Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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«Diabolik» 20, Anno V (3 Ottobre 1966)

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CI PENSATE GIÀ VOI ED È ABBASTANZA!

Il Nuovo Corriere della Sera

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Sentiamo anche l'arbitro: «Una bella partita, abbastanza corretta; se gli italiani non avessero la pessima abitudine di gesticolare sempre, sarebbe anche più semplice. Il risultato mi sembra giusto».

Davanti al redattore austriaco che la intervistava, essa ha fatto le sue dichiarazioni con accento giudicato abbastanza convincente.

Gerda sapeva parlare abbastanza bene l'inglese ma non lo sapeva scrivere correttamente e per questa ragione aveva perso più tardi quel posto. Gerda si era trovata così da un giorno all'altro senza lavoro ed aveva potuto superare le difficoltà di quella situazione solo perché i suoi amici l'avevano assistita. Sta di fatto che nella primavera del 1954 Gerda Munsinger aveva trovato un nuovo lavoro in Francia come segretaria presso il quartier generale della NATO a Fontainebleau.

E i belgi - una formazione abbastanza solida, anch'essa creata attraverso una giusta fusione tra elementi giovani ed altri già rodati - si sono avventati nella partita con impressionante velocità e decisione. Tiberi aveva il compito dl marcare Verheyen. Invece non è riuscito a stargli addosso neanche nei primi momenti dell'incontro. È il secondo minuto, quando l'attaccante belga spara violentemente verso rete. Un piede di Janich altera la traiettoria. Anzolin, che sembra responsabile del tardivo tuffo, va quindi assolto. Ma il Belgio è già in vantaggio. E la squadra azzurra non si ritrova. I mediani laterali giocano troppo indietro, non indovinano un passaggio. C'è una profonda frattura tra le retroguardie e gli uomini di prima linea.

Ma la sostanza del lavoro di Coverciano è balzata in ogni caso abbastanza evidente: la coesistenza è un fatto possibile, oltre che necessario in questo momento. In fondo se andiamo ad analizzare la storia dei due gol vediamo che in entrambi è esistita una collaborazione Rivera - Corso. Sul primo, segnato al 10' da Rivera, l'azione è stata impostata a centro campo da Corso il quale ha dato sulla destra a Domenighini. L'ala è arrivata sul fondo e poi ha operato un preciso cross sul quale il milanista è entrato di precisione mettendo in rete. Superato il periodo dei pali, con uno di Riva e un altro di Rivera, si è arrivati al 29' quando, su un'azione impostata da Rivera, «perfezionata» da Corso secondo il suo inimitabile stile, Domenghini non ha avuto difficoltà ad insaccare. Poi nella ripresa, uscito Rivera, il quale aveva mostrato di essere in progresso rispetto alle ultime partite, si è «spenta» la luce per gli azzurri e al 6' il centravanti Cationi, approfittando di un errore di Guarneri. sostituto di Salvadore, e della scarsa convinzione di Negri, ha accorciato le distanze. Tutto qui in un'ora di gioco. Fabbri ha detto con una certa ironia ai giornalisti: «Domani vi voglio leggere». Saprà che tutti, compreso Rivera che addirittura dopo la partita si è espresso in termini quasi «calorosi» sulla possibilità di giocare con Corso, vogliono questa celebre coesistenza a Parigi.

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