Estraneo alla marina, io non posso giudicare abbastanza quanto danno possa arrecare questa scelta della posizione della diga nel punto ove si trovano meglio all'ancoraggio e che prediligono generalmente i bastimenti mercantili. A me basta di sapere che la maggior parte del golfo, meno una frazione più al nord, si presta benissimo per l'ancoraggio, non solo delle navi mercantili, ma anche delle nostre navi da guerra e specialmente delle corazzate. Non è dunque per questo motivo che a me non soddisfa la linea Santa Teresa e Santa Maria, ma bensì per il motivo fondamentale, per il quale una diga deve essere fatta attraverso alla bocca del golfo.
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Gli è soltanto in questo senso che mi sono permesso di fare queste poche osservazioni, nella speranza che, mediante gli 11 milioni e più destinati a provvedere un dato numero di bocche a fuoco, si riesca invece a provvederne un numero abbastanza maggiore, con una dote di proiettili molto più abbondante di quella che si possa ottenere con questa somma stessa, secondo le previsioni fatte.
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e di più questa diga presenterebbe delle aperture indispensabilmente larghe, perchè, essendo al largo mare, non si possono attentare le navi di entrare nel golfo se non in un'apertura abbastanza larga; oltre di che poi, per difenderla, non c'è dinanzi nessuna batteria che converga coi suoi fuochi al fronte di questo sbarramento. Dunque nell'insieme si vede che per la difesa militare quest'opera sarebbe facilmente vulnerabile; e nello stesso tempo, mentre abbiamo somma urgenza di attuarla al più presto possibile, e mentre, convien dirlo, non facciamo tante altre cose urgenti, per le strettezze della finanza, quest'opera noi non potremmo farla prima di diciotto anni e con una spesa non minore di venti milioni. Ma non è tutto ancora. A queste obbiezioni, che ho sentito fare nelle varie Commissioni di cui ho avuto l'onore di far parte, non mi sarei deciso a contrariarla se un'altra ragione assai più potente non vi concorresse, onde, nel mio modo di vedere, per essere logici, bisogna dire che essa è per lo meno spinta ad una distanza da riescire una superfluità. Si vorrebbe mettere questa diga così lontana, come ricordava l'onorevole Araldi, per assicurare l'arsenale dal bombardamento; ed egli anzi diceva: se il golfo fosse più rientrante, la vorrei mettere ancora più lontana, perchè così assicurerei sempre meglio l'arsenale da un bombardamento.
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Credo aver detto abbastanza per conchiudere che la diga intermedia sia preferibile.
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Però vorrebbe innanzi tutto che s'incominciasse a costrurre degl'isolotti pei forti, ritenendo che, mentre la spesa pei medesimi sarà minore di quella per la diga, si verrà in tal modo a conoscere con sicurezza l'affondamento della scogliera, che egli crede sarà assai riflessibile, e pure non ancora abbastanza determinato.
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Ma Venezia, sia per dono liberale della natura, sia per l'accorgimento dei suoi antichi reggitori, si trova abbastanza coperta dagli insulti nemici. Vero è che bisognerà, e questo già lo facciamo colla presente legge, armare le sue batterie d'artiglieria di grande potenza; vero è pure che bisognerà mettere in armonia le batterie attuali delle sue coste con le esigenze della difesa; vero è altresì che più tardi dovremo allargare il campo delle fortificazioni dal lato di terra se pure vorremo conservare alla Venezia le sue proprietà offensive e difensive, specialmente nel caso che dovessimo combattere una guerra sulla nostra frontiera orientale; ma ad ogni modo, anche così come si trova attualmente, e specialmente quando sarà munita delle nuove artiglierie di grande potenza, è abbastanza difesa dagli attacchi nemici. Ma alla Spezia c'è nulla, assolutamente nulla; se al giorno d'oggi una nave nemica, anche non corazzata, filasse per l'asse del golfo, arriverebbe invulnerata ed invulnerabile all'arsenale. Eppure alla Spezia, signori,
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Io temo di non essermi spiegato abbastanza chiaro, secondo quello che ho inteso dal signor ministro della guerra. Io non ho fatto doglianze intorno alla misura da lui presa di obbligare al servizio militare coloro che per malizia o per altre circostanze si siano procurato il difetto del dito a martello. Io sono d'accordo con lui nel volere tutelare la moralità, e per conseguenza la convenienza di provvedere a che nessuno si procuri con simili mezzi l'esenzione dal servizio.
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Tra coloro che uscivano di chiesa, e quelli che stavano di fuori per impedire che altri entrassero, avvenne un po' di tafferuglio, e questo milite a cavallo si dice che abbia ricevuto degli urti violenti da qualcheduno che si trovava in mezzo: egli allora sfoderò la sciabola e menò un colpo sul capo ad uno, che ne toccò una ferita, per altro abbastanza lieve, poichè la dicono sanabile in due o tre giorni, e la cosa finì lì; non vi fu più nulla; ognuno se ne andò pei fatti suoi, e chi ne ebbe ne ebbe.
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L'ordine del giorno dell'onorevole La Porta, l'ho detto abbastanza, è la sfiducia la più completa.
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Mi sembra però che i vari gruppi sono abbastanza disciplinati; onde possiamo astenerci dal perdere altro tempo con questa discussione.
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Allorquando posso notare tutto questo, io non mi ho da augurare buoni risultamenti da una discussione che possa condurre all'accettazione di proposte, siano del Ministero, siano della Commissione; e queste semplicissime osservazioni mi pare che giustifichino abbastanza la mia dichiarazione, che ho premesso, cioè, che io sono costretto ad essere contrario anche alle conclusioni della stessa Commissione.
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E quando l'onorevole ministro, rispetto all'imposta mobiliare, si rimette a quella specie di panacea suggerita dall'onorevole Maurogònato, in nome della Commissione generale del bilancio, cioè che si faccia una inchiesta per-un fatto che è palese, per un fatto che lo avrebbe dovuto convincere dell'inconsulto aumento che impose nel 1870, egli mostra così che vuol chiudere gli occhi all'evidenza, e non si penetra abbastanza del danno sempre crescente che il sistema arreca alle finanze e al paese.
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Indaghiamo dunque le cause per cui noi non siamo innanzi abbastanza; e allora, invece di rallegrarci della bontà della nostra amministrazione pubblica e della finanza, ne trarremo nuova lena per combatterle, e ciò per isciogliere il problema in un modo adeguato e concludente.
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Accademia della crusca
