Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbassa

Numero di risultati: 5 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

391711
Toniolo, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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Esse si ripercuotono su tutte le manifestazioni della attività economica: — se il valore d'uso cresce o scema nel giudizio soggettivo delle cose, si esalta o si deprime anche l'attività personale per usufruire le cose stesse; — se il valore di scambio si eleva, il consumo si restringe, si rallenta la circolazione, e infine la produzione sminuisce e si arresta; viceversa se il valore si abbassa, si amplia il consumo, si espande il commercio e infine si provoca la produzione; e tali oscillazioni del valore si riflettono poi sui compensi della attività umana, e quindi sulla ripartizione dei beni utili e dei consumi.

Pagina 1.355

La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

399960
Murri, Romolo 3 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
  • Politica
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Togliete ai giovani il precetto della continenza, ed esaurirete le energie spirituali delle generazioni crescenti, preparerete l'uccisione di un popolo; togliete al matrimonio l'indissolubilità, e tutti i vincoli morali fra gli uomini si rallentano, a vantaggio d'un minaccioso individualismo: togliete il dovere rigido e severo della verità e della giustizia, togliete il calore dell'apostolato fatto di sacrificii, e la vita spirituale dei popoli si abbassa e si attenua, si dissolve nella voluttà e nel dominio brutale dei forti.

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Noi abbiamo detto esser Dio un essere od una volontà personale, nel senso che egli non è il mondo o l'anima del mondo o un essere inconscio ed indefinito, ma è invece pienezza di conoscenza e di volere: ma quando, per intenderne meglio la natura o per avvicinarla a noi, gli si danno attributi e modi di agire e di pensare umani, desiderii, compiacenze, avversioni, scopi antropomorfici, il nostro amore verso di Lui si impiccolisce e si abbassa, sicché si giunge quasi a misurarlo dagli atti esterni, dalle offerte, dal corso delle ore impiegate nel conversare direttamente con Lui, dal fervore dell'immaginazione che ce lo dipinge e ne scolpisce caratteri fantastici, dal numero dello giaculatorie rivoltegli durante il giorno.

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Tralasciando di servirci, nella operosa meditazione dell'anima, di questi concetti e dei più alti esempi umani di bontà di pietà di amore per giungere spiritualmente a Dio, sforzandoci di definire le persone di Lui a maniera quasi umana, a dargli modi di pensare e di agire simili ai nostri, la figura di Lui impallidisce e la vita religiosa si abbassa. Una delle figurazioni che ebbero più voga in un periodo di servitù spirituale e di decadenza fu quello che di Dio faceva un grande sovrano, con la sua corte, i suoi favori e favoriti, le sue collere, il suo ceremoniale: molti libri di pietà sono ancora pieni di queste goffe similitudini; e si cercava l'esempio del perfetto cristiano negli usi del perfetto cortigiano. "L'uso non muta ancora" ed anche libri di pietà recentissimi sono pieni di questo frasario cortigiano: i loro autori non sanno ancora che il re, oggi, regna e non governa; frase ingenua e sciocca, anche essa, ma che ci fa intendere il potere regale come espressione di esigenze collettive ed ufficio governato e misurato da queste, il quale deve esser quindi in armonia con gli altri organi della vita collettiva. Eppure Gesù aveva così apertamente opposto nel Vangelo il concetto del suo regno a quello dei re delle genti ⸺ Vos autem non sic ⸺ il servigio buono e fraterno al dominio, l'umiltà pia e l'abbandono confidente alla cupidigia astuta, la sobria o severa penitenza al molle vestire d'azzurro, di porpora e d'oro: e l'autorità nella chiesa apparve servizio ai fedeli del Cristo. L'umanità sa che essa non potrà mai, nella sua vita di quaggiù, raccogliere un giusto concetto di Dio nelle povere forme del suo intendimento astratto e meno ancora nelle fantastiche creazioni dello spirito, vestite d'un tenue velo di senso: ma essa ha collocato quel concetto al culmine delle sue più alte aspirazioni morali, ha proiettato in esso la parte più pura e più alta di sé, ha identificato con la religione, con il servizio divino, lo sforzo più intenso e più difficile che va compiendo per la propria liberazione dal male; e, illuminata dalle meravigliose parole del Cristo, si è fissata nel pensiero di Dio come in quello del Padre comune che nel male e nel dolore affina qui tutto le sue creature, per elevarle a sé, alla pienezza della visione e del possesso di un bene tutto spirituale. Lo sforzo primo di ogni anima cristiana deve essere quello di collocare e di reggere il concetto che essa si fa di Dio a questa altezza, al vertice dell'anima anelante verità e giustizia; se esso si abbassa, tutto l'equilibrio della vita interiore rimane scosso, poiché la luce vera non poteva venirci che dalle vette, e l'ideale religioso discende al livello di altri ideali terreni o passeggeri, se non anche, talora, più basso.

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La stampa quotidiana e la cultura generale

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Averri, Paolo 1 occorrenze
  • 1900
  • Averri, La stampa quotidiana e la cultura generale, Roma, Società Italiana Cattolica di Cultura, 1900, IV-70.
  • Politica
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Esso si ispira invece alle comodità d'una protezione corrompitrice, appoggia indistintamente le sane opinioni conserva trici e le ingordigie parassitarie di classi anormali, abbassa la tutela della conservazione sociale sino ai limiti di difesa a oltranza di pochi, uomini e di poche fazioni; e rappresenta quindi il male “reazione„ come altri, nel campo opposto, rappresentano il male “rivoluzione”.

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