Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbassare

Numero di risultati: 3 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

516570
Venanzio Giuseppe Sella 3 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Nella camera oscura per vedute il fronte che porta l’oggettivo dovrebbe essere mobile, ossia potersi entro certi limiti alzare ed abbassare, ciò permettendo all’operatore di regolare la relativa proporzione di cielo e di terreno sull’immagine, senza alterare la posizione della camera oscura.

Pagina 140

Questo consiste nel porre il bagno sensibilizzatore in un bacino sufficientemente largo e profondo, alzare da una parte il bacino in modo che il liquido si raccolga tutto verso la parte opposta, mettere il vetro da sensibilizzare nella parte del bacino lasciato a nudo dal liquido, e finalmente con un movimento acconcio abbassare il bacino. L’aceto-nitrato viene così a ricoprire in un istante tutta l’albumina stesa sulla lastra. Per riescire bene, basta che il liquido sia in quantità sufficientemente grande.

Pagina 310

La maniera più comoda nell’eseguire questa operazione è quella, che consiste nello avere il bagno sensibilizzatore in un bacino a sponde un po’ elevate, p. e. di 5 centimetri, ed un po’ più largo della lastra a sensibilizzare, nell’alzare da un lato il bacino stesso per mettere a nudo una parte del fondo mentre il liquido si raccoglie nella parte opposta, nel porre il margine della lastra che si tiene inclinata verso il bagno nella parte del fondo lasciata a nudo, quindi abbandonare la lastra a se stessa ed abbassare nel medesimo tempo il bacino, affinchè il bagno la possa tutta coprire. Lo strato del collodio è naturalmente dalla parte del vetro, che non è a contatto col fondo del bacino. Si agita per breve tempo il bagno, alzando ed abbassando convenientemente il bacino in modo da lavare la superficie dello strato, quindi col mezzo di un uncino di corno o di argento si solleva per uno dei suoi lati la lastra senza levarla tutta dal bagno. Si osserverà che essa è ricoperta di vene grasse. Si tuffa nuovamente nel bagno, e si continua l’agitazione del bagno sino a che l’apparenza grasso-venosa alla superficie dello strato sia perfettamente scomparsa. Ciò succede ora più, ora meno presto, p. e. in 2, 3 minuti, secondo lo stato del bagno e la natura del collodio impiegato. La lastra, che avrà perduto ogni apparenza grasso-venosa, che avrà un’apparenza di uniformità nella superficie dello strato, è sensibilizzata a dovere. Si estrae dal bacino, si lascia sgocciolare un momento, e si pone verticale, tenendola per un angolo, sopra alcuni fogli di carta bibula, quindi con un foglio della carta stessa si asciuga nel suo rovescio, e poscia si porta nel quadro destinato a portarla tosto nella camera oscura per ivi impressionarla col mezzo del fascio di raggi che viene trasmesso dalla lente. Ma si faccia attenzione, che la lastra, che è ancor umida, rimanga nel quadro nella direzione dello sgocciolamento del liquido, onde evitare che il bagno rimanente sopra di essa retroceda sul mezzo della superficie sensibile, la qual cosa potrebbe far macchiare la prova. Affinchè poi la lastra possa continuare a sbarazzarsi del poco liquido, che ancora contiene quando viene inserta nel quadro espositore, si fabbricano i quadri delle camere oscure in modo, che la lastra di vetro non sia posta che sui quattro suoi angoli, e rimanga un vuoto sufficiente lungo i margini di essa. Mettendo dietro della lastra un foglio di carta bibula, il liquido eccedente, che viene a deporsi nella incavatura inferiore del quadro, verrebbe assorbito, ed impedito ogni inconveniente che dalla sua presenza può derivare, e così vengono evitate le macchie marginali che possono guastare l’immagine.

Pagina 374

Cerca

Modifica ricerca