Riflettendo sull'attualità del pensiero di Beccaria, nel duecentocinquantesimo anniversario della pubblicazione del libro "Dei delitti e delle pene", emerge il tema fondativo della legalità processuale, categoria rimasta a lungo trascurata e ora sopravanzata dalla creatività della giurisprudenza, che, anche mediante l'appello ai "milieu" sopranazionali, tende ad abbassare le garanzie dell'imputato rispetto al livello assicurato, a partire dai postulati illuministici, dall'interpretazione formale delle regole di funzionamento del rito penale.