Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbastanza

Numero di risultati: 543 in 11 pagine

  • Pagina 1 di 11

La fatica

169987
Mosso, Angelo 1 occorrenze
  • 1892
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
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Avrei ancora molte altre cose da dire sulla fatica del cervello e dei muscoli; ma per questo volume, il lettore ne ha abbastanza.

Pagina 351

Come devo comportarmi?

172919
Anna Vertua Gentile 2 occorrenze
  • 1901
  • Ulrico Hoepli
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Il giovine gentiluomo conosce abbastanza la società per non offendere mai nessuno e non offendersi facilmente. Egli sa che l'uomo è da per tutto il medesimo; che l'albagia e impertinenza sono un annesso dell'umanità, che là dove gli uomini sono riuniti, si vede chi si dà aria maestosa e protettrice, come chi si aggira indifferente o ossequioso; s'incontrano difetti e virtù, simpatie, antipatie. La superbia, lo scetticismo, la servilità, sono cose che interessano a pena a pena la sua mente; non gli toccano il cuore mai; compatisce ai difetti, ammira la virtù; non è soggetto ad inesplicabili antipatie che non hanno ragione; non è trascinato mai da quelle simpatie quasi fulminee che compromettono spesso il buon senso ed hanno, quasi sempre, per conseguenza, la delusione ed il rammarico. Ci sono alcuni che simpatizzano a prima vista. Si avvicinano, si salutano con piacere; si direbbero vecchie conoscenze e si vedono per la prima volta. A vederli si è tentati di ammettere, secondo la dottrina buddistica della metempsicosi, che costoro fossero già legati in amicizia in vita anteriore.

Pagina 176

La sua casa deve servizio essere un nido artistico; morbido, caldo, elegante; la sua biancheria, non e mai abbastanza fine nè abbastanza adorna; i suoi vestiti sono modelli di buon gusto per stoffa e fattura; gingilli preziosi i suoi cappellini; oggetti di valore i mantelli e le pelliccie: capilavori i gioielli. I fornitori non riescono mai a servirla secondo il suo desiderio; le persone di servizio non possono rispondere alle sue esigenze. È una raffinata !... e lo dice e ripete con una certa compiacenza, con l'intima soddisfazione di chi crede di esser fatta d'una pasta diversa dagli altri; di chi presume che Dio si sia piaciuto di plasmare il suo corpo con arte speciale, per la ragione che quel corpo doveva essere il suo, della signora tale. Ora, le donne, che si regaiano la qualità di raffinate e che come tali, trattano da grossolane e rozze le persone dalle abitudini semplici, dalla vita modesta, non sono altro, in fin de' conti, nonostante le loro arie di pretensione, le loro smorfie da schifiltose, e i sorrisetti e le paroline di compatimento per chi è di loro più indipendente e anche più generoso, non sono altro che povere schiave del loro corpo; il quale, a forza di essere trattato con riguardi d'ogni maniera, in tutto accontentato, accarezzato, lusingato, ha finito per diventare miseramente delicato, esigente, incapace di sopportare fatiche e dolori; ha finito per opprimere l'anima. E il bello è, che la gente, così detta delicata, vede, in questo assoggettarsi alla materia, nientemeno che un raffinamento della civiltà!

Pagina 397

Il successo nella vita. Galateo moderno.

174020
Brelich dall'Asta, Mario 10 occorrenze
  • 1931
  • Palladis
  • Milano
  • Paraletteratura - Galatei
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Se in una famiglia si trovano tra gli invitati abbastanza persone giovani, e se il numero dei signori avvicina almeno quello delle signore, un piccolo ballo improvvisato sarà sempre gradito ed avrà successo. In tale occasione si vuota in fretta una stanza, ed uno tra gli ospiti si mette al pianoforte e suona. Al giorno d'oggi si usa

Pagina 153

Il più importante però è naturalmente di procurare abbastanza ballerini. Per un ballo di casa - sia anche il più modesto - si deve indossare il vestito di sera. In tale occasione si mandano degli inviti speciali, ai quali si deve rispondere in tempo, affinchè i padroni di casa vedano il numero dei partecipianti e possano provvedere ad un numero abbondante di ballerini. E' assai penoso quando ci sono più ballerine che ballerini.

Pagina 154

Abbigliamento: Dato il clima abbastanza mite, è inutile munirsi di un abbigliamento eccessivamente pesante. Visitando le grandi metropoli è necessario munirsi di abiti da sera. Nell'Opera di Parigi e nei principali teatri di Londra, frequentando i posti migliori bisogna presentarsi in marsina.

Pagina 195

Si devono evitare le fatiche, sia fisiche che intellettuali, e si dedichi abbastanza tempo anche alla dormitina del dopopranzo; non starebbe bene però di tralasciare del tutto la ginnastica. Moderati esercizi del corpo sono utili e consigliabili dunque anche durante a cura d'ingrassamento, per conservare l'agilità, la salute e il buon umore.

Pagina 229

Cionondimeno si adopera l'elettrolisi abbastanza spesso anche per far sparire tumori sanguigni, per eliminare voglie colorate, lentiggini, macchie epatiche, verruche, tumori cutanei, ecc.

Pagina 273

L'organizzatore del gioco prende un anello di tendina oppure altro anello prestato da qualcuno dei giocatori ed un pezzo di spago abbastanza lungo e che abbia a fare tutto il giro dei giocatori e che sia possibilmente senza nodi. I due capi dello spago possono essere cuciti insieme, od intrecciati, o legati con un po' di refe o di sottile filo di ferro, per chiudere il circolo dello spago senza l'ingrossamento di un nodo. Se si tratta però di un nodo solo attraverso il quale non passi l'anello, non fa niente, poichè l'anello può esser rimandato nell'altro senso di circolazione. Si infila l'anello nello spago e lo si tiene nascosto con la mano, e poichè tutti tengono lo spago con le due mani protese in avanti, il giocatore che è messo al centro deve indovinare in quale mano sia l'anello. Se indovina egli prende il posto del giocatore scoperto e questi deve mettersi al centro e cercare in quale mano sia l'anello.

Pagina 281

Si tagliano due striscie di carta o meglio di cartoncino leggero e resistente ed abbastanza lunghe. La larghezza deve essere tale da potersi tagliare facilmente in lunghezza anche più volte, quindi sarà consigliabile una larghezza di 6 fino ad 8 centimetri. Una delle striscie viene incollata ai due capi in modo da formare un circolo. L'altra si incolla in modo che la parte diritta di un capo aderisca al rovescio

Pagina 318

Se non si ha da sè abbastanza denaro, si pagherà almeno il 10 per cento del prezzo della merce comperata e si verrà a prenderla più tardi. Una merce non pagata si può portare via soltanto da un negozio dove si è bene conosciuti. Se siete sconosciuti non imbarazzate il proprietario con simile desiderio. Meglio è farsi portare la merce in casa e consegnare poi al fattorino il resto dell'importo. Il pagamento puntuale è una esigenza naturale. Molti hanno una certa trascuranza per quanto concerne gli affari di denaro e lasciano aspettare i negozianti a lungo; i molti piccoli crediti del commerciante s'accrescono talvolta a « deficit » enormi e ne minacciano l'esistenza. Anche pagando a rate, fatelo sempre puntualmente!

Pagina 69

Essa deve essere abbastanza morbida, pur avendo una certa sostenutezza o rigidità da rendere possibile un nodo che aderisca bene al colletto. I due capi della cravatta lunga non devono venir nascosti nell'apertura della camicia, tanto meno dei pantaloni. Perchè la cravatta non svolazzi o non esca dalla scollatura del panciotto si potranno adoperare i ferma cravatte di metallo a molla. Non può però dirsi che ciò sia molto elegante. (La tavola illustrata aggiunta a questo capitolo intestata: « L'arte di farci il nodo alle cravatte » serve ad insegnare quest' arte non troppo difficile, ma tuttavia non conosciuta da tutti).

Pagina 74

Devono essere abbastanza comodi, pur rimanendo aderenti. Il bottone superiore deve essere sempre chiuso. Il colore non deve fare un contrasto vivo con quello dei vestiti, però i guanti lavabili vanno bene con ogni vestito: essi però devono essere sempre assai puliti. Guanti di filo e di seta non sono adatti per società. Guanti neri si portano soltanto per lutto, in occasione di visite o ricevimenti di secondaria importanza; i signori possono tenere i guanti in mano: per es. assistendo ad un thé, nel pomeriggio dove il vestito da sera non sia obbligatorio non è necessario calzare guanti. Per ricevimenti di maggiore importanza o in feste da ballo si portano guanti bianchi « glacés ». I signori, che amano la comodità se ne liberano appena entrati nella sala, senza per questo trasgredire alle leggi dell'etichetta. In chiesa non si levano i guanti.

Pagina 74

Il Galateo

181416
Brunella Gasperini 3 occorrenze
  • 1912
  • Baldini e Castoldi s.r.l.
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Ben lo sapeva Socrate, re degli ascoltatori, padre della conversazione, che si guadagnò per questo fama imperitura e una tazza di cicuta: cose entrambe abbastanza meritate.

Pagina 129

E invece è ancora abbastanza buona. Vediamo di interpretarla insieme.

Pagina 160

Le persone molto importanti, o molto occupate, o che ci tengono a sembrare tali, usano spesso far chiamare la gente dalla segretaria o dalla domestica: questo sistema, che non è gentile in caso di telefonate private, è abbastanza normale per le telefonate di lavoro: purché colui che fa chiamare si tenga pronto a prendere il ricevitore non appena la segretaria avverte che la persona cercata è in linea. Anche se siamo importantissimi e occupatissimi, non siamo autorizzati a far aspettare in linea per più di due minuti (son già molti) una persona che abbiamo fatto chiamare noi. Fosse pure un «inferiore». E non valgono le giustificazioni tipo: «Scusa, sai, ma sono preso fino al collo». Se è così, aspettate a chiamare la gente quando avete il collo libero.

Pagina 227

Il codice della cortesia italiana

184520
Giuseppe Bortone 1 occorrenze
  • 1947
  • Società Editrice Internazionale
  • Torino
  • verismo
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Questo modo di viaggiare non è ancora abbastanza diffuso, sia perché costa troppo, e sia perché molti mancano di coraggio. Alle signore sopra tutto si raccomanda di astenersene se non hanno il pieno dominio dei loro nervi, e se non hanno fatto almeno qualche piccolo volo di prova. Puntualità assoluta, trovandosi sul campo d'aviazione un po' prima dell'ora fissata per la partenza. Salire e prender posto nell'apparecchio soltanto quando si è autorizzati, e conservando il posto che non a caso è stato assegnato. E poiché lo spazio è piuttosto ristretto, sforzarsi di essere piú ch'è possibile discreti. I viaggiatori non debbono di propria iniziativa aprire porte e sportelli, né debbono gettare alcun che dai finestrini. Data la delicatezza delle manovre, ciascuno deve attenersi scrupolosamente alle prescrizioni, evitando specialmente ciò che possa provocare scosse improvvise o troppo forti all'apparecchio. Per l'acconciatura e per il vestiario, evitare tutto ciò che possa offrir presa al vento. Essendo, poi, impossibile, o quasi, la conversazione, a causa del frastuono dei motori, chi abbia bisogno di distrarsi porti con sé qualcosa di particolarmente interessante da leggere. E se dovessero verificarsi inconvenienti di stomaco, tener presenti le raccomandazioni per i viaggi per mare, servendosi, secondo le prescrizioni, dello speciale ricettacolo (col c, non col g!).

Pagina 213

Il saper vivere

186630
Donna Letizia 2 occorrenze
  • 1960
  • Arnoldo Mondadori Editore
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Comunque... da noi. una regola abbastanza diffusa vuole che i piatti puliti vengano serviti sempre dalla sinistra(come quelli da portata)e i piatti sporchi vengano tolti sempre dalla destra del commensale. La mezzaluna da insalata va messa prima di passare l'arrosto, alla sinistra di ogni piatto. Volendo sveltire il servizio è ammesso servirla già riempita di insalata, subito dopo il primo "giro" dell'arrosto.

Pagina 100

Se lo spuntino è stato preparato a casa, si spera che non contenga pollo arrosto (appetitoso sì, ma così unto e complicato da mangiarsi sotto gli occhi degli estranei) né uova sode, forse non sode abbastanza, né pesche troppo mature, né arance dalla buccia troppo aderente e sottile. Chi mangia le proprie provviste non è tenuto ad offrirle ai compagni di viaggio. Se qualcuno dovesse farlo, gli si risponde con un « no, grazie». Caramelle e cioccolatini possono eventualmente essere offerti e accettati.

Pagina 162

Galateo per tutte le occasioni

188072
Sabrina Carollo 1 occorrenze
  • 2012
  • Giunti Editore
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
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In quest'ultimo caso la distinzione principalmente consiste nella lunghezza dell'abito, che aumenta quanto più in là nella serata si va; ✓ per la mezza sera quindi è indicato un abito da cocktail - un abito abbastanza elegante, ma che arriva al ginocchio o al polpaccio; ✓ dopo le 20.00, in caso di ricevimento, si possono sfoggiare abiti da sera, la cui lunghezza arriva generalmente alla caviglia e hanno una scollatura di media ampiezza; ✓ infine sono d'obbligo per serate di gala e grandi ricevimenti gli abiti da gran sera, indumenti decisamente impegnativi, la cui lunghezza copre i piedi e con accenno di strascico, scollature più generose soprattutto in caso di ballo, occasione che addirittura consente di scoprire le spalle.

Pagina 243

Il pollo non si mangia con le mani. Galateo moderno

188499
Pitigrilli (Dino Segre) 1 occorrenze
  • 1957
  • Milano
  • Casa Editrice Sonzogno
  • paraletteratura-galateo
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Come se di nemici non ne avessi abbastanza, con questo " Galateo „ ho voluto farmene ancora qualcuno. P.

Nuovo galateo

190117
Melchiorre Gioja 3 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
  • paraletteratura-galateo
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Siate breve nelle vostre lettere colle persone occupate d'affari o di scienze; colle persone amate le vostre lettere non saranno mai lunghe abbastanza.

Pagina 206

Non si può abbastanza ricordare ai giovani il credito o lo scredito che ci fruttano i compagni che frequentiamo, e come dalle qualità buone o ree di questi inclina il Pubblico a giudicare delle nostre. Infatti,

Pagina 222

Voi non rinfaccerete dunque all'amico traditore i beneficii di cui lo colmaste, non isvelerete i segreti ch'egli vi confidò, né porrete segni a' vostri motteggi le debolezze che in lui scopriste; ma direte piuttosto tra voi stesso: Non sono stato abbastanza avveduto nella scelta, ed è giusto che io porti la pena della mia ignoranza.

Pagina 235

Nuovo galateo. Tomo II

194595
Melchiorre Gioia 1 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
  • paraletteratura-galateo
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Non può abbastanza censurarsi, perché contraria alla confidenza e quindi all'allegrezza, la smania di coloro che vogliono conoscere tutti gli affari altrui, saperne le più minute circostanze, e dei nomi chieggono notizia e de' luoghi e, per trarvi di bocca qualche cosa di più, pria fingono di non avere ben inteso, poi vi dimandano schiarimento ad un dubbio; ora vi piantano avanti un sospetto come infallibile, e, vedendo che lo rispingete, mostrano di ricredersi passando al sospetto opposto; e dalla nuova vostra negativa o meraviglia fatti accorti, si ripiegano sopra sè stessi per ritornare all'attacco; e o con gran pompa di tolleranza v'invitano ad aprir l'animo, o con improvvisa ed isolata interrogazione vi sorprendono; e tenendo gli occhi fissi sopra di voi, cercano di leggervi nel volto l'impressione che fanno i loro discorsi; la quale, paragonata e unita alla vostra risposta, serve loro di via per giungere al vero. Questa curiosità conduce i ciarlieri, i parabolani, gl'invidiosi, i tristi per tutte le case, i palchi, i caffè, onde raccogliere e raccontare

Pagina 126

Galateo morale

196832
Giacinto Gallenga 2 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino-Napoli
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Questa raccomandazione mi permetto di estenderla agli spazzini municipali i quali non vanno sempre abbastanza guardinghi nelle loro funzioni. La polvere negli occhi non fa bene, fisicamente e moralmente, a nessuno. E se anche, con un po' d'attenzione, voi riusciste a rimuovere il pericolo di rimaner acciecati per alcuni minuti, sarebbe un tanto di guadagnato per l'igiene della vista. «È certo, scriveva Franklin a proposito dell'istituzione degli spazzini pubblici in Filadelfia, è certo che un poco di polvere negli occhi a un galantuomo nella via o in una bottega, quando tira vento, non è il finimondo: tuttavia il rinnovarsi spesso di tale molestia in una città popolosa merita che qualcuno vi pensi e non son da biasimare coloro che almanaccano per far cessare incomodi che, in apparenza leggieri, in fatto non lo sono punto. Il benessere degli uomini non è tanto l'opera dei segnalati favori della fortuna, i quali sono rarissimi sempre, quanto delle modeste comodità quotidiane».

Pagina 103

Ora voi sapete che nessuno a questo mondo, non escluso il sovrano, è abbastanza fortunato di non avere fuorché dei diritti, e dovere nessuno. Quando alcun di costoro vi viene innanzi a gridare: accidente ai signori! e ad eccitarvi con ipocriti compianti, ad invitarvi dolcemente ai chiassi, agli scioperi, alle dimostrazioni, rispondete pur loro con Massimo D'Azeglio «che dall'adulare la porpora all'adulare i cenci non corre divario di sorta». E smetteranno.

Pagina 184

Signorilità

198622
Contessa Elena Morozzo Della Rocca nata Muzzati 1 occorrenze
  • 1933
  • Lanciano
  • Giuseppe Carabba Editore
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Se la finestra è abbastanza fonda ella potrà mettervi una cassapanca coperta da un cuscino che faccia da imbottitura e da molti bei cuscini. Sarà un simpatico angoletto dove godere l'ultima luce con una lettura. Invece

Pagina 196

Come si fa e come non si fa. Manuale moderno di galateo

200490
Simonetta Malaspina 3 occorrenze
  • 1970
  • Milano
  • Giovanni de Vecchio Editore
  • paraletteratura-galateo
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Se non vi sentite abbastanza abili a sbucciare l'arancia, astenetevi dal prenderla quando siete invitati a pranzo: scegliete piuttosto un altro frutto. Non avendo la necessaria disinvoltura nell'usare forchetta e coltello,l'arancia potrebbe perfino schizzarvi via.

Frastornati da una serie di mode, di atteggiamenti esteriori che nulla hanno a che fare con il vero "saper vivere", moltissime volte noi tutti ci troviamo impreparati ad affrontare particolari avvenimenti: un invito a pranzo, un viaggio, un fidanzamento, una festa di laurea, un party e così via, per i quali esistono regole di comportamento abbastanza semplici la cui osservanza ci mette sempre e sicuramente al riparo da eventuali situazioni imbarazzanti e da errori. Questo manuale non vuole essere altro che un amico fidato cui ricorrere ogniqualvolta si presenti uno di questi problemi; ad esempio ci consiglierà come ringraziare gli amici che ci hanno ospitato, l'abbigliamento adatto a una cerimonia importante, come ci si comporta in ufficio, come presentarci alla nostra futura suocera, quale gioiello offrire alla fidanzata e in mille altre svariate occasioni. Un libro utile, quindi, per tutti e per tutte le circostanze.

Insomma, si potrebbe continuare a elencare mille esempi di questo genere: e tutti abbastanza comuni. Si tratta di gesti rapidi, forse involontari, forse impercettibili. E voi, del resto, siete sicuri di non esservi mai concessi questa piccola licenza? Siamo nel campo dei peccati veniali, che possono essere perdonati. È importante, però, che il piccolo gesto involontario non diventi un tic, un'abitudine, uno sgradevole gesto di tutti i giorni. Cercate di controllarvi. Chiedete a una persona di famiglia di rimproverarvi (purché non davanti a estranei) quando vi sorprende... in flagrante. E soprattutto distraetevi, se avvertite un piccolo prurito: non c'è niente di peggio che fissarsi, la tentazione di grattarvi diventerebbe irresistibile.

Pagina 222

Eva Regina

203580
Jolanda (Marchesa Plattis Maiocchi) 1 occorrenze
  • 1912
  • Milano
  • Luigi Perrella
  • paraletteratura-galateo
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Molte volte un gingillo elegante e grazioso costa come un ninnolo volgare: qualche volta costa anche meno e non lo si sceglie perchè non sembra abbastanza decoroso, abbastanza d' effetto. Si preferiscano più che è possibile le cose autentiche : una terracotta uscita dalle mani di un artista varrà più d'un ricco bronzo di fabbrica; un acquarello firmato da un buon pittore, sarà da preferirsi mille volte alle grandi oleografie dalle fastose cornici dorate, di nessun valore estetico. E non sarà mai consigliata abbastanza la sobrietà nell' arredamento. Poche e belle fotografie qua e là invece di una esposizione da stabilimento fotografico; fiori freschi in qualche vasetto di sagoma elegante, anzichè le goffe giardiniere ; qualche bel libro rilegato, invece degli album di cartoline illustrate: tende leggere che velino la luce e non la intercettino, come i pesanti cortinaggi. La moda d' oggi è avversa alle morbidezze, ai tappeti, alle imbottiture : pare intenda dare anche alla vita domestica un indirizzo più austero, più igienico, più semplice, direi più sereno. Per questo l' arte nuova mi è simpatica e la raccomando.

Pagina 289

Otto giorni in una soffitta

204551
Giraud, H. 1 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
  • Paraletteratura - Ragazzi
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Ho un bel fare il conto: non ce n' è mai abbastanza!... Costa caro dar da mangìare a questi tre ragazzi. Fortunatamente la signora non è in condizioni di badarci tanto. Via, Leonia, vado a finire di preparar la tavola. Riempitemi bene il vassoio. - State attenta, Maria, - dice Leonia, brontolando - stasera non potranno rifarsi con la pietanza: c' è soltanto una focaccia per ciascuno, non di più. - Fatele grosse, almeno, - chiede Maria che si lamenta, ma che poi è la prima a viziare i suoi padroncini. I ragazzi si sono messi a tavola. Maurizio ha richiesto l'arrosto, e Maria consiglia a Francesco di fare come suo fratello. - Non mangiate abbastanza, signor Francesco, siete troppo magro. - E io? - domanda Alano. - Anche voi potreste ingrassare un poco, signor Alano. - Via, Maria, lasciate tranquilli i ragazzi, che mangiano anche troppo, - dichiara lo zio Fil, uscendo dalla sua apatia, non si sa per qual miracolo. Maria non insiste, ma Francesco la consola chiedendo ancora dei fagiolini. Dopo la colazione di Nicoletta, colazione così abbondante che ha durato fatica a finire, Francesco le mostra un grande alfabeto, ma rimane sorpreso di vedere « sua figlia» ridergli sul naso. - Oh, - esclama essa ridendo di tutto cuore - tu hai creduto che non sapessi nemmeno questo! Conosco tutte le lettere e le sillabe, ma non so leggere correntemente, nè leggere i caratteri troppo piccoli. - Occorre dire che Francesco è rimasto un po' deluso? Sperava di avere la gioia completa d' insegnare a leggere a « sua figlia». - Ebbene, - dice però in tono allegro - sarà più facile. Ci vuole il primo libro dì lettura: eccolo! - Oh, Francesco, - esclama Alano - speravi che dopo la prima lezione Nicoletta avrebbe imparato l'alfabeto?! - Ma Francesco non è perfettamente in buona fede quando risponde: - Come vedi, ho fatto bene, poiché ne abbiamo bisogno. - Io, - dice Alano - propongo di far leggere Nicoletta quando

Pagina 53

Il libro della terza classe elementare

211065
Deledda, Grazia 1 occorrenze
  • 1930
  • La Libreria dello Stato
  • Roma
  • paraletteratura-ragazzi
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Da questi stradoni più grossi si staccano strade più piccole, ma ancora grandi abbastanza perché vi passino facilmente la carrozze e le automobili, due a due anche in senso contrario. Ai lati vi sta il marciapiede per i pedoni, protetti dai paracarri. E da queste strade si diramano altre minori, per le quali non passano due carrozze di fianco, e vanno ai paesi più pie. coli, dove passano poche carrozze. E dai paesi e dalle strade carrozzabili si diramano attraverso le campagne le strade campestri: da queste i sentieri, che si perdono nei prati, e nei campi arativi, e fra le viti e nei boschi. Ma voi vedete anche quelle righe nere più dritte, che attraversano la carta e passano soltanto pei paesi più grossi e per le città: quelle segnano le strade ferrate.

Pagina 351

Quell'estate al castello

213709
Solinas Donghi, Beatrice 1 occorrenze
  • 1996
  • Edizioni EL - Einaudi Ragazzi
  • Trieste
  • Paraletteratura - Ragazzi
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Qui tirai fuori la mia scoperta: - In fondo dev'essere un tipo abbastanza umoristico. - Oh sí: specialmente per mortificarmi, è di un umorismo che non ti dico. Il colmo dello spirito e della simpatia, proprio - . Naturalmente si capiva benissimo che pensava tutto il contrario. Di botto fece: - Ma non parliamone qui, vieni su in camera mia. In camera fece dietro - front e mi guardò fissa negli occhi. - Voglio dirti una cosa. Te la dico perché sei mia amica, ma guarda che è un segreto. C'era davvero, allora, il segreto o mistero. Mi pareva bene. - E tu dilla. - Non la ripeterai a nessuno? - Certo che no. - Ebbene, ecco: io mio zio non lo posso soffrire. Né lui né la zia. Tutto qui? Non lo trovavo per niente un segreto interessante, anzi mi dava persino un po' fastidio. - Ma dài! - dissi soltanto. Non mi veniva in mente altro. - Parlo sul serio. Ho le mie buone ragioni, sai. Strano: non mi venne nemmeno la curiosità di domandarle quali fossero queste ragioni. Anzi non volevo saperne niente, come se avessi paura di scoprire qualcosa che potesse rovinarmi la vacanza. Di nuovo mi sembrò che quella tale farfalla mi toccasse con la punta delle ali. Un tocco leggero leggero; freddino, però. Cosí - Oh, piantiamola adesso con questi discorsi! - Proprio a muso duro, tanto che mi riuscí di bloccarla, almeno per il momento. - Fammi sentire un disco, piuttosto. Difatti il grammofono portatile mi faceva voglia, era una cosa abbastanza di lusso allora e solo un'altra ragazza in classe nostra l'aveva, a parte Ippolita. Ascoltando dischi ci siamo messe a parlar d'altro e dopo un po' fu quasi come se non fosse successo niente. Però al trovatore e alla dama non abbiamo piú giocato, dopo quel primo giorno.

Sempronio e Sempronella

214621
Ambrosini, Luigi 1 occorrenze
  • 1922
  • G. B. Paravia e C.
  • Torino - Milano - Padova - Firenze - Roma - Napoli - Palermo
  • Paraletteratura - Ragazzi
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Quando i ragazzi escono di scuola bisogna già accendere la lampada nel tinello, altrimenti non ci si vede abbastanza per fare il còmpito. Le serate sono lunghe, eterne, ma si passano allegramente in compagnia, accanto al fuoco, dinanzi alla fiamma che ha tante lingue rosse, che parlano, cantano, zufolano, schioccano.

Pagina 24

Ti ho sposato per allegria

225964
Ginzburg, Natalia 2 occorrenze
  • 2010
  • Giulio Einaudi editore
  • Torino
  • teatro - commedia
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Mia madre è una donna abbastanza normale.

Pagina 29

Sono abbastanza importanti.

Pagina 40

Un eroe del mondo galante

226714
Alberti, Luigi 3 occorrenze
  • 1876
  • Successori Le Monnier
  • Firenze
  • teatro - commedia
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Che egli ha delle ragioni abbastanza serie da poter sperare....

Pagina 31

Ma il turbamento, l'agitazione di Arturo mi hanno parlato abbastanza....

Pagina 46

Credete forse che io non abbia abbastanza coraggio? Dubitate forse che io non abbia tutta quella fermezza che esige la mia sventura?

Pagina 53

Manon

234767
Adami, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1922
  • Edizioni Alpes
  • Milano
  • teatro - commedia
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E non siete abbastanza vendicato?... Questa vergogna, questo smarrimento, la crudele ironia che frusta a sangue l'anima nostra, non vi basta ancora?

Pagina 182

Casa di bambola

236736
Ibsen, Eric 2 occorrenze
  • 1894
  • Maz Kantorowicz
  • Milano
  • teatro - commedia
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Non t'abbraccerò mai forte abbastanza! Senti, Nora: spesso io desidero vederti minacciata da un grave pericolo, per poter esporre la mia vita, dare il mio sangue, mettere tutto in rischio, unicamente per proteggerti!

Pagina 101

L'ha dunque ammirata abbastanza, signora?

Pagina 94

Un letto di rose

238412
Adami, Giuseppe 2 occorrenze
  • 1924
  • Arnoldo Mondadori editore
  • Milano
  • teatro - commedia
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....per quanto la storia sia abbastanza semplice e comune... Ebbene, sì: conobbi Armando...

Pagina 131

Ho abbastanza da pensare a me stesso, io!

Pagina 53

Come le foglie

240998
Giacosa, Giuseppe 2 occorrenze
  • 1921
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • teatro - commedia
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Non ho fatto abbastanza per voi.

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Non mi pareva che tu facessi abbastanza per noi. Capisci? Capisci? Non senti nulla di quello che ti dico?!

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Documenti umani

244595
Federico De Roberto 2 occorrenze
  • 1889
  • Fratelli Treves Editore
  • Milano
  • verismo
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"Io qui non esprimo abbastanza bene quanto le nostre anime erano in comunicazione in quel momento. In generale, io non posso esprimere le sfumature delicate, il profondo, il meglio delle cose, perchè i termini mancano...." (Stendhal).

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Wagner che sdegna il mondo esteriore per cantare le crisi spirituali, non rinunzia abbastanza alla materia mettendo il suo canto in bocca di odiosi personaggi d'ossa e di carne. Il poema sinfonico eseguito da suonatori invisibili è la sola forma conveniente. Dove trovarla?

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