Un po' meno incerti appaiono i confini del danno, attesa la precisa giurisprudenza della Corte di Cassazione a proposito della tripartizione tra danno patrimoniale, danno biologico (in senso nel senso di danno non patrimoniale) e danno morale (in senso oggettivo e in senso soggettivo), apparendo, almeno al momento, abbandonato il danno esistenziale.
L'analisi spazia dai problemi di qualificazione del contratto assicurativo (che secondo alcuni avrebbe abbandonato l'alveo della RC per assumere natura e caratteri indennitari), sino alle questioni, forse più pratiche e concrete, attinenti all'ambito di applicazione della "novella" con riguardo non solo alle tipologie di sinistri, ma anche alla individuazione dei soggetti legittimati e dei presupposti sostanziali indispensabili per l'operatività del sistema. L'attenzione viene, infine spostata sul rapporto tra Compagnia e assicurato e sui nuovi e difficili equilibri che il ridisegnato assetto normativo è destinato a creare. Il tutto non senza evidenziare le discrasie e le lacune di un impianto legislativo in più parti oscuro e farraginoso che, con molta probabilità, creerà non pochi dubbi e difficoltà agli operatori del settore.