, da tre ore. Duri un'altra oretta, e sarà salva. - Pare lo facciano apposta! La maggior parte dei libretti di depositi presentati alla riscossione sono con cifre grosse. - Meglio. Infatti, vedendo che si continua a pagare, l'effervescenza è scemata. Entrò il giovane Porati, che andò difilato da suo padre e cominciò a parlargli sotto voce. Il signor Ottavio scrollava la testa, passandosi il fazzoletto sulle labbra asciutte, rianimandosi un pochino. E quando Ernesto ebbe finito, tutti lo circondarono fra una tempesta di domande. - Le cose andavano bene. Quel povero diavolo del cassiere si batteva come un eroe, freddo, imperterrito, tirando le operazioni in lungo, più che poteva, con gli occhi all'orologio. La Banca nazionale aveva mandato dei soccorsi. Giú c'era un contabile di essa e il Gerace in conferenza col commendatore. S'aspettava il direttore della Banca popolare. Bella questa solidarietà dei diversi istituti di credito! Marietta trasse in disparte la signora Marulli per avvisarla che il signor commendatore l'attendeva nel salotto della signora contessa. - Vengo subito. Ma continuò altri cinque minuti a ragionare col cavalier Mochi e con due azionisti della Banca, per non insospettir questi; poi uscí. Giacinta, in piedi, appoggiata alla spalliera di una seggiola, seguiva con lo sguardo il commendatore che andava su e giú pel salotto, tirandosi nervosamente le fedine grigie, lanciando delle torve occhiate di traverso. - Pover'uomo! Le faceva compassione. Senza la compra della palazzina ... Ma già, forse, avrebbe fatto una grossa corbelleria. All'arrivo della mamma, Giacinta si accostò alla finestra dove il conte Giulio stava a guardare la folla, dietro la persiana, divertendosi come un ragazzo. - Teresa, - disse Savani concitato, andandole incontro e prendendola familiarmente per una mano; - Teresa, quelle trenta mila lire? Ricorro a voi proprio all'ultimo. - Quali? - rispose la Marulli. Savani capí il vero significato di quell'accento di sorpresa, e disse subito: - Oh, non le perderete! ... Uno, due giorni soltanto ... Ve lo giuro. - Ma, ecco ... - Non le perderete! Manca un quarto d'ora alla chiusura. Venticinque, trenta mila lire possono salvar la banca da un disastro. Abbiamo fatto miracoli. Ho buttato tutto il mio nell'abisso; lo ripescherò piú tardi. Se oggi si chiudesse la cassa senza arrestare i pagamenti ... Teresa, quelle trenta mila lire! Ve ne prego! - Non le ho piú, da tre giorni. - Non le avete piú? Il commendatore la guardò fisso, incredulo. Ma quella alzò fieramente la testa, mostrandosi offesa dal sospetto: - Domandatene al Porati. Ho fatto un'operazione con lui. Volevo anzi consultarvi. Ma in questi giorni siete stato così occupato! ... Savani sentì mancarsi il terreno sotto i piedi. - Non le avreste perdute! - mormorò, lasciandosi cadere sopra una poltrona. La signora Teresa si guardava le punte delle dita, impassibile: - Ha buttato il suo nell'abisso? - pensava. - Una ragione di piú per non buttarvi anche il mio. - E cosí? - domandò Savani, affannosamente, al Gerace comparso sull'uscio. - Si è chiuso pagando. Il commendatore, levatosi in piedi, diè una occhiata di rimprovero alla Marulli, e uscí come un lampo dal salotto. - Il pericolo è dunque scongiurato? - domandò la signora Teresa. - Tutt'altro - rispose Andrea. - Domani è domenica. Un giorno, in questi casi, è un enorme guadagno. Ma, che amministrazione! Un vero caos. Temo che il marcio sia troppo. - Ah! - ella esclamò dandosi ragione. Giacinta e Andrea s'erano scambiata una stretta di mano. - Ha chiesto del denaro anche a te? - domandò la Marulli alla figlia. - Povero commendatore! Mi fa pietà. Se non avessi comprata la palazzina ... - Ma è il fallimento! - le diè sulla voce la madre. Entrava dalla finestra il confuso rumore della folla che cominciava a disperdersi. - Verrai domani? - disse Andrea, appena la signora Teresa fu andata via. - Sí. - C'è qualcosa per aria. - Che mai? - Oh! finora, dei sospetti soltanto. - Sospettino pure! - Ti fidi troppo. - Eh, via! Giacinta sorrideva. Quelle paure di Andrea solleticavano, eccitavano il suo orgoglio di donna. - Bravo! Benone! - esclamò il conte all'improvviso. I due amanti trasalirono. Egli applaudiva una guardia di questura che dava, a diritta e a manca, scappellotti ai ragazzi. - Oh! tu? - disse, scorgendo Andrea. - Che congiurate costí? Vorreste spartirvi i milioni della Banca ... fallita? E rideva.

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