Le prime convulsioni di carattere generale nel campo economico, furono quelle del luglio 1919 contro il costo della vita: fu una facile insurrezione eccitata da elementi anarcoidi e da spinta politica, maturata però attraverso sei mesi di facile illusione che dopo la guerra i prezzi dovessero scendere; e resa acuta invece dalla salita senza freni di questi, per evidente abbandono del controllo pubblico sui larghi margini della audace speculazione privata. Il saccheggio delle rivendite e degli esercizi, le « gride » alla spagnola del ribasso del 50 per cento, le commissioni popolari per i calmieri, diedero l'impressione fugace di un arresto alla ascesa dei prezzi, che riprese invece con ritmo accelerato; e a compensare le asprezze dei costi e la insopportabilità della scarsezza delle merci di uso, si invocava nuovo caroviveri per gli impiegati e nuovo aumento di salari per i lavoratori. L'immagine della palla di neve, nel circolo dei prezzi del mercato e degli aumenti di salari e delle paghe, saltava agli occhi di tutti; mentre l'effetto immediato fu l'aumento del disavanzo dell'erario e la svalutazione della moneta: che alla loro volta determinavano ed erano determinati reciprocamente dai fattori degli alti costi o degli alti salari.
Pagina 135