Ciò non significa la scomparsa di ogni equa progressività, in quanto la stessa legge abbatte una foresta di comodi rifugi per i ricchi: ma il divario con il resto del mondo è imponente. L'aliquota massima in Svezia è dell'80 per cento, in Giappone del 70, in Gran Bretagna del 60, in Germania del 56, in Canada del 50. Ovunque, i redditi più pingui, e sovente anche i più magri, sentono l'onere di una tassazione appesantita da quarant'anni di aggravi.
Un'altra pallottola «dum-dum» abbatte il brigadiere dei Carabinieri Pietrocala, di Bari, che valorosamente si era gettato all'assalto. La macchina del generale è colpita da numerosi proiettili perché si trova nel mezzo della mischia. La lotta continua anche dopo il tramonto, nell'oscurità notturno, e solo verso mezzanotte cessano gli ultimi colpi di fucileria che inseguono i fuggiaschi abissini.
Un fulmine si abbatte in chiesa tra i fedeli
Al confronto è tuttavia singolare il tema etico-sociale affrontato nel film del 1977 «Ulan», titolo che si riferisce a un vento fortissimo e catastrofico che talora si abbatte nella regione dell'Issyk-Kul ma che viene metaforicamente comparato all'alcolismo. Okeev denuncia questa piaga spesso affrontata dal cinema sovietico (a Pesaro se n'è avuto esempio anche da un melodrammatico film del georgiano Ciaureli, «Saba», datato 1929) descrivendo, con toni di dura e disperata amarezza che esplodono in un finale agghiacciante, la progressiva degradazione di un uomo divenuto schiavo dell'alcol fino a travolgere nella tragedia anche gli affetti più cari.
Il corpo squassato dai singulti, si abbatte bocconi per terra. E allora dalla turba dei Flagellanti, i quali hanno ascoltato in silenzio la confessione del peccatore, si leva una voce a intonare lo spunto di una lauda sacra. E un'altra voce segue, che continua della prima il pensiero e il canto. E poi, una a una, gruppo a gruppo, altre ancora si accompagnano a quelle, e dal cuore infiammato del popolo la lauda fiorisce e sale nell'aria chiara del mattino.